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Cronaca

Roma, città bloccata dalla sciopero generale e dai cortei. Qualche scontro dalle parti dell'Umberto I

“Non in nostro nome”, con questo slogan oggi in tutta Italia gli studenti insieme ai precari sono scesi nuovamente in piazza dopo la prima mobilitazione del 10 ottobre e quella del 14 novembre. Di nuovo in piazza contro il Jobs Acts recentemente...

“Non in nostro nome”, con questo slogan oggi in tutta Italia gli studenti insieme ai precari sono scesi nuovamente in piazza dopo la prima mobilitazione del 10 ottobre e quella del 14 novembre. Di nuovo in piazza contro il Jobs Acts recentemente approvato dal Parlamento e contro la riforma della scuola.

Uno sciopero che ha riguardato i lavoratori di tutte le categorie che aderiscono a Cgil, Uil e Ugl, i comitati per la lotta della casa, i trasporti (una nota della Cgil e Uil fa sapere che con lo sciopero generale di oggi sono rimasti fermi circa il 50% dei treni e degli aerei e circa il 70% degli autobus).

A Roma il corteo studentesco è partito stamattina dalla stazione metro Piramide per arrivare al Ministero dell'Istruzione a Trastevere. Alla testa del corteo striscioni contro 'la buona scuola' del Governo Renzi: “se la scuola è buona lo decidiamo noi”; riguardo la vicenda di MafiaCapitale: “Ma quale emergenza, è solo ruberia” e contro il Jobs Act che “incentiva la precarietà”. Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link Coordinamento Universitario afferma: “Si continuano a espellere masse di studenti dal mondo dell'istruzione e si punta a catapultarli in un mondo del lavoro precario e senza tutele. L'approvazione a colpi di fiducia del Jobs Act infatti attacca pesantemente non soltanto i movimenti sociali e le forze sindacali ma la qualità della democrazia e il futuro della nostra generazione: si stanno smantellando i diritti per tutte e tutti i lavoratori e si legalizza definitivamente la precarietà rendendola il dato di unificazione al ribasso del mercato del lavoro."

Oltre agli studenti, in marcia anche i precari: un gruppo si è sganciato dal corteo per andare a chiedere sotto alle finestre del ministero del Lavoro le dimissioni del titolare Giuseppe Poletti. Presenti anche i movimenti per il diritto alla casa che hanno occupato uno stabile in via Cisalpino 12 (nei pressi del Policlinico Umberto I) confiscato alla mafia e gestito dal Comune. Dall'edificio gli occupanti hanno lanciato bombe carta e le forze dell'ordine in tenuta antisommossa hanno reagito con delle cariche e respingendo i manifestanti all'esterno della piazza e fermando tre persone.

Dopo una trattativa durata oltre un’ ora si è reso necessario procedere allo sgombero al quale circa 300 manifestanti hanno opposto resistenza per cui si rendeva necessario operare una carica di alleggerimento. L’intervento delle Forze dell’Ordine veniva ostacolato anche mediante il lancio di alcuni petardi all’indirizzo degli agenti da parte di una cinquantina di manifestanti che si erano barricati sul terrazzo dello stabile occupato.

Al termine del servizio sono state fermate una quindicina di persone e denunciate circa un centinaio, 3 sono state arrestate per resistenza a Pubblico Ufficiale.

3 Agenti del Reparto Mobile sono rimasti lievemente feriti dai petardi esplosi dai manifestanti.

Nella vicina piazza Galeno, i manifestanti, dopo una conferenza stampa, alle 18.00 si sono allontanati.

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