Roma, Nella zona Cassia arrestati componeneti di una banda dedita alle rapine in villa. In manette due nomadi
I Carabinieri della Compagnia Roma Trionfale hanno arrestato due nomadi di 26 e 20 anni, residenti nella zona di Rocca Cencia, responsabili di una violenta rapina in villa, ai danni di una coppia di anziani 80enni, della loro badante e di un...
I Carabinieri della Compagnia Roma Trionfale hanno arrestato due nomadi di 26 e 20 anni, residenti nella zona di Rocca Cencia, responsabili di una violenta rapina in villa, ai danni di una coppia di anziani 80enni, della loro badante e di un operaio che al moneto si trovava in casa.
Le indagini sono state condotte nell’ambito del gruppo reati contro il patrimonio della Procura della Repubblica di Roma, coordinato dal Procuratore Aggiunto Dottoressa Lucia Lotti.
Gli arrestati, unitamente ad altri due complici non ancora identificati, di pomeriggio, si sono introdotti nell’abitazione dei coniugi, con i volti travisati da passamontagna, scavalcando prima il cancello di ingresso della villa, situata sulla via Cassia, e successivamente rompendo, con un grosso martello, il vetro blindato della porta finestra.
Dopo aver immobilizzato i proprietari, poi la badante, di nazionalità romena, ed infine un operaio che, stava svolgendo dei lavori in casa, minacciando con il martello in faccia l’anziana donna, hanno fatto sedere tutte le vittime sul divano. Mentre uno dei malviventi è rimasto a sorvegliare le vittime, i complici hanno rovistato in tutta la casa, asportando dai cassetti alcuni gioielli di famiglia.
Dopo circa 40 minuti di razzia sono scappati con la refurtiva a bordo di un’autovettura di colore nero. Poco dopo, il veicolo è stato notato da una pattuglia in borghese dei Carabinieri che, avuta notizia della rapina via radio e insospettiti dall’atteggiamento dei quattro, hanno fornito la targa alla Centrale Operativa per il controllo alla banca dati delle forze dell’ordine, riscontrando che risultava da ricercare, poiché coinvolta in un altro furto in villa commesso lo scorso mese di marzo, nella zona di Tivoli.
Ne è nato un lungo inseguimento conclusosi in via Prenestina, dove i militari sono riusciti a bloccare solo due della banda di malviventi.
Nell’autovettura, i Carabinieri hanno rinvenuto i gioielli rubati nella villa degli anziani, oltre al martello usato per minacciarli, un cacciavite, un piede di porco ed i passamontagna.
A seguito dell’aggressione solo la badante è dovuta ricorrere alle cure mediche dei sanitari mentre, le altre vittime, fortunatamente, sono rimaste illese.
La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari mentre i due arrestati sono stati condotti nel carcere di Regina Coeli.
Al momento solo uno dei fuggitivi è stato individuato, un 35enne, di etnia Rom, che al momento ha abbandonando l’abitazione di residenza per evitare l’arresto mentre, non è ancora stata accertata l’identità dell’ultimo complice.
La banda è sospettata di aver commesso altri furti e rapine in villa, e per tale motivo sono in corso delle specifiche attività investigative coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, gruppo reati contro il patrimonio.
VALLE AURELIA – NASCONDEVANO PANETTI DI HASHISH IN CAMERA DA LETTO. CARABINIERI ARRESTANO DUE PERSONE E SEQUESTRANO 2 KG DI DROGA.
Dalle intense indagini negli ambienti della droga, è spuntata una pista che ha condotto i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro ad un’abitazione in viale di Valle Aurelia.
Ieri sera, l’intervento e la seguente ispezione eseguiti dai Carabinieri, hanno portato all’arresto di due giovani conviventi, un uomo di 23 anni di Roma, senza occupazione e con precedenti, e una donna 27enne della provincia del Medio Campidano, barista.
I Carabinieri hanno rinvenuto nella stanza da letto della coppia, ben occultati in un armadio, 20 panetti di hashish del peso complessivo di 2 kg, bilancini di precisione, vario materiale per il taglio e confezionamento dello stupefacente e diverse centinaia di euro in banconote di piccolo taglio, ritenute provento dello spaccio.
I due arrestati sono stati portati in caserma e trattenuti in attesa del rito direttissimo. Dovranno difendersi dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.