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Marino, guerra dei manifesti abusivi tra Silvagni ed Aversa

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FABIO SILVAGNI: "Nessuno, anche tra i miei sostenitori, dovrà imbrattare la nostra città. Questo è solo il primo segnale di cambiamento deciso che dobbiamo dare già in campagna elettorale".

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FABIO SILVAGNI: "Nessuno, anche tra i miei sostenitori, dovrà imbrattare la nostra città. Questo è solo il primo segnale di cambiamento deciso che dobbiamo dare già in campagna elettorale".Con queste parole il candidato sindaco di Marino della Coalizione dei Moderati, Fabio Silvagni ha condannato con fermezza l'ondata d manifesti selvaggi attaccati nel fine settimana in maniera del tutto abusiva.

Si trattava, nello specifico, di manifesti a sostegno della candidatura dello stesso Silvagni con lo slogan "l'uomo del popolo per il popolo".

"Al di là del fatto - spiega il candidato sindaco - che non so chi abbia realizzato quei manifesti di cui non si era discusso per niente nella Coalizione, credo e voglio dire anche ai miei sostenitori che chiunque intenderà prendere qualsiasi tipo di iniziativa, anche a mio sostegno, potrà farlo solo nel rispetto massimo delle regole e prendendo la piena responsabilità dei propri gesti, ovvero firmando i propri pensieri e affiggendoli tramite il servizio comunale che organizza gli spazi. Questo è ciò che pensano le persone comuni, la gente del popolo. Chi vuole rappresentarlo deve dare per primo il migliore esempio possibile. Per questa ragione sono andato personalmente a staccare tutti quei manifesti abusivi, accompagnando il personale della Multiservizi dei Castelli".

"Ci saranno il tempo e i modi giusti, gli incontri pubblici e le strette di mano per conoscere ancora meglio e di più tutto il popolo di Marino" aggiunge Silvagni.

"Non sporcheremo la città con l'eccesso di manifesti elettorali. Dovrà essere proprio questo il nostro primo atto pratico che dimostrerà come saremo capaci davvero di andare oltre. E spero in tal senso - conclude il candidato sindaco della Coalizione dei Moderati - che tutti i candidati vogliano seguire questo esempio che è prima di tutto un gesto d'amore disinteressato per la nostra Marino, più forte credo di ogni differenza di pensiero sull'amministrazione che verrà. È senso civico, cultura e rispetto del territorio che saranno per quel che mi riguarda alla base del programma di governo della nostra Coalizione".

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA MAURIZIO AVERSA:Sembra che sia accaduto questo: che degli “ultras dei moderati”, si sa che nella storia d’Italia molti appartenenti alla cultura moderata e centrista e cattolica hanno perfino sposato cause armate. Figurarsi, non è questo il caso e non invitiamo a tali paragoni. E’ solo per dire che è “singolare” che non appena il candidato sindaco del centrodestra ha terminato la propria operazione mediatica di “presentazione del moderato dei marinesi”, si scatenano proprio gli ultras. Riempiendo i muri della città sulla indicazione di sostenere Fabio Silvagni sindaco. Può accadere, tutti abbiamo esperienze di campagne elettorali alle spalle, che, nonostante gli inviti e le disposizioni, qualche individualista, strafaccia e metta a rischio il bon ton attaccando un paio, dieci, manifesti fuori sede. E’ da redarguire, è da censurare, è da controllare e mettere a registro affinchè non si ripeta. Questo sarebbe l’ideale. Sappiamo che non è affatto accaduto così ma peggio in altri anni. Ma parliamo di ora. Siamo in campagna elettorale? Si e no. Si, politicamente, no formalmente. Il centrodestra ha le mani che prudono e vuol partire alla grande perché si sente pronto? Bene, lo faccia. Del resto si sa che i soldi stanno là e potranno mettere un manifesto in più, distribuire un volantino in più, accedere ad una radio e prenotare una sala convegni in più del centrosinistra. Ma tutto questo non giustifica e non esime Fabio Silvagni da un vero intervento che ancora non si impegnato a fare. Il riferimento è alla vicenda del candidato che, ha “manu militari” organizzato la de fissione dei manifesti che lo riguardavano. Bell’esempio? In parte si. Ma la coerenza esige altro. Che non abbiamo sentito e al quale chiamiamo il candidato – se è ancora tale - . Chiediamo, soprattutto dopo la dichiarazione “ non so chi abbia realizzato quei manifesti di cui non si è discusso in coalizione” attribuita da un giornale online allo stesso candidato, è davvero possibile che il capo politico della coalizione, il candidato sindaco, il leader successore di Palozzi che di tipografie se ne intende, non abbia saputo, non possa sapere, non ha avvertito quanto stesse accadendo? Delle due una: o Silvagni ci comunica ufficialmente che sarebbe un buon sindaco ma sotto la sua guida ognuno farebbe come gli pare; oppure ci dice che chi ha sbagliato è tizio caio, al quale verrà interdetta la facoltà di occuparsi di comunicazione, né di praticarla materialmente. E’ in grado di fare una di queste scelte, per essere credibile, almeno all’approccio, intanto che è candidato sindaco e fino a prova contraria? Attendiamo risposta. NB già nei mesi e negli addietro, l’andazzo degli “altri moderati”, che era sempre questa stessa lista di sostenitori, funzionava così: i comunisti sollevavano questioni e ponevano domande; i moderati d’allora, no rispondevano. Sarà ancora così?

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