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Roma, il dap decapita la compagnia teatrale dell’alta sicurezza di Rebibbia n.c..e colpisce il polo universitario

Solo 3 anni fa aveva vinto l’Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino interpretando, da protagonista, il film Cesare deve morire dei fratelli Taviani, sull’esperienza della compagnia teatrale Liberi Artisti Associati, composta da detenuti di...

Solo 3 anni fa aveva vinto l’Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino interpretando, da protagonista, il film Cesare deve morire dei fratelli Taviani, sull’esperienza della compagnia teatrale Liberi Artisti Associati, composta da detenuti di Alta Sicurezza di Rebibbia Nuovo Complesso.

Oggi - è la denuncia del Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni -il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria rischia di scrivere la parola fine su questa straordinaria esperienza trasferendo, “per motivi di sfollamento”, 5 detenuti dell’Alta Sicurezza di Rebibbia fra i quali uno degli attori principali della Compagnia teatrale nonchè capocomico.

«Una scelta che arriva come un fulmine a ciel sereno - ha commentato Marroni - perché coinvolge persone da tempo detenute a Rebibbia Nuovo Complesso che avevano fatto del Teatro una ragione di riscatto personale e sociale. I trasferimenti riguardano anche detenuti iscritti all’Università che, vedono, in tal modo, interrotto il loro percorso formativo. Una decisione anche in questo caso poco comprensibile, visto che lo stesso Dap ha indicato l’Alta Sicurezza di Rebibbia come riferimento nazionale per i detenuti che intendono frequentare corsi universitari».

Fra i nomi più noti dei reclusi trasferiti, spicca quello di Antonio Frasca, universitario, capocomico della Compagnia Liberi Artisti Associati e protagonista del pluripremiato Cesare deve morire. Al Garante risulta, fra l’altro, che l’uomo abbia già espiato il reato ostativo di cui all’articolo 416 c.p. Con lui trasferito anche Giancarlo Polifroni, anch’egli attore e responsabile dell’orto del reparto di Alta Sicurezza. Insieme a loro, sono stati sfollati altri tre detenuti, fra i quali uno laureato e titolare di un assegno di dottorato all’Università La Sapienza di Roma.

Nella sezione di Alta Sicurezza di Rebbibia N.C., con questa decisione, viene mortificata una esperienza virtuosa che lo stesso Ministero di Giustizia aveva, negli anni, annoverato tra le buone pratiche dell'Amministrazione Penitenziaria.

Sulla vicenda dei trasferimenti, il Garante Angiolo Marroni ha inviato una lettera al Capo del DAP Santi Consolo chiedendo un ripensamento sulla decisione assunta che appare ispirata da criteri meramente burocratici, ignorando il contesto e la complessità in cui tale decisione si applica. «Ritengo - scrive Marroni - che questa decisione vada a compromettere le importanti attività trattamentali che per lunghi anni hanno fortemente caratterizzato il reparto di Alta Sicurezza di Rebibbia nuovo complesso e che, a mio avviso, indebolisce la scelta fatta, d’accordo con il D.A.P., di creare e potenziare proprio nell’Alta Sicurezza di Rebibbia il Polo Universitario nazionale del circuito penitenziario».

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