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Cronaca Roccasecca

Rifiuti, la relazione dell'Arpa 'smaschera' la Mad: solo il 28% del materiale smaltito arriva dalla provincia di Frosinone

Gli ispettori hanno evidenziato nella relazione inviata alla Regione 'il conferimento in discarica di '302.426 tonnellate in più a quanto autorizzato'. Intanto il Procuratore capo d'Emmanuele si è confrontato con il prefetto Portelli e il capo di gabinetto di Zingaretti, Ruberti

Massima attenzione da parte delle Istituzioni in provincia di Frosinone sulla questione rifiuti. Nei giorni scorsi il procuratore capo di Cassino Luciano d'Emmanuele ha avuto con confronto con il prefetto Ignazio Portelli e con il capo segreteria di Nicola Zingaretti, il dottor Albino Ruberti. Il tema trattato riguarderebbe proprio l'ambiente ma sui contenuti del colloquio c'è il massimo riserbo. E' stata resa nota invece la relazione che gli ispettori dell'Arpa hanno stilato dopo le verifiche ed i controlli all'interno della discarica Mad di Roccasecca. L'intervento è stato chiesto proprio dalla Regione alla luce dell'emergenza che continua ad attanagliare Roma e che necessita di una soluzione. Se qualcuno in cuor suo sperava nella riapertura della discarica di Cerreto e del completamento della V vasca, alla lettura della relazione, resterà deluso.

Gli ingegneri che fanno parte del Dipartimento Pressioni sull'Ambiente sezione di Frosinone hanno vergato, mettendo nero su bianco, due passaggi che certamente non sono passati inosservati alle autorità competenti. Il primo riguarda la quantità di rifiuti che è stata conferita all'interno della Mad tra il 2016 e il 2021: " risulterebbero essere state conferite in discarica circa 1.041.867 tonnellate, ovvero pari a 302.426 tonnellate in più a quanto autorizzato". E in una tabella allegata gli ingegneri Arpa descrivono ancora che "per i lotti 3 e 4 del bacino 4 a fronte di 124.931+83.704 tonnellate autorizzare, risulterebbero conferite in discarica 328.195 tonnate pari a 140.424 tonnellate in più a quanto riportato nei provvedimenti autorizzativi. Invece per i lotti 1a e 1b del Bacino 4 a fronte di 23.316 tonnellate autorizzate ne risulterebbero conferite in discarica 65.261 tonnellate, pari a 41.945 tonnellate in più a quanto riportato nei provvedimenti autorizzativi (+180%). Sulla base dei maggiori quantitativi di rifiuti ricevuti in discarica, soprattutto nel periodo di tempo analizzato (2019-2021) e viste le modifiche autorizzate con la sopraelevazione (16,7m – lotti 3 e 4 Bacino 4) nonché con le variazioni ai pacchetti di copertura (Lotto 1a e 1b Bacino 4), poiché l’indice di compattazione calcolato (1,248÷2,668 tonn/m3) risulterebbe di gran lunga superiore a quello di progetto (0,9÷1,0 tonn/m3), si ritiene opportuno che l’Autorità Competente provveda ad eseguire dei rilievi plano altimetrici, ai fini di una compiuta verifica delle quote/volumetrie effettivamente raggiunte sulla base delle autorizzazioni".

"I rifiuti provenienti da SAF S.p.a. per gli anni 2020 e 2021 rappresentano rispettivamente il 28,33% e il 29,36% sul totale dei rifiuti conferiti in discarica, di gran lunga inferiore al 50%. Preme altresì evidenziare che la D.C.R. Lazio n. 14 del 18/01/2012, avente ad oggetto “Approvazione del piano di Gestione dei Rifiuti del Lazio ai sensi dell’articolo 7, comma 1 della legge regionale 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina regionale della Gestione dei Rifiuti)” ha incluso l’impianto CSA S.r.l. – Centro Servizi Ambientali, ricadente nella Provincia di Latina, nell’ATO Frosinone. Nelle more della definizione e regolazione degli ambiti territoriali ottimali di cui al Nuovo Piano di Gestione Rifiuti approvato con D.C.R. Lazio n 4 del 05/08/2020 e pubblicato sul Suppl. n. 1 al BURL 22/09/2020 n. 116, anche considerando i rifiuti provenienti da CSA di Castelforte nei quantitativi del 50% derivanti dagli impianti TMB appartenenti all’ATO Frosinone, si arriverebbe comunque ad una percentuale del 40% sul totale rifiuti, al di sotto pertanto del valore stabilito. I dati evidenziano che, escludendo SAF, la maggior parte dei rifiuti provengono dagli impianti E.Giovi S.r.l. (36,28% nel 2020 e 33,33% nel 2021) e AMA S.p.a. di Rocca Cencia (17,74% per il 2020 e 16,09% per il 2021), impianti di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti urbani ricadenti nell’ATO Roma. Sebbene il citato Piano di cui alla DCR Lazio n. 14/2012 preveda che “in caso di carenza impiantistica, l’ATO deficitario può utilizzare impianti presenti in altri ATO”, non risultano agli atti eventuali provvedimenti che deroghino quanto previsto dalla Determinazione Dirigenziale n. G08166 del 15/07/2016, atteso che le Ordinanze del Presidente della Regione Lazio emanate al fine del superamento dell’emergenza rifiuti nel territorio di Roma Capitale".

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