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  Regione, Sanità stretta ai tempi di pagamento. Linee guida scolastiche. Modifiche alberghi

Sanità; Zingaretti, tempi pagamento a 60 gg entro agosto. La Regione Lazio riduce drasticamente i tempi di pagamento ai fornitori nel settore sanitario, passando da 254 giorni di giugno 2013 a 60 giorni previsti per la fine di agosto.

Sanità; Zingaretti, tempi pagamento a 60 gg entro agosto. La Regione Lazio riduce drasticamente i tempi di pagamento ai fornitori nel settore sanitario, passando da 254 giorni di giugno 2013 a 60 giorni previsti per la fine di agosto.

“E' un risultato eccezionale, al di sopra di ogni aspettativa, siamo riusciti a portare i tempi dei pagamenti a 60 giorni, allineandoci perfettamente agli standard europei. – spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - Avevamo detto che saremmo arrivati a questo risultato entro il 2015, ma abbiamo fatto molto meglio in meno tempo e abbiamo mantenuto la promessa prima del previsto. Un traguardo che ci rende orgogliosi e che premia i nostri sforzi compiuti per migliorare l’efficienza amministrativa e alleggerire il carico fiscale attraverso un meccanismo virtuoso basato sull’anticipazione di liquidità, prevista dal Dl35 che ha sbloccato 3,2 miliardi nel settore sanitario, e un sistema di pagamento all’avanguardia che, grazie alla fatturazione elettronica, è in grado di azzerare i tempi e un iter burocratico troppo complicato che era causa di errori e ritardi nei pagamenti”. “Questa è davvero un’ottima notizia per il settore sanitario e l’intero territorio regionale – conclude Zingaretti - che, passo dopo passo, si lascia alle spalle una situazione drammatica per continuare sulla strada della crescita e dello sviluppo economico e sociale”.

SANITA', SIMEONE (FI): "INACCETTABILE CHIUSRA DEL CUP AD AGOSTO, SI CONTINUA A SOTTRARRE SERVIZI AI CITTADINI"

"La decisione di chiudere il Cup (Centro unico di prenotazione) nella provincia di Latina il 16 agosto 2014 è assurda. Per questa ragione ho scritto immediatamente al direttore generale della Asl di Latina, Michele Caporossi, e al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti per sapere se siano al corrente della decisione di chiudere il Cup nella provincia di Latina il 16 agosto e quali decisioni immediate intendono assumere per evitare questa ingiustificata sottrazione di servizi. Ancora una volta, ci troviamo a dover prendere atto, qualora la notizia sia avvalorata, di una sottrazione di servizi e di una riduzione di funzionalità di una struttura fondamentale ed imprescindibile per l’erogazione delle prestazioni sanitarie. Sono sconcertato da questa decisione perché mette in secondo piano piano le esigenze dei pazienti e soprattutto di coloro che soffrono patologie gravi, di malattie oncologiche o ematologiche, donne in gravidanza, portatori di handicap, che richiedono la costanza e la continuità di cure e che si vedono privati del proprio diritto. Ancora una volta, ed inspiegabilmente ci troviamo di fronte ad una voragine che fagocita le fasce più deboli della nostra società. La sanità non può e non deve andare in vacanza, non si prendono ferie dalle malattie debilitanti e gravi, non si può andare in vacanza “dalla vita”. Non contesto il sacrosanto diritto ad usufruire delle ferie per il personale impiegato nei Cup ma condanno l’eventuale mancanza di una pianificazione che consentisse di garantire la continuità del servizio con la semplice alternanza del personale impiegato così come accade in qualsiasi ufficio e così come accade per il personale dei laboratori e degli ospedali".Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

PROGRAMMAZIONE RETE SCOLASTICA: OK A LINEE GUIDA 2015/2016

Via libera a maggioranza e con osservazioni dalla commissione Istruzione della Pisana.

La V commissione del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Eugenio Patanè (Pd), ha espresso parere favorevole, a maggioranza e con osservazioni, alle “Linee guida della Regione Lazio sulla programmazione della rete scolastica per l’anno 2015/2016”. Astenuti i consiglieri del Movimento 5 Stelle Gianluca Perilli e Valentina Corrado.

Il documento – che torna ora in Giunta per l’approvazione definitiva - fissa criteri e indirizzi generali per la riorganizzazione dell’offerta formativa regionale. In particolare, contiene indicazioni relative all’acquisizione o mantenimento delle autonomie scolastiche, ai punti di erogazione del servizio, al dimensionamento scolastico e ai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti.

Per acquisire o mantenere l’autonomia scolastica gli istituti dovranno avere un numero di alunni - consolidato e stabile per almeno cinque anni - compreso tra 600 e 1200 (con media di 900). Deroghe sono previste per le scuole delle isole Pontine e dei comuni montani e per gli istituti che si trovano in territori particolarmente isolati e/o disagiati, per i quali il numero minimo di alunni è fissato a 400.

Nel documento si sottolinea la necessità di correggere situazioni di plessi che presentano corsi incompleti, pluriclassi o numero di alunni fuori parametro. Viene poi favorita l’aggregazione in istituti comprensivi di scuole d’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado. Per le classi superiori, infine, si invita a evitare duplicazioni e sovrapposizioni rispetto a indirizzi già presenti nello stesso ambito territoriale.

A partire dalla prossima annualità, inoltre, gli istituti scolastici saranno tenuti a monitorare per tre anni indirizzi e opzioni di nuova attivazione e i dirigenti scolastici dovranno comunicare alla Direzione regionale i risultati del monitoraggio prima di poter formulare ulteriori richieste. Saranno sempre i dirigenti scolastici a dover documentare la presenza delle condizioni di legge per l’istituzione di nuovi licei musicali e coreutici e per l’attivazione di sezioni a indirizzo sportivo nei licei scientifici. I nuovi indirizzi istituiti decadranno automaticamente se non attivati nei due anni successivi.

Tutti i Centri territoriali per l’educazione degli adulti (C.T.P.) e i corsi serali, infine, cesseranno di funzionare il 31 agosto 2015 e andranno a confluire nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (C.P.I.A.) di prossima attivazione.

Il Piano regionale di dimensionamento sarà adottato dalla Giunta entro il 15 dicembre. A tal fine, le Province raccoglieranno le proposte dei Comuni e i pareri degli istituti scolastici e formuleranno i piani provinciali da inviare alla direzione regionale competente, motivando l’eventuale mancato accoglimento dei rilievi formulati dagli enti locali.

Nel corso della seduta la commissione ha accolto anche cinque osservazioni, due presentate dal consigliere Pietro Petrassi (Centro democratico) - e condivise dal presidente Patané, dai consiglieri del Gruppo Per il Lazio Rosa Giancola,Cristian Carrara, Marta Bonafoni e Daniela Bianchi e dal consigliere Michele Baldi (Lista Zingaretti) - due a firma dei consiglieri del Movimento 5 Stelle Perilli e Silvana Denicolò e una del consigliere Perilli.

In particolare, con le prime due osservazioni (Petrassi e altri) si vanno a correggere situazioni di istituti attualmente sovradimensionati (prevedendo che tutte le istituzioni scolastiche debbano tendere ad avere un numero di alunni compreso tra 600 e 1200) e si inseriscono tre ulteriori criteri di cui tener conto nelle proposte di costituzione di nuovi istituti di istruzione superiore: la realtà socio-economica, produttiva e occupazionale del territorio, la peculiarità artistico-artigianale di alcuni territori rispetto ad altri e la possibilità di realizzare accordi di programma per stage di apprendistato.

Con le due osservazioni del Movimento 5 Stelle, invece, si sposta al 10 novembre il termine di presentazione dei Piani provinciali di dimensionamento e si prevede che le aggregazioni di più plessi debbano essere organizzate secondo il criterio di appartenenza al distretto scolastico del Comune di in cui si trova la struttura.

TURISMO: VIA LIBERA A MODIFICHE REGOLAMENTO STRUTTURE ALBERGHIERE

Parere favorevole a maggioranza e con osservazioni dalla commissione Turismo. Gli alberghi a “5 stelle” potranno classificare camere a “4 stelle” per un massimo del 40% dei posti totali.

Via libera dalla V commissione del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Eugenio Patanè (Pd), alle modifiche del Regolamento regionale in materia di strutture ricettive alberghiere. Lo schema di deliberazione – che ha ricevuto questa mattina parere favorevole a maggioranza e con osservazioni – torna ora in Giunta per l’approvazione definitiva. Si sono astenuti dal voto i consiglieri del Movimento 5 Stelle Gianluca Perilli e Valentina Corrado.

Le modifiche contenute nel provvedimento sono necessarie per adeguare il Regolamento regionale sulle strutture alberghiere alle novità introdotte dalla legge regionale 8/2013 in materia di organizzazione del sistema turistico e semplificazione delle strutture ricettive. Con il testo che ha ricevuto il via libera della commissione, infatti, si vanno innanzitutto a definire le modalità di presentazione della Segnalazione di inizio attività (SCIA) – che in base alla nuova normativa è l’unico adempimento necessario per l’avvio dell’attività ricettizia – e la procedura per la classificazione delle strutture.

Inoltre si introduce la possibilità per gli alberghi a “5 stelle” di classificare camere a “4 stelle” per un massimo di posti letto non superiore al 40% del totale e si stabilisce che tutte le nuove strutture debbano avere un bagno privato in ogni camera.

Ai fini di una maggiore chiarezza di informazione, poi, si prevede l’introduzione, direttamente nella denominazione della struttura, anche della tipologia ricettiva (albergo/hotel o residenza turistico-alberghiera/residence). I titolari e gestori, infine, dovranno esporre le tabelle dei prezzi nella zona di ricevimento e il cartellino prezzi all’interno di ogni camera e dovranno indicare la tipologia di appartenenza e il numero di stelle corrispondenti al livello di classificazione nei siti web ufficiali. Ulteriori modifiche hanno lo scopo di coordinare meglio l’iter procedurale tra Regione, Province e Comuni.

Accolte dalla commissione all’unanimità numerose osservazioni. Tra di esse, due del presidente Patanè tendono a semplificare i contenuti della SCIA e prevedono che tipologia e numero di stelle siano indicate in tutto il materiale promozionale delle strutture; una del consigliere Piero Petrassi (Centro democratico) interviene sulle modalità di verifica dei requisiti di classificazione; una dei consiglieri Perilli e Corrado mira a prevedere garanzie di accessibilità delle strutture non solo per le persone con disabilità permanente ma anche per quelle con disabilità temporanea. Altre osservazioni - presentate dai consiglieri del Gruppo Per il Lazio Rosa Giancola e Cristian Carrara – prevedono che i Comuni siano competenti a verificare anche che una denominazione non sia uguale ad un’altra e segnalino alla Provincia i casi in cui la struttura non si adegui all’eventuale richiesta di modifica. In base a ulteriori osservazioni di Carrara e Giancola, infine, il Comune dovrà trasmettere alla Provincia (e non solo all’Agenzia regionale del Turismo) gli aggiornamenti dei dati sulla capacità degli esercizi e l’elenco delle strutture ricettive e delle imprese alberghiere.

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