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Castel Gandolfo, una tre giorni all'insegna della formazione e della solidarietà con il progetto "Mani tese" e i giovani dell'U.N.I.T.A.L.S.I

Si chiama "Mani tese" l'iniziativa che vedrà per tre giorni, dal 19 al 21 settembre 2014, coinvolti i giovani volontari dell'U.N.I.T.A.L.S.I. di Roma e i ragazzi ospiti delle comunità terapeutiche del Centro Italiano di Solidarietà di Don Mario...

Si chiama "Mani tese" l'iniziativa che vedrà per tre giorni, dal 19 al 21 settembre 2014, coinvolti i giovani volontari dell'U.N.I.T.A.L.S.I. di Roma e i ragazzi ospiti delle comunità terapeutiche del Centro Italiano di Solidarietà di Don Mario Picchi. Il quartiere generale sarà la "Casa del Sole" a Castel Gandolfo, struttura messa disposizione dal CeIS, che è il luogo dove don Mario Picchi (1930-2010) ha trascorso le sue vacanze negli ultimi anni della sua vita.

L'iniziativa promossa dalla sottosezione di Roma dell'U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) e dal Centro Italiano di Solidarietà di Don Mario Picchi, prevede oltre a momenti di formazione e di aggiornamento per i volontari di U.N.I.T.A.L.S.I., anche un'intera giornata di confronto tra i giovani unitalsiani e i ragazzi della comunità terapeutica San Carlo del CeIS. Scambio di esperienze, storie di vita vissute in due modi diversi, il prossimo appuntamento del pellegrinaggio a Lourdes al quale prenderanno parte anche i ragazzi delle comunità CeIS saranno alcuni dei temi trattati.

A questo occorre aggiungere che "Mani tese" è la premessa per un impegno continuativo, come volontari, dei ragazzi del CEIS al fianco dei malati e dei disabili di U.N.I.T.A.L.S.I.

"Un percorso di collaborazione con il CeIS che abbiamo iniziato a luglio - spiega Alessandro Pinna, presidente di U.N.I.T.A.L.S.I. Roma - con l'iniziativa "Un estate al lago" e che proseguirà il prossimo fine settimana con una tre giorni dedicata al volontariato e allo scambio di esperienze tra i nostri giovani e i ragazzi del CeIS. Due mondi all'apparenza inconciliabili che si ritrovano per lanciare un messaggio di speranza al mondo giovanile".

"Un progetto pilota - spiega Roberto Mineo, presidente del CeIS – al quale abbiamo creduto fin da subito, poiché sono convinto che per i ragazzi assistiti nelle nostre comunità sia utile e importante incontrare e conoscere esempi positivi come i giovani di U.N.I.T.A.L.S.I.".

"Con questa prima edizione di "Mani Tese" – aggiunge Emanuele Trancalini, vice presidente di U.N.I.T.A.L.S.I. Roma, delegato per i giovani – inizia per noi un nuovo modo di formare i giovani, facendoli entrare in contatto con storie di vita nelle quali a volte sembra non esserci speranza, ma che sono invece un'importante occasione di crescita".

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