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Alatri, Movimento Civico “ALATRI IN COMUNE” presenta il Manifesto programmatico

Un programma per la città, per il suo rilancio verso il futuro più che un manifesto di buone intenzioni elettorali. Questo il manifesto in 26 punti con cui il Movimento Civico ALATRI IN COMUNE – che ha come esponenti più noti Tarcisio Tarquini e...

Un programma per la città, per il suo rilancio verso il futuro più che un manifesto di buone intenzioni elettorali. Questo il manifesto in 26 punti con cui il Movimento Civico ALATRI IN COMUNE – che ha come esponenti più noti Tarcisio Tarquini e Luciano Bellincampi, ma annovera nelle sue fila molti giovani, ideali eredi del loro testimone - fa il suo esordio nel dibattito politico cittadino.

Il Movimento nasce con l’obiettivo ambizioso di restituire dignità alla politica sul territorio. Una buona politica che sappia individuare una visione convincente del futuro e una prospettiva per la città. Con un impegno diretto ad una gestione partecipata della cosa pubblica, che abbia al centro il cittadino, il Movimento intende tracciare una strada diversa per servire al meglio la città di Alatri, avversando chiunque, al contrario, voglia servirsi di essa.

Il programma di ALATRI IN COMUNE verrà presentato alla città per essere implementato nell’ambito di un costante confronto con i cittadini, chiamati a essere non semplici “spettatori” ma “attori” in prima persona e preziosi collaboratori attivi nel segnalare problematiche e nel proporre soluzioni. Un deciso cambio di rotta, quindi, proposto all’interno di un programma che è il frutto di una discussione e di progressivi approfondimenti, che ha visto impegnati i promotori del Movimento, per oltre due mesi, e che ha permesso adesso di presentare un progetto articolato e di grande spessore. È la carta di identità di un raggruppamento che nutre l’ambizione di essere assoluto protagonista nella vita politica e amministrativa della città, oggi e nei prossimi anni. E che mira a fare di Alatri un punto di riferimento e regia di una nuova realtà comprensoriale, integrata per le infrastrutture (come quelle ricettive) necessarie allo sviluppo complessivo. Questi i punti affrontati dal programma: Mettere insieme forze e idee per un progetto di rinnovamento e sviluppo (1,2,3). I valori di fondo (4, 5). La parola ai cittadini con un Movimento civico (6,7). Il capitale umano e sociale (8). Alatri nel comprensorio (9). Alatri città d’Arte (10). Alatri città della cultura (11). Una fiscalità locale amica (12). L’acqua, l’ATO5 e l’Acea (13). Una sanità umana, non anonima (14). Alatri città che insegna e impara (15). Alatri città con molti centri e identità comuni (16, 17). Un welfare locale rinnovato (18). I nuovi cittadini immigrati (19). Sicurezza dei cittadini, sicurezza della città (20). Una nuova macchina comunale (21). La cultura della rendicontazione (22). La partecipazione (23). Gli obiettivi strategici e le parole e i concetti chiave (24, 25). Opere pubbliche per energie nuove (26). Il manifesto programmatico di ALATRI IN COMUNE è innanzi tutto un progetto che mette al centro della sua attenzione i giovani, la loro formazione e istruzione per renderli in grado di affrontare i difficili passaggi dello studio e della ricerca del lavoro con maggiori possibilità di farcela. La città che ALATRI IN COMUNE vuole costruire è un luogo delle opportunità, dell’apertura alle tecnologie digitali, dell’incontro tra culture diverse, sulla base di un patto civico che rinsalda il concetto di comunità. La partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa, con gli strumenti della democrazia partecipativa, è un punto cardine del documento, così come il rinnovamento della macchina amministrativa che, secondo ALATRI IN COMUNE, deve essere ristrutturata perché sia “creatrice di valore e ricchezza”: uno sportello permanente a fianco del cittadino al quale offra la qualità e l’efficienza dei propri servizi e le capacità dei propri addetti, coinvolti in un ampio processo di formazione coerente con la “nuova missione” che ad essi verrà assegnata. L’idea di comunità è ricorrente nella dichiarazione programmatica di ALATRI IN COMUNE, che propone un’ampia iniziativa di socializzazione delle diverse zone della città, individuando nuovi spazi di incontro e di attività comuni negli edifici scolastici per i quali si proporranno accordi di “utilizzazione” con le autorità scolastiche. Il Programma fissa grandi obiettivi, come la realizzazione di una Città degli studi, con un ritorno perciò alla tradizione ma rivitalizzandola con progetti innovativi, perché “la tradizione senza innovazione è volgere la testa all’indietro invece di andare avanti”. La stessa prospettiva culturale è affrontata in modo nuovo, nella logica di creare un sistema di arte e bellezze naturali capace di creare interessi, flussi turistici, valori e redditi. Tra i grandi progetti che parlano futuro, ALATRI IN COMUNE indica, per esempio, la realizzazione di uno spazio comunale per il “coworking” (lavorare in comune), strutturato in modo che i giovani possano essere facilitati nell’avvio delle loro attività, ma in cambio di prestazioni professionali agevolate per i concittadini e per la stessa amministrazione. Il programma non trascura, naturalmente, le grandi questioni di questi mesi che tanto incidono sulla vita dei cittadini. ALATRI IN COMUNE affronta la questione della “sanità umana”, con la richiesta di “attuare l’atto aziendale”, finora conosciuto solo per tagli e ridimensionamenti, per ottenere quanto esso prevede per i servizi sanitari territoriali e l’ospedale di Alatri, in considerazione anche dell’insufficienza drammaticamente evidente di quello di Frosinone. Il Movimento propone una fiscalità locale “amichevole”, e cioè promotrice dello sviluppo per cittadini, commercianti, imprenditori. E contesta duramente le scelte dell’ATO5 e dell’Acea, con la perentoria richiesta di revisione della parti del contratto che negano alle famiglie bisognose di poter avere l’acqua per le necessità vitali e la tutela sanitaria. ALATRI IN COMUNE chiede, infine, un nuovo piano regolatore che risistemi il territorio, valorizzando le sue vocazioni, a cominciare dall’agricoltura per la quale si chiedono nuove aree da affidare all’imprenditorialità dei giovani. “La nostra ambizione e quella dei più anziani del Movimento – affermano in una dichiarazione congiunta Tarquini e Bellincampi – è di aprire la strada a una nuova classe dirigente di giovani, libera dai gravami e dai condizionamenti dei partiti, che oggi spengono le energie più vive della città e sono vassalli di interessi che non coincidono più, come i fatti dimostrano, con quelli della nostra comunità”.

“Creatività, competenza, credibilità, idee nuove, dedizione – concludono – sono la vera novità che proponiamo ai nostri concittadini”.

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