rotate-mobile
L'indagine

Operazione Silla, attesa per la convalida del fermo dei tre fratelli albanesi accusati di spaccio

Gli arresti, scattati lo scorso 9 novembre, scaturiscono da un'altra, importante indagine denominata 'deja vu'

Dovrebbero essere effettuati lunedì gli interrogatori di garanzia dei tre soggetti di nazionalità albanese di 33, 31 e 19 anni, tratti in arresto nella notte di giovedì 9 novembre nell’ambito dell’operazione denominata “Silla”, dai Carabinieri della Stazione di Isola del Liri e della Compagnia di Sora.

Sul gruppo criminale, i Carabinieri avevano già eseguito delle attività di indagine.

In particolare, il maggiore dei due era stato arrestato il 30 gennaio 2018 dai Carabinieri della Compagnia di Alatr, e nello specifico dalla Stazione di Boville Ernica, poiché trovato in possesso di 250 grammi di cocaina. Nel giugno del 2019 era toccato al fratello minore, anche lui trovato in possesso di cocaina e denaro, a essere arrestato. All’epoca dei fatti risiedevano a via Reggimento di Monte San Giovanni Campano e a procedere furono i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sora.

Successivamente il 18 giugno 2022, i Carabinieri della Stazione di Isola del Liri, sempre con i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sora, arrestavano quest’ultimo nuovamente. Avendo il sospetto che l’attività di spaccio da parte dei due fratelli dopo il lockdown fosse ripresa e, dopo una serie di verifiche e di accertamenti, avevano localizzato la nuova abitazione in località Quercia Pelosa, sempre di Monte San Giovanni Campano dove, a seguito di una perquisizione, anche questa volta vennero trovati droga e soldi.

Proprio a seguito di tali fatti i militari dell’Arma hanno avuto la conferma che i sospetti erano più che fondati e che sui fratelli, sui movimenti intorno a quella casa, dovevano essere effettuati degli approfondimenti. Così, mentre nel gennaio del 2023 veniva patteggiata la pena per questo arresto, i Carabinieri di Isola del Liri e del NORM erano già appostati a seguirne i movimenti per poi finire “cuffie in testa” ad intercettare le loro comunicazioni con i pusher. Il primo pusher è stato arrestato ad aprile del 2023, notizia non diffusa per evitare di smuovere le acque, in quanto si stavano stabilendo i dettagli sul modus operandi, sui mezzi a disposizione, sui luoghi che il gruppo criminale aveva scelto come piazza di spaccio, sul percorso effettuato sistematicamente dagli spacciatori, sulla lista degli acquirenti identificati. Successivamente all’arresto di questi, un 26enne albanese, l’ulteriore conferma dell’arroganza criminale dei tre a capo del gruppo delinquenziale: l’arrestato ritorna in patria e sostituzione immediata con altro pusher sempre proveniente dall’Albania, circostanza descritta nella richiesta dell’organo inquirente e riportata dal GIP in ordinanza, segno di un’organizzazione solida e già preparata a ogni evenienza. All’arrivo del nuovo spacciatore, qualche giorno di “istruzione” e poi via a pieno regime. Ormai però i Carabinieri avevano ben presente quali fossero modalità e tempistiche e, appena compreso che per il nucleo familiare a capo dell’attività di spaccio nulla doveva essere cambiato, i militari hanno colpito ancora.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operazione Silla, attesa per la convalida del fermo dei tre fratelli albanesi accusati di spaccio

FrosinoneToday è in caricamento