Albano, nasce il comitato stop TTIP (del Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti)
Come già avvenuto in molte città d’Italia, anche sul territorio di Albano Laziale si è costituito il Comitato Stop TTIP Albano-Cecchina-Pavona che aderisce alla campagna nazionale contro il TTIP.
Come già avvenuto in molte città d’Italia, anche sul territorio di Albano Laziale si è costituito il Comitato Stop TTIP Albano-Cecchina-Pavona che aderisce alla campagna nazionale contro il TTIP.
Ma che cos’è il TTIP e per quale motivo è stata organizzata un’assemblea nazionale che si terrà a Roma ella giornata del 8 novembre per contrastarlo?
La questione verte intorno alla possibilità della nascita del Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti ( in inglese Transatlantic Trade and Investemnt Partenrship) che l’Unione Europea e gli Stati Uniti stanno discutendo in gran segreto dall’estate del 2013 e che consentirà la creazione di un’area di libero scambio tra i due partner. In caso di un accordo, si tratterebbe della più grande area al mondo di commercio liberalizzato e consentirebbe la libera circolazione di merci, investimenti, servizi ed appalti attraverso un sistema di deregolamentazione dei dazi doganali. Tutto questo per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e di nuova ricchezza.
In sintesi l’obiettivo finale è quello di aumentare il PIL mondiale e creare l’unità economica del mondo occidentale. Omologando le leggi sulla produzione e sul commercio si creerebbe la possibilità di superare le barriere doganali che ostacolano le esportazioni; così ad esempio un’auto prodotta in Europa potrebbe essere esportata negli Usa senza ulteriori adattamenti in base alla normativa statunitense.
I critici del progetto che aderiscono alla campagna Stop TTIP si richiamano agli studi effettuati in diverse università tedesche e statunitensi che hanno dimostrato che l’aumento degli scambi tra un Paese europeo forte come la Germania e gli Stati Uniti, porterebbe al crollo degli scambi tra i Paesi interni all’Ue, mandando in crisi l’economia interna. Non solo, ma la promessa di crescita del PIL sarebbe comunque esigua, pari ad un insignificante 0,1%. Sostengono, inoltre, che i dazi tra l’Unione europea e gli Stati Uniti sono già abbastanza bassi, e che la totale eliminazione di questo tipo di barriere andrebbe a favorire solamente le multinazionali, che sono già forti sul mercato mondiale. Anzi, il dubbio è che sarebbero proprio le mani invisibili di queste grandi lobbies a manovrare le scelte dei governi, favorendo la produzione di politiche che gioverebbero soltanto al mittente . Concentrando le esportazioni negli Stati Uniti, l’Europa cadrebbe nella trappola di diventare economicamente dipendente dal Nuovo continente, ed i Paesi membri sarebbero costretti ad adeguarsi alle esigenze degli americani, mettendo a rischio le produzioni locali. Inoltre, un predominio delle multinazionali non farebbe altro che aumentare lo sfruttamento e la precarizzazione del lavoro, pertanto la creazione di nuovi posti non sarebbe altro che uno specchietto per le allodole.
L’ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA CAMPAGNA STOP TTIP SI TERRA’ A ROMA SABATO 8 NOVEMBRE 2014 dalle 10.00 alle 17.00 presso Sala Convegni Cesp, via Manzoni 55
Aleksandra Milosevic