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Cronaca

Roma, dott. Andreoni; con il guano aumenta il rischio per l'influenza aviaria

Il Prof. Massimo Andreoni, Primario di malattie infettive presso il ptv di Tor Vergata, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, in...

Il Prof. Massimo Andreoni, Primario di malattie infettive presso il ptv di Tor Vergata, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, in merito all’emergenza guano a Roma.

“Il germe dalla tubercolosi aviaria può infettare l’uomo –ha affermato il Prof. Andreoni-, quindi potenzialmente il rischio c’è. C’è da dire che questo micro batterio è molto comune nell’ambiente, indipendentemente dal guano. E’ più facile trovarlo nelle acque e nelle areazioni, che non disperso sul suolo.

Il rischio di infezione è ipotetico. Questo è un micro organismo che tende ad infettare i soggetti immunodepressi. Il virus dell’influenza aviaria è molto contagioso e il rischio di contagio è più alto rispetto a quello della tubercolosi aviaria. Negli uccelli ci possono essere virus influenzali che sono particolarmente virulenti e particolarmente aggressivi per l’uomo , con tassi di letalità che arrivano a quelli di ebola, anche se fortunatamente il virus non si trasmette da uomo a uomo. Questi virus comunque sono residenti nel sud-est asiatico, non sono legati alla maggiore presenza di stormi nelle nostre città. Ci sono diversi virus che possono essere presenti nelle feci degli uccelli e dare encefaliti anche molto gravi. In Italia però questi virus al momento non sono circolanti”.

“Nelle feci degli uccelli –ha spiegato il Prof. Andreoni- ci possono essere molti microrganismi che possono infettare, basti pensare al pipistrello e l’ebola, ma soprattutto all’influenza aviaria. Gli uccelli sono certamente dei vettori efficaci di infezioni. Non ci sono studi che dimostrano che nelle città dove c’è molto guano ci sia un incremento di alcune patologie. Ma oltre che per rischi legati ai virus, il problema va risolto anche per una questione ambientale e per evitare che le persone possano scivolare e riportare fratture come è già capitato”.

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