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Albano Laziale, l’ASL RM H si difende sulla morte di Massimiliano Querci; Mai stato lasciato su una barella per 48 ore. Fatto tutto il possibile

La ASL Roma H con una nota stampa ha voluto fare chiarezza sul caso della morte del 42enne Massimiliano Querci all’ospedale San Giuseppe di Albano Laziale, avvenuta qualche giorno fa e sulla quale è stata aperta un’inchiesta dalla procura di...

La ASL Roma H con una nota stampa ha voluto fare chiarezza sul caso della morte del 42enne Massimiliano Querci all’ospedale San Giuseppe di Albano Laziale, avvenuta qualche giorno fa e sulla quale è stata aperta un’inchiesta dalla procura di Velletri. Nei giorni successivi alla morte il Corriere della Sera aveva riportato la notizia, poi ripresa anche dal TG2, di questa strana morte per pancreatite acuta dopo che il paziente sarebbe stato lasciato per oltre 48 ore su una barella.

Di seguito la nota stampa della ASL RM H: In merito al caso del paziente di 42 anni etilista (in terapia con alcover) affetto da favismo si precisa, viste le informazioni false pubblicate da un giornale e da di tg nazionali, che: in data 04/11/2013

ore 6.10 il paziente ha avuto accesso presso il P.S. Ospedale San Giuseppe di Albano accompagnato dal 118 per epigastralgia

ore 6.20 visitato dal medico di Pronto Soccorso, richiesti ed effettuati esami ematici

ore 6.40-6.55 visto il risultato degli esami ematici che mostra pancreatite acuta richieste ed effettuate Rx diretta addome, Rx torace, TC addome e videat chirurgico, posizionato sondino naso gastrico, iniziata terapia specifica per pancreatite con foy ev. e antibioticoterapia ev.

ore 8.38 il paziente “rifiuta il ricovero informato più volte dei rischi cui si espone anche letali” .

ore 13.20 il paziente torna in PS con 118 per dolori addominali in pancreatite

ore 15.26 visitato dal medico e reimpostata la terapia con foy e antidolorifico

la notte ore 02.07 visita del medico e continuata terapia endovenosa.

In data 05/11/2013

ore 9.48 visitato dal medico (il paziente peraltro riferisce miglioramento clinico) richiesti nuovi esami di controllo effettuata terapia con protezione gastrica e foy.

ore 12.00 richiesta nuova consulenza chirurgica. Lo specialista riscrive (seconda consulenza) che “il paziente deve essere ricoverato in ambiente medico con possibilità di rivalutazione chirurgica qualora si formino raccolte fluide nelle prossime ore”.

Ottenuto il posto letto presso la Nuova Itor, struttura dotata di reparto di medicina e di chirurgia, quindi idonea per il paziente in questione, si è accettato il posto letto; il paziente ha accettato il ricovero informato dei rischi cui si esponeva rifiutando nuovamente il ricovero e si è disposto il trasferimento. Il trasferimento è avvenuto a mezzo ambulanza alle ore 15.00 con il paziente in condizioni generali stabili.

Si ricorda che nel notiziario del TG2 è stato FALSAMENTE riportato che alla diagnosi di pancreatite acuta si è giunti dopo 48 ore e che 48 ore sono intercorse per poter effettuare un esame ematico di routine, e che il paziente è stato dimesso dai medici al primo ricovero e che è stato “abbandonato” in barella per 48 ore senza essere visitato né effettuare alcuna terapia.

La presente relazione stilata dai medici del Pronto Soccorso è stata convalidata dal Direttore Sanitario di Polo H2 Dott.ssa Santina Medaglini.

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