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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Roma, dal 1 settembre aumenti per la tassa di soggiorno che arriverà a 5 euro a persona

Importanti novità in vista per coloro che decideranno di passare un periodo di vacanza inferiore ai dieci giorni nella Città eterna. A partire dal 1 settembre 2014, infatti, aumenterà la tassa di soggiorno per i

Importanti novità in vista per coloro che decideranno di passare un periodo di vacanza inferiore ai dieci giorni nella Città eterna. A partire dal 1 settembre 2014, infatti, aumenterà la tassa di soggiorno per i

turisti che dimoreranno presso le strutture ricettive di Roma Capitale, come stabilito dalla delibera n.44 del 24 luglio 2014 che modifica il Regolamento sul Contributo di Soggiorno.

Le nuove tariffe saranno variabili a seconda delle strutture di ospitalità scelte dal turista. Si parte dai 3,00 euro al giorno per persona per gli alberghi a 1 e 2 stelle, fino ad arrivare ai 5 euro negli alberghi a 5 stelle. Per quanto riguarda gli Agriturismi e le Residenze turistiche alberghiere, la tariffa sarà di 4,00 euro per persona a notte, mentre nei Bed and breakfast, nelle case e negli appartamenti per le vacanze i turisti italiani e stranieri, spenderanno 3,50 euro al giorno a persona in aggiunta al prezzo della struttura ricettiva. I campeggiatori che si fermano a Roma per un periodo inferiore ai cinque giorni dovranno versare un contributo di 2 euro a notte.

Le esenzioni riguardano soltanto gli autisti di pullman e gli accompagnatori turistici ogni 23 partecipanti.

Il perché di questa scelta è chiaramente rinvenibile nei conti in rosso di Roma Capitale, che ha bisogno di ulteriori risorse “da spendere per il turismo e il decoro della città”, come ha dichiarato recentemente il sindaco Ignazio Marino.

Effettivamente, i problemi ed il disagio che un turista deve affrontare una volta arrivato a Roma, non sono pochi. L’invasione dei gabbiani, che hanno rinunciato ai lunghi percorsi fino al mare perché qui trovano cibo in abbondanza, denuncia un eccesso di sporcizia e spazzatura, che non viene raccolta e trattata in maniera adeguata, e spesso è proprio il turista di passaggio ad essere accusato di noncuranza e di maleducazione.

La città, ultimamente è diventata un cantiere a cielo aperto, a causa dei lavori per la metropolitana C che procedono a rilento e non permettono al turista di godere delle bellezze monumentali.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, i mezzi datati e spesso malfunzionanti accolgono i turisti che dopo lunghi tempi di attesa, una volta saliti, devono fare i conti con il sovraffollamento. Chiedere informazioni è difficile e molti autisti non conoscono l’inglese. Mi è capitato in un’occasione, viaggiando sul 40 express, di ascoltare i turisti che chiedevano all’autista se la fermata in questione fosse quella vicino ai “Spanish steps” e il malcapitato non aveva idea di cosa stessero parlando.

Tra le tante problematiche c’è poi quella dei borseggiatori che quotidianamente agiscono indisturbati sui mezzi affollatissimi.

Prendere un taxi non è una scelta molto fortunata, se pensiamo che arrivare da Roma Termini a Trastevere costa all’incirca 18 euro, ma spesso i turisti vengono adescati dai tassisti abusivi, costretti a spendere cifre ben più alte. I servizi per i disabili sono pochi e mal funzionanti nella maggior parte delle stazioni storiche della città, vedi Colosseo, per non parlare delle barriere architettoniche che non consentono la libertà di movimento a coloro che hanno difficoltà nella deambulazione. Spesso, le pedane degli autobus che dovrebbero agevolare chi si muove in sedia a rotelle non arrivano al marciapiede.

Se tutti questi problemi verranno risolti con l’aumento della city tax, allora ben venga, ma non la pensano così i piccoli albergatori che offrono strutture per i viaggiatori law cost. Un viaggiatore che spende 20 euro per un posto letto, ne dovrà aggiungere altri 3,50 per notte, in luogo dei 2,00 euro previsti in passato, che per dieci notti fanno 35 euro. E se si tratta di una coppia, parliamo di 70 euro in più per passare dieci giorni a Roma.

A questo punto è facile comprendere la preoccupazione di chi gestisce questo tipo di strutture e si troverà probabilmente a dover abbassare i prezzi e la qualità dei servizi per non veder diminuire la clientela. Ma le spese, nel frattempo restano invariate, mentre il malumore dei turisti aumenterà.

Ancora una volta, Roma si distingue dal resto dell’Europa, in cui la tassa di soggiorno è decisamente più bassa, mentre la qualità dei servizi è indubbiamente migliore. A Parigi la city tax non supera 1,50 euro, Berlino ed Amestrdam applicano una percentuale del 5% sul totale del soggiorno, mentre Londra non la applica.

Di Aleksandra Milosevic

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