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Cronaca

Roma, Landini alla Sapienza. Con i giovani contro il Jobs Act di Renzi

In previsione dello Sciopero sociale del 14 novembre prossimo, i collettivi universitari della Facoltà di Lettere dell’università La Sapienza di Roma hanno organizzato un’assemblea per aprire un dialogo con i sindacati dei lavoratori, tra cui...

In previsione dello Sciopero sociale del 14 novembre prossimo, i collettivi universitari della Facoltà di Lettere dell’università La Sapienza di Roma hanno organizzato un’assemblea per aprire un dialogo con i sindacati dei lavoratori, tra cui Cobas e Fiom. Al dibattito ha partecipato anche Maurizio Landini, leader della Fiom, sindacato che aderirà al corteo di venerdì.

La manifestazione ha come obiettivo principale dar voce a tutte le categorie di studenti, precari, disoccupati e inoccupati che vogliono esprimere il loro dissenso nei confronti del Jobs Act di Renzi e che propongono alternative alle riforme nazionali previste. Verranno messe in discussione anche la politica della Buona scuola ( già contestata durante il corteo del 10 ottobre scorso) e la finanziaria.

Secondo gli studenti il Jobs Act è un atto che andrà ad istituzionalizzare la precarietà e seppure viene presentato come una riforma, in realtà si tratta soltanto di dare continuità a politiche vecchie e obsolete che i diversi governi stanno portando avanti da più di vent’anni e che delineano sempre più un futuro di lavoratori precari, sfruttati e malpagati, senza garantire un minimo di sicurezza economica; un atto che separa il concetto di lavoro da quelli di diritto e di dignità. Molte delle figure previste dai nuovi contratti di lavoro non sono sindacalizzabili e questo mette in pericolo un altro diritto, che è quello di scioperare.

L’obiettivo della manifestazione, che si terrà in 60 città italiane, è anche quello di dar forma a nuove coalizioni, quindi di muoversi in sinergia con i sindacati. In sintesi, se in passato si manifestava separatamente, e ognuno dava visibilità a specifiche problematiche in base alla propria area di interesse e alla propria visuale politica, è giunto il momento di unire le forze, perché la grande crisi globale sta colpendo tutte le persone, lavoratori e non, indistintamente.

“Collaborando con la Fiom stiamo dando il via al reciproco riconoscimento, pur nelle nostre divergenze, e quindi alla possibilità di costruire una mobilitazione permanente. Vogliamo accettare la sfida di Renzi, che ha esplicitato più volte il chiaro non riconoscimento delle lotte sociali e la sua distanza dai sindacati”, ha dichiarato Fabio, uno degli organizzatori dell’evento.

Maurizio Landini, reduce da diversi incontri con i sindacati europei tra cui quello spagnolo, francese e tedesco, ha rimandato che quello che sta accadendo in Europa è una chiara volontà di seguire le leggi dei mercati che prevedono una sempre maggiore flessibilizzazione del mondo del lavoro, e di conseguenza un indebolimento dei sindacati, se non addirittura l’eliminazione o la trasformazione degli stessi in strutture corporative sul modello aziendale americano. Le strategie economiche mondiali, nell’indebolire i sindacati stanno lasciando senza tutele i lavoratori, creando una forte competizione e divisione tra gli stessi, secondo l’antica legge del dividi et impera. Tali politiche, dettate dalle imprese, sono indirizzate anche all’eliminazione o indebolimento dei contratti collettivi di lavoro. Eliminando quest’ultimi, si toglie la possibilità di lavorare attraverso lo strumento della concertazione, che Renzi ha chiaramente messo in discussione. Nei mesi scorsi, infatti, ha dichiarato che le politiche del governo possono andare avanti anche senza i sindacati. Senza la concertazione i lavoratori resterebbero completamenti con le spalle scoperte, senza tutela da parte delle organizzazioni sindacali e dei contratti collettivi. A dettare le regole del mercato sarebbero soltanto le leggi e gli atti del governo, un governo tra l’altro “nominato e non eletto, come gli ultimi tre governi”, ha dichiarato Landini, mettendo in discussione la rappresentatività politica di chi sta al potere.

La Fiom concorda con gli studenti sulle alternative proposte, tra cui il reddito minimo garantito per tutti i disoccupati e gli inoccupati, con investimenti in una formazione continua e nello studio, al fine di preparare professionalmente chi è fuori dal mercato del lavoro.

Altro punto importante è quello del salario minimo garantito, che deve essere elaborato attraverso il sistema della concertazione, quindi dei contratti collettivi, e non dovrebbe essere un atto unitario di legge deciso dal governo.

Infine, Landini ha proposto lo strumento della Cassa integrazione estesa a tutte le categorie di lavoratori, proprio per garantire dignità a chi esce dal mercato del lavoro e anche per responsabilizzare le aziende nei confronti dei propri dipendenti. Si desidera combattere la nuova forma di ricatto economico, attraverso la quale le grandi aziende dettano le regole del mercato, chiedendo ai lavoratori di stare a determinate condizioni salariali e contrattuali con la minaccia di chiusura.

La manifestazione che darà voce a questo dibattito avrà luogo venerdì 14 novembre a partire dalle ore 9.

Di Aleksandra Milosevic

milosevic.aleksandra.82@gmail.com

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