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Cronaca

Roma, a Marconi si prostituivano per continuare a studiare. Segnalate tre ragazze

Da qualche tempo era facile vedere sulle mura degli stabili di viale Marconi e via Oderisi da Gubbio pubblicità ammiccanti che reclamizzavano possibili momenti di relax, con chiare allusioni sessuali,  effettuate da sedicenti studentesse.

Da qualche tempo era facile vedere sulle mura degli stabili di viale Marconi e via Oderisi da Gubbio pubblicità ammiccanti che reclamizzavano possibili momenti di relax, con chiare allusioni sessuali, effettuate da sedicenti studentesse.

Gli agenti della Polizia di Stato, appresa la notizia, hanno effettuato una serie di verifiche sui numeri di telefono affissi e, fingendosi interessati alle offerte, hanno contattato le donne le quali, senza mezzi termini, hanno messo subito a conoscenza gli pseudo utenti della vera natura delle prestazioni.

A questo punto i poliziotti del Commissariato San Paolo, diretti dal dr. Filiberto Mastrapasqua, si sono appostati nelle vicinanze dell’indirizzo indicato dall’interlocutrice al telefono, scoprendo, dopo qualche minuto di osservazione, un discreto andirivieni, prettamente maschile, nello stabile ove è ubicato l’appartamento.

Gli agenti sono quindi entrati in un piccolo locale, situato al piano terra di uno stabile di una traversa di viale Marconi dove due donne, in abiti succinti, sono andate loro incontro affermando, salvo poi essere smentite dagli investigatori, di essere studentesse e di esercitare la prostituzione per pagarsi gli studi.

Una terza ragazza, invece, è stata sorpresa in un'altra stanza intenta a rispondere alle telefonate dei potenziali “clienti”.

Dotato di tutti gli accessori tipici delle case dove si svolge l’attività del sesso a pagamento, gli agenti hanno accertato che l’appartamento in questione era stato preso in affitto da un uomo, legato sentimentalmente ad una delle tre prostitute.

Questi, un italiano di 30anni, convocato negli uffici del Commissariato, ha dichiarato di essere a conoscenza dell’attività della propria fidanzata e delle altre due donne, nonché di essere l’intestatario del contratto di affitto, regolarmente pagato con i soldi ricavati dalla prostituzione.

Ascoltate anche le tre ragazze, le stesse hanno riferito di aver perso il lavoro e che da circa un anno si prostituivano poiché molto più redditizio. Tutta la vicenda è stata posta all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria, e l’appartamento sottoposto a sequestro.

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