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Marino, la segretaria del PD rilancia il partito partendo dal basso e dalla trasparenza

Porte aperte, inclusione e partecipazione. Sono queste le parole d’ordine per ricominciare a dare forma e contenuto al PD marinese che la Segretaria, Franca Silvani, ha usato per aprire la presentazione della propria relazione nel corso

Porte aperte, inclusione e partecipazione. Sono queste le parole d’ordine per ricominciare a dare forma e contenuto al PD marinese che la Segretaria, Franca Silvani, ha usato per aprire la presentazione della propria relazione nel corso

dell’ultimo congresso che l’ha riconfermata alla carica dopo le vicende burrascose che hanno seguito le Primarie per la scelta del Sindaco, lo scorso anno. Sono stati poi eletti poi come Presidente del Partito, Domenico Trabalza e come Tesoriera, Daniela Pace.

È indubbio che le Primarie abbiano lasciato segni profondi e spaccature nel partito marinese e la Silvani non si nasconde certo dietro un dito: “Le ultime elezioni amministrative, e prima ancora le tanto discusse Primarie per la scelta del candidato Sindaco, ci hanno consegnato un centrosinistra spaccato, anzi deflagrato e quindi perdente ed hanno segnato una sonora sconfitta per il PD di Marino in primis.” Afferma la Segretaria, evidenziando il forte distacco tra i voti raccolti dal Pd alle europee e quello delle amministrative.

E da qui l’appello ad un passo veramente diverso, iniziando innanzi tutto dalle regole e dalla loro affermazione all’interno del Partito. Sulle Primarie, per esempio, che tanto hanno fatto discutere: “Mi adopererò affinché le regole siano cambiate, almeno istituendo degli albi dove iscriversi preventivamente per poter esercitare il proprio diritto di voto e di appartenenza, così da evitare scandali, polemiche, accuse reciproche.”

Poi la Silvani spiega il concetto ‘porte aperte’: “Pongo come primo impegno il tentativo di ri-accogliere all’interno delle nostre fila tutti coloro che del PD di Marino rappresentano la storia, anche a fronte degli abbandoni dello scorso anno. Porte aperte quindi, a tutti coloro che nel Pd si vorranno riconoscere e a tutti coloro che non hanno creduto al progetto del Partito Democratico ai suoi inizi, ma che oggi invece potrebbero ricredersi o essersi ricreduti.”

Non teme le polemiche o le critiche di chi ha interesse a mantenere il Pd di Marino un partito per pochi, Franca Silvani, e ribadisce con forza il concetto di ‘partecipazione’ e riparte da una riflessione profonda e vissuta con il Circolo, di quanto è stato sbagliato finora: “Adesso più che mai c’è bisogno di un Partito aperto e inclusivo, capace di confrontarsi. Un PD che punta ad aggregare muovendo dalle proposte: dobbiamo andare ‘oltre’, oltrepassare i recinti di una sterile appartenenza, andare oltre la sola logica di aggregare simboli con l’unico obiettivo di vincere per vincere che abbiamo avuto finora. Del resto questo atteggiamento miope non ha trovato mai corrispondenza nell’elettorato negli ultimi anni, quindi si è confermato fallimentare. Ai cittadini bisogna proporre percorsi che creino idee amministrative, lontani dai condizionamenti delle sempre contingenti campagne elettorali. Vogliamo un protagonismo nuovo: sentiamo la responsabilità di rappresentare l’interesse unico e autentico della comunità e del territorio. Noi vogliamo essere un PD al servizio della comunità, senza ripercorrere le strade del passato, sprecando energie su lacerazioni interne.”

Ecco che il confronto, soprattutto con il territorio ed i cittadini, diventa essenziale, quindi diventa anche dirimente come questione da porre sull’eventuale unità del centrosinistra: “Avvertiamo la necessità di confrontarci su temi e programmi con tutte le forze che, al nostro pari, porranno al centro l’ascolto dei cittadini e la ricerca di soluzioni concrete dei loro problemi. In una parola il ‘ben-essere’ della collettività. Se questo significa adottare iniziative ‘non ordinarie’ di gestione della politica locale per incidere nel profondo delle necessità territoriali, ci sta bene. Non parliamo di perdere o diluire la propria identità: parliamo di uno stile nuovo, conforme a quello spirito repubblicano che a Marino non si è mai esercitato e di cui c’è tanto bisogno!”

Una vera e propria rivoluzione, quindi, nel Pd marinese, che sin dalla sua nascita ha faticato a togliersi dalle spalle vecchie appartenenze, rancori e tentativi di gestione politica non uniforme, troppo simili agli schemi del secolo scorso. “Lo so,” continua la Silvani. “Sarebbe un modello rovesciante con veri effetti di lunga durata, ma soprattutto potrebbe portare a casa dei risultati attesi e sperati. Forse sarebbe, paradossalmente, proprio la prima risposta all’antipolitica, che tanto preoccupa. Anche a Marino, quindi, il Partito Democratico deve prendersi la responsabilità del cambiamento in un momento storico e politico delicato, durante il quale si devono costruire le fondamenta della nuova Città che vogliamo, mettendo in campo un progetto credibile ed autorevole, alternativo al fallimento attuale, con la costruzione di un’alleanza alternativa, ampia, civica, aperta e inclusiva.”

Basta anche con l’autoreferenzialità. “Il PD che vogliamo dovrà favorire e rafforzare l’azione politica degli eletti sul territorio, promuovendo proposte, idee, iniziative, e, perché no, eventualmente anche critiche. Del resto i temi da affrontare sono numerosi e complessi, ma obbligatori per un Partito che ha l’ambizione di ritornare ad amministrare la Città: ambiente, cultura, diritti, donne, enti locali, politiche sociali, commercio e, soprattutto, LAVORO, la prima emergenza. Non potremo neanche distrarci da temi importanti come quelli istituzionali con le relative ricadute che avranno sui territori.”

Per fare la rivoluzione, però ci vogliono esperienza, ma anche forza e rappresentatività e le nuove generazioni dovranno essere il fulcro per la crescita, l’aderenza alla realtà territoriale ed alle sue problematiche e l’indice che riporti sul futuro il mirino: “Dire giovani è dire futuro e sui giovani dobbiamo investire moltissimo per dare a loro e a noi un futuro. Dobbiamo intercettare il loro talento e i loro problemi. SPAZIO e VOCE sono le parole chiave, con incentivazione, inoltre, di inclusione e formazione per chi è spinto dalla passione politica e desidera un percorso all’interno del Partito.”

Una serie di punti ambiziosi che si riassumono bene nella parola chiave ‘inclusione’ e che Franca Silvani comincerà a concretizzare già con la nomina della Segreteria a giorni. “Ognuno sarà chiamato a dare il suo contributo di testa, cuore e valori, ma soprattutto di amore per questo territorio. Il nostro futuro sta a noi scriverlo, per questo ho terminato la relazione congressuale con un simbolico “foglio in bianco” da continuare a scrivere insieme…”

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