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Cronaca

Roma, a Tor Bella Monaca arrestato pusher che nascondeva la droga nel discendente dell’acqua piovana di un condominio

Una mirata attività antidroga eseguita dai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca ha portato all’arresto di due cittadini romani, un 30enne e una 37enne, entrambi nullafacenti e con precedenti.

Una mirata attività antidroga eseguita dai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca ha portato all’arresto di due cittadini romani, un 30enne e una 37enne, entrambi nullafacenti e con precedenti.

In via dell’Archeologia, i Carabinieri hanno notato il 30enne cedere dosi di cocaina ad un giovane dopo averla prelevata da un tubo discendente dell’acqua piovana di un stabile. Scattato l’intervento dei militari, il pusher è stato bloccato mentre l’acquirente è stato identificato e segnalato alla Prefettura quale assuntore. All’interno del discendente, i Carabinieri hanno recuperato e sequestrato altre dosi di cocaina, unitamente al denaro contante, 650 euro, provento dello spaccio trovati nelle tasche dell’arrestato. Il 30enne è stato portato in caserma e dovrà rispondere di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti.

Gli stessi Carabinieri hanno poi individuato un’abitazione, in Largo Ferruccio Mengaroni, dove avevano avuto sentore che si potesse trovare una sostanziosa parte della droga destinata alla piazza di spaccio del quartiere. Il blitz eseguito ha permesso di identificare e fermare la donna 37enne e di rinvenire, occultati in un mobile, circa 5 kg di droga: 46 panetti di hashish e una busta in cellophane contenente cocaina. Sequestrato lo stupefacente, la donna è stata arrestata con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, e portata in caserma in attesa del rito direttissimo.

MARCONI, OCCUPANO APPARTAMENTO E LO TRASFORMANO IN ALLEVAMENTO DI PIT BULL CHIAMATI PER L’ODORE PESTILENZIALE, I CARABINIERI DENUNCIANO DUE RAGAZZI

Stazione Carabinieri di Roma Porta Portese

Occupano abusivamente un appartamento disabitato in un elegante palazzo di via Zamboni, tra viale Marconi e via Oderisi da Gubbio, e lo trasformano in un allevamento abusivo di cuccioli di cane razza Pitt bull, in condizioni igienico sanitarie malsane. Per questo motivo una studentessa italiana di 20 anni e un ragazzo polacco di 26 anni, con precedenti, sono stati denunciati per maltrattamento di animali ed invasione di edifici da parte dei Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese. Ad allertare i Carabinieri sono stati alcuni condomini, preoccupati per la puzza di carne avariata, piuttosto nauseabondo che si avvertiva nelle scale, proveniente dall’appartamento in questione. Trattandosi di un appartamento disabitato e dal quale non pervenivano segni di vita, in un primo momento si era pensato alla presenza di un cadavere. Quando i Carabinieri hanno aperto la porta, hanno invece trovato 7 cani di razza Pit bull, la mamma con sei cuccioli, ammassati in un ristretto recinto improvvisato, tra i loro stessi escrementi. I due ragazzi li allevavano per poi rivenderli su internet, su un noto sito di annunci. Ma non rispettavano alcuna norma richiesta per un allevamento, e dunque sono stati denunciati. L’appartamento è stato sequestrato. Anche il cane adulto e i 6 cuccioli che, come accertato dalla Guardia Zoofile di Roma intervenute sul posto, erano tutti sprovvisti di microchip e non vaccinati, sono stati sequestrati ed affidati in custodia giudiziale ad una persona che ha la disponibilità di un giardino.

TORPIGNATTARA, CARABINIERI IDENTIFICANO RAPINATORE DI BANCA DA UN’IMPRONTA.

Questa mattina, i Carabinieri della Stazione Roma Torpignattara hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, arrestando A.F., romano, di 32 anni, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di una rapina a mano armata, in danno della filiale della Banca di Credito Cooperativo di via Roberto Malatesta, compiuta lo scorso 28 febbraio.

Nella circostanza, l’uomo con il volto parzialmente travisato, dopo essersi introdotto all’interno della filiale, puntò un taglierino alla gola di un cliente e minacciò un impiegato addetto allo sportello per farsi consegnare il denaro contenuto nella cassa.

La successiva attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti - presso il Tribunale di Roma, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti, ha consentito di individuare i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, attraverso la ricostruzione degli eventi, basata sulle dichiarazioni testimoniali delle vittime, dall’analisi dei filmati registrati dal circuito interno di videosorveglianza della banca e dagli accertamenti sulle impronte digitali estrapolate nel corso del sopralluogo. L’attività tecnica di comparazione delle impronte – svolta dalla 7^ Sezione del Nucleo Investigativo di Roma e dalla Sezione impronte del Racis - ha di fatto consentito di risalire all’identità certa dell’indagato e di conseguenza, di ottenere la misura cautelare.

Dopo aver notificato il provvedimento, l’uomo è stato accompagnato presso la casa circondariale di Roma Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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