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Cronaca

Roma, tassa soggiorno, unindustria: entrate solo per sviluppo del settore. Il Sindaco Marino intervenga

“La totalità del gettito derivante dalla tassa di soggiorno e dal suo ipotetico  aumento, deve essere utilizzato, solo ed esclusivamente, per lo sviluppo del turismo - dichiara Stefano Fiori Presidente della Sezione dell’Industria del Turismo e...

“La totalità del gettito derivante dalla tassa di soggiorno e dal suo ipotetico aumento, deve essere utilizzato, solo ed esclusivamente, per lo sviluppo del turismo - dichiara Stefano Fiori Presidente della Sezione dell’Industria del Turismo e del tempo libero di Unindustria.

Il Sindaco Marino e la sua Giunta prendano una posizione chiara e netta e soprattutto pubblica, affinché tutti gli introiti della city tax siano destinati al settore turistico della città.

La nostra posizione è definita senza se e senza ma – prosegue Fiori – le entrate derivanti dalla tassa di soggiorno devono essere investite nell’attrattività turistica di Roma ed in nessun modo riutilizzate per ripianare i buchi di bilancio.

I maggiori introiti devono essere destinati tutti al miglioramento del decoro urbano, all’organizzazione di eventi, all’apertura straordinaria dei musei, all’ attività di programmazione turistica e finalmente per portare a termine, unavolta per tutte, il progetto del Convention Bureau. Tutto questo certamente farebbe di Roma una città a maggiore attrazione turistica e porterebbe anche ad un aumento significativo del turismo congressuale, settore nel quale laCapitale, purtroppo, è ancora molto debole. Inoltre – continua Fiori - confermiamo quanto già detto: una parte degli introiti provenienti dalla city tax, per esempio il 10 %, dovrebbe essere destinata a combattere l’evasione e l’elusione fiscale per dare dignità e tutela a quegli operatori del settore che regolarmente pagano la tassa. Infine – conclude Fiori - invitiamo fortemente il Sindaco Marino e l’Assessore Leonori a non introdurre l’eventuale aumento dal primo luglio, perché questo creerebbe un vulnus con i tour operator con i quali le strutture ricettive hanno già sottoscritto dei contratti, mediamente almeno un anno prima rispetto all’effettivo soggiorno del turista”.

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