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Roma, arrestato l'autore del tentato omicidio Restuccia

Sono stati gli agenti della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato San Lorenzo ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura

Sono stati gli agenti della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato San Lorenzo ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per tentato omicidio e detenzione illegale di arma da fuoco, nei confronti di REA Andrea, romano di 41 anni, pregiudicato per reati contro il patrimonio e stupefacenti, in quanto ritenuto il responsabile del tentato omicidio del 52enne romano, RESTUCCIA Giuseppe, avvenuto nel dicembre scorso; nel medesimo contesto è stata eseguita analoga ordinanza di custodia cautelare nei confronti dello stesso RESTUCCIA per il reato di detenzione illegale di arma da fuoco. Il 3 dicembre 2014 nel quartiere di San Lorenzo, precisamente in Via dei Falisci n. 8, dinanzi la porta di accesso del locale “Pesce Fritto e baccalà”, di proprietà della famiglia REA, il RESTUCCIA, pluripregiudicato per associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, estorsione ed altro, già sottoposto al regime della sorveglianza speciale, è stato attinto da alcuni colpi d’arma da fuoco e successivamente trasportato a mezzo di ambulanza presso il Policlinico Umberto I°, dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico a seguito della lesione dell’’arteria femorale. Le successive indagini, affidate agli agenti della Polizia di Stato, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di REA Andrea quale autore del tentato omicidio del RESTUCCIA, il quale, probabilmente temendo per la propria incolumità , si era recato sul posto in possesso di un’arma del tipo in dotazione alle Forze dell’ordine,. Le motivazioni che hanno determinato il grave episodio delittuoso sono riconducibili ai rapporti conflittuali tra i due soggetti, riconducibile, con tutta probabilità, all’ attività di spaccio di stupefacenti. La circostanza che RESTUCCIA Giuseppe circolasse armato, nonostante fosse consapevole di essere noto alle forze dell’ordine, e quindi soggetto a controlli di polizia, fa palesare l’ipotesi che lo stesso temesse per la propria incolumità e che il giorno del suo ferimento avesse pianificato un incontro con soggetti che riteneva potessero commettere azioni violente nei suoi confronti. Le indagini si sono svolte in un clima di assoluta reticenza, infatti i congiunti del ferito, nel corso delle loro dichiarazioni, non hanno fornito alcun elemento utile alle indagini, rendendosi omertosi e restii. Anche da parte della vittima vi sono stati atteggiamenti e comportamenti omertosi con il chiaro intento di eludere qualsiasi individuazione dell’autore del reato, anche per impedire di accertare il movente che ha generato l’aggressione a mano armata. Il giorno del suo ferimento, infatti, il RESTUCCIA Giuseppe ha riferito al personale della Polizia intervenuto che era stato colpito da alcuni colpi d’arma da fuoco, partiti dalle armi di piu persone, che lo avevano rapinato del portafogli, dell’orologio e del cellulare e che poi erano fuggite a bordo di due motoveicoli. Tale circostanza è apparsa sin da subito priva di ogni fondamento in quanto il RESTUCCIA Giuseppe è risultato avere uno spessore criminale degno di nota in quanto legato a cosche mafiose e affiliato al clan “Belfiore”. Inoltre il RESTUCCIA già in passato è stato indagato in quanto sospettato di numerosi omicidi e condannato per la commissione di alcuni di essi. Dopo l’arresto, le diverse perquisizioni domiciliari effettuate nei confronti di persone riconducibili al REA ed al RESTUCCIA, hanno consentito di trarre in arresto DI SCIULLO Antonella, di anni 33 ed il convivente MAGALOTTI Alessandro, di anni 46, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma da fuoco mentre REA Massimiliano, di anni 42 e REA Alessandro, di anni 37, pregiudicato per rissa e false attestazioni a pubblico ufficiale, entrambi fratelli del REA Andrea, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

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