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Martedì, 23 Aprile 2024
Roma

Ardea, confiscati beni per un valore di 15 milioni di euro ad un arzillo vecchietto del posto, evasore totale da una vita

E’ stato il procuratore Capo della Repubblica del Tribunale di Velletri Dott. Francesco Prete, insieme al   Dott. Giuseppe Travaglini ed alla Guardia di Finanza guidata dal Comandante Provinciale  Gen. Ivano Maccani, insieme al Col. Teodoro...

E’ stato il procuratore Capo della Repubblica del Tribunale di Velletri Dott. Francesco Prete, insieme al Dott. Giuseppe Travaglini ed alla Guardia di Finanza guidata dal Comandante Provinciale Gen. Ivano Maccani, insieme al Col. Teodoro Gallone ad illustrare i dettagli della confisca dei beni all’80enne di Ardea presso la caserma di Colleferro.

“Cresciuto nella illegalità come modello di vita perché il treno deve correre” ha esclamato il dott. Prete. La Guardia di Finanza indagando sugli affitti clandestini dei ragazzi universitari a Roma ha scoperto questo filone, che si è chiuso con un lavoro durato circa un anno andando a scovare questo arzillo vecchietto, che nonostante tutto, stava finendo di costruire, ovviamente in modo abusivo, anche l’ultimo palazzo da affittare.

Così, si sono potuti confiscare i 47 immobili, auto, moto, per un valore di circa 15 milioni di euro all'80enne già noto alle cronache, evasore totale e quindi “allergico” al fisco che avrebbe incassato 3,3 milioni di affitto in nero.

E’ la prima volta, almeno nel Lazio, che si arriva alla confisca dei beni, o meglio all’intero patrimonio tra Ardea e Roma di colui che ha omesso di dichiarare i suoi redditi per tutta la vita ed ora i beni sono stati restituiti allo Stato. Un grazie alle scrupolose indagini svolte dagli uomini delle Fiamme Gialle è arrivato anche dal Sostituto Procuratore Travaglini, che ha elogiato il lavoro meticoloso, di incrocio di dati, che poi ha portato a far emettere questo provvedimento clamoroso contro un evasore totale.

Marcello Magotto, 84 anni, di Roma, ma residente ad Ardea, aveva escogitato sin dalla gioventù il sistema di evasione, perché facendo il ladro di professione, ha pensato bene d’investire i suoi proventi, sempre nell’illegalità, acquistando ed affittando in nero quanto realizzava in barba al fisco.

La giustizia in Italia è molto lenta, però quando arriva è dura ed è scattata puntualmente nei confronti di quest'uomo che guadagnava in nero 267.000 l’anno, evadendo imposte per oltre un milione di euro sui beni, che oggi sono stati confiscati e restituiti alla collettività, nella speranza che questi alloggi, finiscano veramente a chi ne ha bisogno cosi come sperato anchge dal Gen. Maccani.

Giancarlo Flavi

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