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Genzano, bollette pazze per TARES e TARSU. Le spiegazioni di Gabbarini e le accuse di Papalia

"La società incaricata per gli accertamenti ha agito in totale autonomia senza raccordarsi con l’Amministrazione comunale. Stiamo consultando i nostri legali per verificare il rispetto di tutte le clausole contrattuali ".   “È arrivato il momento...

"La società incaricata per gli accertamenti ha agito in totale autonomia senza raccordarsi con l’Amministrazione comunale. Stiamo consultando i nostri legali per verificare il rispetto di tutte le clausole contrattuali ". “È arrivato il momento di fare chiarezza”, esordisce così il Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini relativamente a quanto sta accadendo in città in merito al pagamento della Tares e agli accertamenti sulla Tarsu degli anni 2008-2013. “In questi giorni – prosegue il primo cittadino – la Giunta, gli uffici comunali e i cittadini di Genzano si sono trovati di fronte ad una situazione molto complessa, che ha generato discussioni, malcontenti e lunghe code nei nostri uffici. Ho ricevuto molte persone per discutere di questo tema e fornire risposte; altrettante persone non ho avuto modo di riceverle: non era il momento, quello era il momento di studiare i vari casi presentati, dovevo capire come fosse stato possibile incappare in simili problematiche, verificare gli errori e le eventuali responsabilità e, soprattutto, trovare delle soluzioni.

Sin da subito, in merito alla Tares, tutto è apparso molto chiaro: c’era stato un errore nella determinazione della tariffa per gli immobili tenuti a disposizione (case vuote, dove non risiede alcuna persona). Nello specifico, per queste abitazioni era stato calcolato un numero di componenti pari a quello del nucleo familiare del proprietario dell'immobile (una famiglia di quattro persone residente in un appartamento e proprietaria di un secondo immobile tenuto sfitto si trovava a pagare in entrambi i casi la Tares per quattro persone). Compreso l'errore, esaminata tutta la normativa in merito e verificato che nel Regolamento comunale questa fattispecie era stata omessa, ho disposto agli uffici di procedere alla rettifica dei nuclei familiari e di considerare per gli immobili tenuti "a disposizione" un solo componente, indipendentemente dalla superficie, per evitare di gravare ulteriormente sui cittadini già colpiti da un avverso momento economico-finanziario e in ragione del principio generale, riportato nel Decreto Legge istitutivo della Tares, per cui ‘la tariffa è commisurata alla quantità e alla qualità media ordinaria di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte’.

Subito è stato pubblicato un manifesto e disposta l’apertura straordinaria dell’ufficio tributi per correggere l’errore: questo ha generato un notevole afflusso di cittadini, anche di coloro che non avevano bisogno di alcuna correzione ma che volevano soltanto chiedere spiegazioni per aver ricevuto in alcuni casi una bolletta più onerosa rispetto allo scorso anno. Questo però, è bene chiarirlo, non è assolutamente dovuto ad una scelta di questa Amministrazione comunale, ma alla struttura stessa della Tares composta, a differenza della Tarsu, da una quota spettante allo Stato e una spettante in parte alla Provincia e in parte al Comune per la copertura del costo del servizio per lo smaltimento dei rifiuti considerando oltre alla metratura dell’abitazione anche la composizione del nucleo familiare, a vantaggio dei nuclei piccoli per la minore produzione di rifiuti e a discapito delle famiglie più numerose.

Passando al tema degli accertamenti Tarsu che sono stati recapitati gli ultimi giorni dell’anno è doveroso chiarire che la società incaricata ha agito in totale autonomia senza raccordarsi con l’Amministrazione comunale. Non siamo stati informati sull’attività che stava portando avanti, sul tenore degli avvisi e, più in generale, sul modus operandi che assolutamente non condividiamo. All’arrivo delle prime segnalazioni da parte dei cittadini ho convocato la società contestando la presenza di molti errori e anomalie: avvisi pervenuti nonostante pagamenti già regolarmente effettuati; avvisi notificati oltre il termine previsto a pena decadenziale; difformità tra i dati dichiarati accertati dalla ditta e quelli reali; utilizzo di una terminologia inappropriata; applicazioni di sanzioni e interessi, tutti da verificare. Nei due incontri con la società, l'ultimo dei quali avvenuto giovedì 16 gennaio, è stato chiesto con fermezza di rimodulare l'attività di accertamento per andare incontro alle esigenze dei cittadini. La società si è impegnata per il momento a procedere alla decurtazione di sanzioni e interessi e di prevedere una rateizzazione quando richiesta dai cittadini. In ogni caso è stato ormai leso il rapporto fiduciario che intercorreva con la società e stiamo consultando i nostri legali per verificare il rispetto di tutte le clausole contrattuali.

In questi due anni e mezzo – ha concluso Gabbarini – non mi sono mai tirato indietro dalle mie responsabilità di primo cittadino: in questo caso, lo ribadisco, l’unica cosa da fare era studiare a fondo e nel dettaglio tutta la situazione, capire da che cosa il tutto fosse stato scaturito, verificare le responsabilità e trovare la giusta soluzione per non lasciare i cittadini in balia del corso degli eventi. Concludo scusandomi per i disagi derivati dall'intera vicenda”.

LA NOTA STAMPA DI FABIO PAPALIA (Fd’I)

In una nota il consigliere comunale Fabio Papalia, Fratelli d’Italia, affronta la questione delle “pesanti” bollette arrivate ai cittadini relative alla Tarsu su box e pertinenze. “Da diverse settimane i cittadini genzanesi stanno ricevendo bollette di pagamento riguardanti la Tarsu su pertinenze, box e cantine.

La cosa preoccupante è che queste bollette siano retroattive di 5 anni, quindi dal 2008 al 2013. Purtroppo anche una recente sentenza della Corte di Cassazione conferma che la Tarsu sulle pertinenze vada pagata.

A Genzano, a quanto pare, negli anni non si era mai pagato il tributo rifiuti di box e pertinenze.

Ora, gli stessi personaggi che governano Genzano da 30 anni, si sono “resi conto” che andava pagata anche quest’ulteriore imposta.

Come se non bastasse al tutto sono stati aggiunti anche pesantissimi interessi a carico dei cittadini.

La domanda, ora, sorge spontanea. Come mai finora non si è mai chiesto il pagamento di tale tributo e ora ci si sveglia dal letargo e si richiedono gli interessi degli ultimi 5 anni?

Quali sono le colpe dei cittadini? Per quale motivo debbono corrispondere gli interessi, considerando che non gli è mai arrivato nulla da pagare su box e pertinenze? In questa occasione si stanno trattando tutti i cittadini come evasori. Cosi oltre i vertiginosi aumenti che hanno dovuto pagare sulla Tares ora si ritrovano a dover pagare anche la Tarsu su box e pertinenze; il tutto aggravato da pesanti interessi.

Considerando che governate Genzano da 30 anni, e mi rivolgo a tutta la maggioranza che rispecchia l’intera classe politica del centrosinistra genzanese, qualcuno si assumerà la responsabilità di tale confusione? Attendiamo risposte e nel frattempo chiediamo alla giunta e maggioranza Gabbarini di rivedere e mediare, almeno, la questione degli interessi”.
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