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Cronaca

Roma, i ragazzi dell’Istituto Agrario “Sereni” dicono no all’occupazione

Nonostante gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni”, sito in Via Prenestina alle porte di Roma, abbiano tutte le ragioni per fare occupazione, loro sono in fermento proprio per tentare di non bloccare la didattica resa...

Nonostante gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni”, sito in Via Prenestina alle porte di Roma, abbiano tutte le ragioni per fare occupazione, loro sono in fermento proprio per tentare di non bloccare la didattica resa impossibile da un’evidente fatiscenza della struttura scolastica. In questo momento sono, infatti, riuniti in assemblea con i professori e la dirigenza scolastica per organizzare insieme lo svolgimento delle lezioni al di fuori dell’Istituto poiché è praticamente impossibile usare le aule e gli ambienti scolastici. La Preside, Prof.ssa Patrizia Marini, e tutto il collegio dei docenti appoggiano in pieno la protesta atipica dei ragazzi che dichiarano “Fare occupazione è diventata una moda e molti lo fanno per motivi a volte futilissimi, noi, invece, siamo consci di avere degli strumenti formativi potenti in questo Istituto e non vogliamo rinunciarci, ma ne siamo costretti e protestiamo per questo. Il modo migliore è non bloccare la didattica ad ogni costo!” L’Istituto ha un gran potenziale in quanto la presenza di molti laboratori tecnici attrezzatissimi lo rende uno dei più all’avanguardia in tecnologia e offerta formativa. Purtroppo quest’anno, a causa del sovrappopolamento, i laboratori sono stati adibiti ad aule, perdendo il loro ruolo e determinando un grave danno per i ragazzi soprattutto del IV e V anno. Già da tempo i ragazzi che frequentano l’Istituto devono fare i conti con una struttura (che non si può definire edificio in quanto trattasi di containers abitativi in prefabbricato leggero assemblati) vecchia di 37 anni, che ormai ha finestre praticamente inutili, tetti arrugginiti e marci dai quali piove sul controsoffitto in cartongesso e di conseguenza nelle aule, cavi resi inservibili dall’umidità e dai segni del tempo. Da qualche tempo, inoltre, si è notata la presenza di abitanti poco graditi che ogni tanto lasciavano tracce discrete. Nell’ultima settimana, invece, questi ospiti sono diventati più invadenti marcando sempre più il territorio con i loro escrementi che venivano trovati perfino sui banchi. Giovedi scorso addirittura un grosso topo nero con il suo peso ha causato il distacco di un pannello del controsoffitto, dove, sembra, dimori una nutrita colonia, crollando mentre si stava facendo lezione in un angolo dell’aula occupato da un armadio. Per nulla turbato il topo ha tentato con calma di rientrare in uno degli anfratti dell’aula per tornare alle sue faccende. La ASL più volte ha effettuato la derattizzazione, ma la fatiscenza della struttura rende inefficace qualsiasi intervento. La dirigenza dell’Istituto è sempre stata efficiente e molto attenta alle esigenze della scolaresca, riuscendo spesso a non far pesare sui ragazzi le carenze nonostante i continui tagli imposti dall’Amministrazione Pubblica. Da tempo la Preside sollecitava l’intervento della Provincia, dalla quale l’Istituto dipende, per la ristrutturazione della struttura, ora che la situazione è praticamente precipitata ci si è attivati e, dopo una lunga contrattazione telefonica e di persona, paventando l’ipotesi di una protesta più massiccia, si è riusciti ad ottenere un sopralluogo (effettuato lunedì mattina) dove i tecnici della Provincia hanno potuto verificare l’esattezza della lista delle carenze consegnata loro da una delegazione di ragazzi accompagnati dalla Prof.ssa Marini, venerdì scorso durante un incontro negli uffici della Provincia stessa. I tecnici che hanno effettuato il sopralluogo, mossi anche da una sollecitazione della ASL che potrebbe comminare alla Provincia una forte multa per aver sottovalutato finora lo stato dell’Istituto Sereni, hanno dovuto constatare l’inagibilità delle aule e hanno stabilito di effettuare interventi urgenti nell’immediato e cominciare, poi, i lavori più importanti di rifacimento dal 7 gennaio. I ragazzi durante questo periodo, però, dovrebbero continuare a fare lezione in aule poco sicure e malsane, cosa che non vogliono assolutamente né i professori, né la Preside, né gli studenti ed i loro genitori . Chiedono, quindi, di poter continuare la didattica al di fuori della struttura anche in caso di maltempo perché non vogliono assolutamente bloccare la didattica né perdere ulteriore tempo, poiché riconoscono la validità dell’opera svolta dai docenti pienamente consapevoli che ogni interruzione delle lezioni è solo a loro svantaggio. Qualora la Provincia non onorasse l’impegno preso i ragazzi sono decisi a proseguire con proteste sempre più incisive finchè le loro richieste non troveranno riscontro e risoluzione.

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