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Cronaca

Roma, la denuncia di CODICI; l’Ama continua ad imputare l’iva ai consumatori!

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Tassa per i rifiuti: i cittadini pagano ingiustamente l’Iva. La situazione persiste, ma l’Associazione non ci sta: Codici annuncia che promuoverà singole azioni di risarcimento, per cui i cittadini sono invitati a...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Tassa per i rifiuti: i cittadini pagano ingiustamente l’Iva. La situazione persiste, ma l’Associazione non ci sta: Codici annuncia che promuoverà singole azioni di risarcimento, per cui i cittadini sono invitati a contattare lo Sportello Legale.

La normativa in merito è chiara, anche se la questione va avanti oramai da anni: da tempo era stata accertata la natura tributaria della TIA, per cui non deve essere applicata l’IVA. Ma poi nella questione è entrato il Comune di Roma: con deliberazione n.50 del 2011 dell’Assemblea Capitolina, “Conguaglio per la Tariffa di Igiene Ambientale di cui all’art. 49 del D. Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, per l’anno 2010, si afferma che “il corrispettivo riconosciuto nell’anno 2010 da Roma Capitale al soggetto gestore AMA S.p.A per il servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani è soggetto all’imposta sul valore aggiunto”. E non solo, “l’imposta sul valore aggiunto sul corrispettivo riconosciuto nell’anno 2010 da Roma Capitale al soggetto gestore AMA S.p.A per il servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani, ammontante ad Euro 63.000.000,00 costituisce il costo da conguagliare nella determina-zione tariffaria, al fine di garantire l’equilibrio dell’anno 2010 tra i ricavi derivanti dalla tariffa e i costi sostenuti da Roma capitale per l’intero ciclo dei rifiuti solidi urbani”.

In sintesi, come Codici spesso ha denunciato, questo vuol dire che a pagare il corrispettivo all’Ama sono gli utenti.

Oltretutto, c’è l’inganno della bolletta, dove nel riepilogo addebiti/accrediti, alle voci “tariffa rifiuti urbani assimilati” e “tributo ambientale provinciale” si riporta la dicitura “Fuori applicazione IVA”. Nessun dubbio quindi per i cittadini che ricevono la bolletta: il calcolo tariffario è fuori applicazione IVA. Questo però non corrisponde alla realtà, come già spiegato precedentemente.

Oggi la Corte d’appello ha rigettato l’azione collettiva del Codici, con la motivazione che, trattandosi di iva, la natura fiscale esclude la posizione dei consumatori. L’Ama però continua ad applicare l’iva, usando un sottile sotterfugio: si fatturano al Comune le prestazioni dovute al contratto di servizio.

“Ma questa fatturazione con iva – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici - porta in realtà ad un ribaltamento dell’iva sulla tassa, anche se dalla tassa l’iva dovrebbe essere esclusa per legge! Il problema persiste, è un’ingiustizia che lede i diritti dei consumatori, per questo annunciamo che Codici promuoverà singole azioni di restituzione delle quote versate indebitamente”.

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