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Cronaca

Roma, sgominata una pericolosa banda di estorsori e usurai

Alle prime ore di questa mattina gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma hanno eseguito un Ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica...

Alle prime ore di questa mattina gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma hanno eseguito un Ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone ritenute responsabili, in concorso tra loro, del reato di usura ed estorsione.

Si tratta di C.L. , romano classe 1938, destinatario di ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari, T. L., romana, classe 1973, destinataria di ordinanza di sottoposizione alla misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione alla p.g. e di A. M., cittadina romena del 1962, destinataria di ordinanza di sottoposizione alla misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione alla p.g..

Le indagini hanno preso le mosse da una denuncia sporta il 29 maggio del 2014 da un’impiegata presso una società di carte di credito la quale, a causa di difficoltà economiche per motivi familiari, era ricorsa a un prestito di denaro che, a causa degli interessi usurari applicati - pari al 20% mensile - era considerevolmente lievitato con “rifissazione” di capitale, interessi e versamenti periodici di denaro contante, assegni e cambiali - fino a un valore complessivo di 60.000 euro facendola indebitare in modo tale da non riuscire più a fronteggiare i pagamenti delle rate dovute agli indagati.

In particolare, per ogni assegno “in sofferenza”, L. pretendeva dalla vittima il rinnovo della somma ancora dovuta più il 20% di interessi, con l’emissione di un nuovo assegno da datare al mese successivo.

Il tutto avveniva in un clima di pressanti richieste e minacce di attentare all’incolumità della vittima e del suo nucleo familiare, tanto che la donna è stata costretta a far allontanare, dopo alcuni mesi, le figlie dall'abitazione coniugale.

Dalle indagini è emerso che l'impiegata non era l'unica vittima degli usurai, ma le testimonianze di altre persone, vittime degli estorsori, hanno confermato l'ipotesi investigativa del pagamento di somme ed interessi, nella misura sempre superiore al 10%.

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