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Anagrammando la sigla del Partito Democratico, i precari dell’Istat, hanno evidenziato che saranno Presto Disoccupati

Dal 1° settembre è in vigore il Decreto-Legge n. 101 (decreto D’Alia). Questo provvedimento è stato presentato come la “Soluzione strutturale alla piaga del precariato all’interno della P.A” (Enrico Letta,  PD):

Dal 1° settembre è in vigore il Decreto-Legge n. 101 (decreto D’Alia). Questo provvedimento è stato presentato come la “Soluzione strutturale alla piaga del precariato all’interno della P.A” (Enrico Letta, PD): la verità è che non solo non concretizza l’obiettivo della stabilizzazione del posto di lavoro, ma al contrario prepara un’espulsione di massa del personale precario.

Per smentire chi parla insistentemente di una legge “salva-precari” basta spulciare i resoconti dell’attività parlamentare che chiariscono come “il tema non sia affatto quello di stabilizzare” (Giorgio Pagliari, PD). Piuttosto “l'idea è quella di bandire procedure selettive riservate esclusivamente ad una platea ristretta di precari” (Gianpiero D’Alia, Ministro per la Pubblica Amministrazione) tra i quali vengano “selezionati i migliori” (Enrico Letta, PD).

Parla chiaro il Ministro D’Alia: “prevediamo che non potremo stabilizzare tutti, ma solo una parte, e lo faremo esclusivamente attraverso procedure concorsuali, senza rinnovare nel tempo i contratti a

*Non si tiene in considerazione che il personale precario degli enti di ricerca è stato già selezionato in entrata attraverso procedure concorsuali pubbliche;

*Il requisito di tre anni di anzianità a tempo determinato, calcolato alla data di entrata in vigore del DL, ne esclude una quota rilevante;

*L’assenza di un finanziamento ad hoc unito al blocco del turn-over e alle scarsissime cessazioni previste nel prossimo triennio rendono irrisorio il numero dei potenzialmente “stabilizzabili”;

*Nel DL viene esplicitato il divieto di trasformazione del contratto di lavoro a TD in TI, nonostante questa possibilità sia prevista da norme contenute nel CCNL degli Enti di Ricerca: l’articolo 5 è così definitivamente seppellito.

Il testo del decreto non è stato in alcun modo migliorato nel corso dell’esame al Senato e ogni proposta di modifica volta ad allargare la platea dei precari potenzialmente interessati dalle misure previste e ad estendere la possibilità della proroga dei contratti in essere è stata inesorabilmente bocciata da tutti i partiti di maggioranza e in primis dal PD.

Prendiamo atto che il Governo Letta si muove in piena continuità con le politiche dei tagli

indiscriminati e dei provvedimenti a costo zero dei precedenti governi tecnici e non.

Respingiamo con forza l’impianto complessivo di questo decreto e proseguiamo la mobilitazione

avviata nelle scorse settimane per ottenere:

- una misura concreta e finanziata per la stabilizzazione generalizzata di tutti i precari impiegati

negli EPR;

- la proroga di tutti i contratti a termine fino al completamento del “piano di rientro dalla

precarietà”;

- lo sblocco delle risorse derivanti dal turnover per riportare da subito al 100% la quota di

ricambio del personale.

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