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Cronaca

Roma al Torrino arrestato un commesso con “doppio lavoro”. In manette un pusher 24enne

Ieri pomeriggio, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma EUR hanno arrestato un commesso 24enne, romano, residente ad Aprilia,  perché a seguito di un controllo è stato trovato in possesso di droga e armi.

Ieri pomeriggio, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma EUR hanno arrestato un commesso 24enne, romano, residente ad Aprilia, perché a seguito di un controllo è stato trovato in possesso di droga e armi.

EUR - La droga e le armi sequestrate (3)

Il giovane dopo essere stato notato aggirarsi con fare sospetto nel quartiere Torrino Nord, è stato fermato dai Carabinieri per un controllo a seguito del quale è apparso da subito molto nervoso e agitato, motivo che ha spinto i militari ad approfondire gli accertamenti.

I militari hanno perquisito la sua abitazione di Aprilia e, nel garage in uso al giovane, hanno rinvenuto un “tesoretto” di droga e armi, con relativo munizionamento. In una scatola, nascosta dietro degli attrezzi da lavoro, sono stati trovati 6 grammi di cocaina, 75 grammi di marijuana, tre bilancini di precisione e tutto l’occorrente per la preparazione delle dosi di droga. Dietro la scatola invece, è stata trovata una pistola cal. 7.65, avvolta in una busta, completa di caricatore, con matricola abrasa e munizionamento vario detenuto illegalmente.

I Carabinieri hanno anche provveduto al ritiro cautelare di altre armi e munizioni, una carabina di precisione, due pistole e 65 cartucce, che il giovane deteneva legalmente. Sulle armi sono in corso degli accertamenti tecnico balistici.

Il commesso, arrestato con l’accusa di detenzione illecita di sostanza stupefacente e arma clandestina, è stato associato al carcere di Latina.

TERMINI – AGGREDIVANO LE VITTIME ALLE SPALLE E LE RAPINAVANO. FERMATI DAI CARABINIERI DUE CITTADINI EGIZIANI.

In fase di denuncia, la vittima ha descritto i due malviventi nei minimi dettagli e grazie ai riscontri fotografici ha dato loro un volto. In questo modo i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro sono riusciti a rintracciarli e fermarli in breve tempo.

In manette, con l’accusa di rapina in concorso, sono finiti due cittadini egiziani, di 29 e 30 anni, entrambi senza fissa dimora e con precedenti.

Ieri pomeriggio in via Manin, nei pressi della stazione FS Termini, i due complici hanno avvicinato un 34enne dello Sri Lanka e dopo averlo colpito con calci e pugni gli hanno strappato la catenina in oro che portava al collo, per poi dileguarsi a piedi.

I Carabinieri hanno acquisito la denuncia della vittima e gli hanno mostrato alcuni fascicoli fotografici dei possibili colpevoli del fatto. Il 34enne ha riconosciuto i due rapinatori facendo scattare le immediate ricerche in zona.

Poco dopo i Carabinieri hanno rintracciato e bloccato i due connazionali in largo di Villa Peretti, poco distante dal luogo del fatto.

Caricati i complici in auto, i Carabinieri sono stati avvicinati da un 35enne del Pakistan, senza fissa dimora, che ha denunciato di aver subito anche lui una rapina ad opera dei due fermati. Poco prima infatti, i due lo avevano aggredito mentre dormiva su una panchina, sempre nella stessa piazza, e lo avevano rapinato del telefono cellulare.

I fermati sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e portati in carcere a Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

MONTEROTONDO – PER UN DEBITO DI DROGA TENTARONO DI UCCIDERE UN GIOVANE ALBANESE IL 31 MAGGIO, A MONTEROTONDO SCALO. ARRESTATI DAI CARABINIERI GLI AUTORI DELL’AGGUATO.

I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di due giovani, un 20enne italiano, ed un 21enne Albanese, emessa dal GIP del Tribunale di Tivoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per il reato di tentato omicidio aggravato in concorso.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Tivoli, è stata avviata a seguito del ferimento di un giovane albanese, avvenuta nella notte del 31 maggio scorso, in via Cilento a Monterotondo scalo. Nella circostanza furono esplosi sei colpi d’arma da fuoco, all’indirizzo della vittima, che in quel momento era in compagnia del fratello, ma solo un colpo lo ha attinto alla regione sovrapubica, riportando una importante lesione al bacino.

I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare il movente dell’agguato nel mancato pagamento di un debito di droga, contratto dal coinquilino dei due fratelli albanesi. Nella circostanza, quest’ultimi, al fine di ottenere un “chiarimento” con gli spacciatori, dopo essere venuti a conoscenza che il loro amico aveva subito precedenti minacce ed aggressioni anche fisiche, avevano ottenuto un incontro risolutivo con quelli che poi avrebbero teso loro l’agguato.

Infatti, i due giovani arrestati, che sono risultati essere a capo di un pericoloso gruppo emergente locale, dedito allo spaccio di stupefacenti, già gravati da precedenti specifici, al fine di dimostrare la loro supremazia criminale, non hanno esitato, una volta giunti sul luogo dell’incontro, ad esplodere a breve distanza, all’indirizzo dei due ragazzi albanesi, ben sei colpi di pistola, per poi allontanarsi a bordo di un motociclo.

L’attività investigativa dei Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, coordinata dalla Procura di Tivoli, ha consentito di far luce in breve tempo su un grave episodio e, allo stesso tempo, di stroncare sul nascere un “gruppo” che viene definito dal Giudice per le Indagini Preliminari “in allarmante progressione criminale”.

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