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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Roma, circa 5.800 (il 54,71%) irregolarità commerciali, su oltre 10.600 riscontrate dai Finanzieri.

Sono circa 5.800 (il 54,71%), su oltre 10.600 controlli eseguiti a Roma e provincia nei primi cinque mesi dell’anno, le irregolarità riscontrate dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma sul fronte del riscontro della regolare emissione...

Sono circa 5.800 (il 54,71%), su oltre 10.600 controlli eseguiti a Roma e provincia nei primi

cinque mesi dell’anno, le irregolarità riscontrate dai Finanzieri del Comando Provinciale di

Roma sul fronte del riscontro della regolare emissione degli scontrini e delle ricevute fiscali

da parte degli operatori commerciali obbligati al rilascio.

In particolare, ammontano a 1.241 (63,60% su un totale di 1.951) ed a 4.530 (52,16% su un

totale di 8.684) le irregolarità riscontrate, rispettivamente, per le ricevute e gli scontrini fiscali

e, nella sola città di Roma, in cui operano due gruppi territoriali del Corpo, si registra una

percentuale di irregolarità del 64,82% per le ricevute e del 64,89% per gli scontrini fiscali

(457 irregolarità su un totale di 705 controlli - per le ricevute – e 2.680 su un totale di 4.130,

per gli scontrini fiscali). Numerosi anche i casi di esercizi privi di qualsivoglia autorizzazione

amministrativa e di ristoranti che, contrariamente a quanto disposto dalla normativa vigente,

addebitavano ai clienti costi aggiuntivi a titolo di coperto.

A comprovare l’incremento dei controlli disposto dai vertici locali della Guardia di Finanza in

concomitanza con il “Giubileo Straordinario della Misericordia” - specie nei confronti di

esercizi commerciali collocati nel centro storico e nelle zone più frequentate dai pellegrini e

dai turisti - sono le cifre del bilancio paragonate al 2015: casualmente il numero delle

violazioni rilevate in cinque mesi di attività coincide con quello relativo ai primi sette mesi

del 2015, su un totale di 9.800 attività ispettive.

In un noto bar ubicato nel centro storico della Capitale, i militari del I Gruppo hanno scoperto

l’esistenza di un doppio misuratore fiscale: oltre a quello autorizzato con cui venivano

emessi scontrini per una parte irrisoria delle consumazioni, ve ne era un altro, occultato sotto

il bancone, che permetteva all’esercente di consegnare ai clienti scontrini formalmente

ineccepibili ma, in realtà, privi di rilevanza fiscale consentendo di evitare la contabilizzazione

degli incassi effettivi; in questo modo, in poco più di due mesi, sono stati occultati

corrispettivi per oltre 650.000 euro, oltre all’evasione dell’IVA per 65.000 euro, facendo

scattare la segnalazione all’Agenzia delle Entrate per la sospensione dell’attività

commerciale da uno a sei mesi, oltre che per l’irrogazione della sanzione amministrativa.

Nel 2015 e nei primi cinque mesi del 2016, sono state formulate alle tre Direzioni Provinciali

dell’Agenzia delle Entrate 117 proposte (di cui 40 riguardanti Roma), cui ha fatto seguito

l’emanazione di 76 provvedimenti di chiusura delle attività (di cui 37 concernenti la Capitale),

in applicazione della normativa prevista in materia che prevede la sanzione accessoria della

sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività nel caso di

accertamento di 4 violazioni nell’arco di cinque anni.

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