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Cronaca

Roma, #1maggionessunafesta, protesta contro le delocalizzazioni e i licenziamenti di ACI Global

"ACI Global delocalizza, 40 lavoratori a casa, #1maggionessunafesta" è chiaro lo striscione che è apparso la mattina del Primo Maggio in via Marsala, sotto la sede dell'Automobile Club d'Italia. «Non sarà un Primo Maggio di festa per i 40...

"ACI Global delocalizza, 40 lavoratori a casa, #1maggionessunafesta" è chiaro lo striscione che è apparso la mattina del Primo Maggio in via Marsala, sotto la sede dell'Automobile Club d'Italia.

«Non sarà un Primo Maggio di festa per i 40 lavoratori del call center Omnibus Servizi che proprio nel mese di maggio si vedranno recapitare le lettere di licenziamento a causa della perdita dell’unica commessa che la loro azienda gestiva, quella di ACI Global. Quest’ultima società, il cui socio unico azionista è ACI,cioè un ente pubblico non economico, delocalizza notevoli volumi di lavoro all’estero, in particolare in Albania e in Slovenia. Purtroppo questo accade nell’Italia

del 2015 nella totale indifferenza di un governo che dovrebbe, invece, tutelare l’occupazione del Paese». E’ quanto dichiara Luigi Le Pera, segretario della UGL Telecomunicazioni di Roma. Proprio nel giorno della festa dei lavoratori, sono continuate ancora più forti le proteste dei lavoratori della ditta Omnibus Servizi, appaltatrice di ACI Global per l'assistenza agli automobilisti in difficoltà. Una protesta portata avanti anche attraverso i social e il web: le quaranta famiglie senza stipendio hanno deciso, proprio per il Primo Maggio, di raccontare le loro storie con un video pubblicato su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=9bP1jPK6eGw «La delocalizzazione del lavoro all’estero sta arrecando gravi e forse irreparabili danni a tutto il tessuto produttivo ed occupazionale italiano. La ricorrenza del Primo Maggio dovrebbe servire a riflettere sulle cause di certe dinamiche ormai consolidate il cui risultato è quello di impoverire sempre di più il nostro Paese e renderlo assoggettato alla volontà dei poteri forti, perché ormai c'è veramente poco da festeggiare», dice Stefano Conti, segretario nazionale della UGL Telecomunicazioni. «Quando un Ente della Pubblica Amministrazione come ACI, al quale i cittadini italiani sono tenuti a versare la tassa del bollo auto, decide, tramite una sua controllata al 100%, di delocalizzare il lavoro in Albania e Slovenia e 40 lavoratori italiani vengono licenziati credo che siamo arrivati ad un corto circuito di regole, responsabilità sociale e buon senso», conclude Conti.
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