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Cronaca Roccasecca

Roccasecca, tentata corruzione: noto imprenditore condannato ad un anno e otto mesi

Valter Lozza è finito nel mirino della Procura di Cassino dopo la denuncia presentata da un perito. Il pubblico ministero Alfredo Mattei aveva chiesto tre anni e sette mesi di reclusione

Un anno e otto mesi di reclusione con la condizionale. A tanto è stato condannato per il reato di tentata corruzione indiretta l'imprenditore di Roccasecca Valter Lozza. La sentenza è stata emessa nella tarda mattinata di oggi dal presidente del collegio penale del tribunale di Cassino, il dottor Massimo Capurso. Il pubblico ministero e magistrato che ha seguito l'indagine, il sostituto procuratore Alfredo Mattei, nella sua requisitoria aveva chiesto una condanna a tre anni e sette mesi. 

Il fatto

Secondo quanto emerso dalle indagini portate avanti dalla sezione di Pg della Procura, l'imprenditore settantunenne, avrebbe tentato di corrompere un perito per conto di Eni. Un presunto tentativo di corruzione indiretta per aggiustare la perizia tecnica disposta nell’ambito di un’indagine penale, tutta incentrata su uno degli impianti Eni presenti nell’area industriale di Gela in Sicilia. Valter Lozza, stando sempre alle contestazioni avanzate dalla Procura di Cassino (che agisce per competenza territoriale in quanto il presunto tentativo di corruzione sarebbe avvenuto nel territorio di San Giovanni Incarico) avrebbe contattato più volte il perito, nominato dall’allora giudice delle indagini preliminari del tribunale, lasciando intendere la volontà di offrire denaro in cambio di perizia 'adeguatamente sistemata'. Per questo motivo Lozza era imputato anche per il reado di intralcio alla Giustizia.

La denuncia 

ll perito e chimico pescarese Massimo Colonna, scelto per far parte del collegio nominato dal gip di Gela, ha però deciso di denunciare ogni caso alla Capitaneria di Porto che in precedenza si era occupata dell’inchiesta sull’impianto. Alcuni incontri tra il chimico e l’imprenditore originario di Boville Ernica furono registrati. In sostanza, Lozza avrebbe fatto intendere di agire per conto di Eni. Le posizioni di altri indagati, compreso uno degli ex manager di raffineria, sono però state archiviate e, così, il dibattimento si è aperto solo nei confronti dell’imprenditore, difeso dagli avvocati Marco Pizzutelli e Vittorio Perlini. Oggi la sentenza di condanna con la sospensione della pena.

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