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Castel Madama- Vicovaro, sgominata banda di spacciatori tra i due comuni. Cinque arresti

Dopo il ritrovamento di un vero e proprio  arsenale nascosto in un maneggio a Pisoniano nell’agosto del 2012, sono partite le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Tivoli

Dopo il ritrovamento di un vero e proprio arsenale nascosto in un maneggio a Pisoniano nell’agosto del 2012, sono partite le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Tivoli che hanno permesso di risalire ai 5 principali responsabili della rete di spaccio di sostanze stupefacenti nei comuni della Valle dell’Aniene alle porte della Capitale.

Durante l’indagine, durata 3 mesi, gli investigatori dell’Arma hanno arrestato altre 7 persone in flagranza di reati inerenti le armi e gli stupefacenti ed hanno sequestrato 2 kg. di marijuana e 500 grammi di cocaina, 100 grammi di hashish, sette pistole, un fucile, una bomba a mano, munizioni, fumogeni e bengala. Con il blitz di questa notte si è chiuso il cerchio, I Carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Tivoli che ha concordato pienamente con le risultanze investigative dell’Arma di Tivoli, diretta dal sostituto procuratore Dott. Giuseppe Mimmo. I cinque arrestati su mandato dell’A.G. avevano come base logistica il comune di Castel Madama, ove erano quasi tutti residenti. Attraverso anche atti intimidatori, avevano imposto un vero e proprio cartello sullo spaccio di droga nei comuni di Castel Madama, Vicovaro, Mandela, Licenza e Pisoniano, non permettendo ad esterni di intromettersi nelle loro illecite attività, inoltre giovani dai comuni di Tivoli e Guidonia Montecelio li raggiungevano per rifornirsi di stupefacente.

Tra gli arrestati figurano anche ‘ciccio’ ed il cugino ‘Er maranga’. Per indicare la cocaina parlavano di cd o di vernice bianca, per l’hashish di ‘vernice marrone’, per la marijuana utilizzavano i giochi della playstation; il ‘maschio’ indicava 100 grammi mentre la ‘femmina’ 50 grammi. Il giro di affari monitorato nei 90 giorni di indagine è stato valutato intorno ai 300.000 euro di introiti. Il reddito ricavato dall’illecita attività permetteva agli arrestati viaggi all’estero, belle auto e un tenore di vita decisamente elevato. Come copertura uno degli arrestati utilizzava la sua attività di rivenditore di automobili, un altro quella di assicuratore. I rimanenti non svolgevano alcuna attività lavorativa. Per loro si sono aperte le porte del carcere di Roma Rebibbia ove rimarranno a disposizione dell’A.G. Nel corso dell’operazione conclusiva è stato arrestato in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di cocaina, un 70enne con diversi precedenti penali e conosciuto come ‘pista Peppe’, trovato con 30 grammi della sostanza stupefacente, quasi 6.000 euro ritenuti provento dell’illecita attività, bilancini e altro materiale per il confezionamento delle dosi. Quest’ultimo sarà processato per direttissima.

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