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Marino, prime scaramucchie pre elettorali. Silvagni e Aversa i cerca di una strada per il rilancio della città

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Giovani, anziani, donne. La nuova Marino che Fabio Silvagni ha in mente dal 2014 comincia da queste tre categorie di cittadini “che in questo momento storico sono più in difficoltà di altri”. Il candidato sindaco della...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Giovani, anziani, donne. La nuova Marino che Fabio Silvagni ha in mente dal 2014 comincia da queste tre categorie di cittadini “che in questo momento storico sono più in difficoltà di altri”. Il candidato sindaco della Coalizione dei Moderati di Marino ha presentato quelle che saranno altre linee guida del suo programma amministrativo qualora i marinesi vorranno eleggerlo sindaco. Lo ha fatto in una sede istituzionale, il Consiglio comunale riunito per l’approvazione del Bilancio, annunciando la ricostituzione del gruppo consiliare e assessorile di Forza Italia.

Silvagni ha elencato i titoli di quelli che dovranno essere i sette principali punti programmatici: Cultura e Istruzione, Ambiente, Salute, Sociale, Sicurezza, Commercio, Sport che ha voluto introdurre con un ulteriore impegno dedicato proprio a giovani, anziani e donne.

Ai giovani il candidato sindaco Fabio Silvagni intende “aprire davvero le porte del Palazzo. Far conoscere loro la macchina amministrativa, renderli parte viva del nuovo progetto di Città che abbiamo in mente per la Marino del 2020 che sarà prima di tutto la loro Marino”. “Le politiche giovanili, quindi – ha detto ancora Silvagni - non saranno più solo uno slogan o una poltrona da assessore ma saranno tante azioni fatte per i giovani e assieme ai giovani che dovranno essere la nuova anima della prossima Amministrazione comunale”.

Importante e assolutamente complementare il tema degli anziani “che resteranno guida e maestri per tutti. Guai a lasciarli soli o a farli sentire ‘vecchi’. La terza età, specie in comuni dalle grandi tradizioni come Marino, è una risorsa vera – ha detto Silvagni - verso la quale proviamo affetto sincero e di cui davvero questa città ha bisogno. Il compito dell’Amministrazione di domani sarà quello di far sentire anche loro parte viva e partecipe in quel grande ‘patto tra generazioni’ di cui c’è bisogno tanto a Marino come in tutta Italia. Nessuno rottama nessuno” ha chiosato facendo un po’ il verso alla campagna che ha reso celebre il sindaco di Firenze, Matteo Renzi nelle sue prime uscite nazionali, ormai qualche anno fa. Silvagni al concetto di “rottamazione” sostituisce quello del “patto tra generazioni” in cui “ognuno imparerà e dovrà mettersi al servizio dell’altro”. Un passaggio che trova una sintesi ideale nel pianeta femminile: le donne.

“Il rosa non dovrà essere più soltanto una ‘quota’ da mettere in lista per legge ma il valore aggiunto che è mancato tanto negli ultimi due anni di politica a Marino” ha spiegato il candidato sindaco. “Le donne devono trovare cittadinanza nei partiti e nelle istituzioni come l’hanno trovata nel mondo del lavoro. Penso alle tante e brave dirigenti, funzionarie, impiegate che ogni giorno lavorano con grande merito e impegno qui a Palazzo Colonna. Nel prossimo Consiglio comunale, quindi - ha concluso il candidato sindaco della Coalizione dei Moderati - spero che ci saranno anche tante donne e dovrà essere impegno del sindaco fare una giunta al servizio della nuova Marino in cui la rappresentanza femminile sarà garantita”.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMI DA MAURIZIO AVERSA (CI): IL CENTRODESTRA: lodevoli intenzioni, colpevolissimi fatti.

Una cosa, un comportamento, non più approfondito, il candidato berlusconiano l’aveva indicato: confronto invece che rissa. Insomma confrontiamoci, di fronte ai cittadini, cosa fare di Marino, con il Governo della città. Un po’ come a casa. Quando decidiamo di rinnovare. Bene. Se decidiamo di rifare il giardino; di ristrutturare casa; di rinnovare dal tetto, alle fondamenta; dagli infissi, al colore delle pareti; dalle infrastrutture a rete acqua, gas, elettricità, fibra ottica, ai balconi; lo decidiamo dopo aver detto: “qui è stato il tempo; qui è stata un po’ di nostra incuria; qui abbiamo sbagliato in precedenza”. Ma questo “buon senso” non lo abbiamo letto, non è stato pronunciato, non è stato scritto. Il candidato deve dire che la gestione Palozzi e gli ultimi otto anni sono stati una schifezza? Non siamo sciocchi. Al di là di cosa pensiamo noi del centrosinistra ampio (che poi è proprio quello: che siamo di fronte ad otto anni di malgoverno e di pessime scelte), non chiediamo alla destra marinese e al candidato di dire questo. Sicuramente non è segno di veridicità e di serietà non dire nulla! Tanto valeva dire: la nostra campagna elettorale è una: va tutto bene madama la marchesa! Meglio di così non si può andare! Dateci una continuità con Arianna Esposito che rappresenta la migliore appendice di Palozzi, pure giovane e donna, che è stata braccio destro della destra di Palozzi e può esserne degna continuatrice amministrativa! Sarebbe stata una campagna elettorale che la destra avrebbe affrontato a viso aperto e sguardo sostenuto! Invece, si viene a cantare una litania parasociale, invocando politica, smentendo coi comportamenti, dalle prime azioni, la politica che viene enunciata. Torniamo al rinnovamento delle cose e alla ultima uscita sul patto generazionale avanzato dal candidato della destra. La visione delle tre “categorie”, come le ha chiamate il candidato, può essere una visione – abbastanza d’accatto – in un ragionamento sociologico descrittivo. Che poco ha a che fare con “una proposta programmatica”. A meno di non aver analizzato, messo in evidenza carenze, giudicato, quanto riscontrato fin qui. Una dura, vera e concreta, domanda etica e morale prima che politica è: Se togliamo di mezzo il favore elargito, la promessa consegnata, l’interessamento personale per amicizia parentela o raccomandazione, quali azioni da sbandierare hanno otto anni di centrodestra al governo della città per le tre “categorie”? Vediamone una. Ai giovani, tranne gli ultimi mesi di pseudo-verginità oppositrice, Berlusconi ha offerto loro, per tutti gli anni succeditisi fin qui, e dappertutto incluso il Lazio, Roma e Marino dove la destra ha imperato, questo: Primo, va tutto bene, i ristoranti sono pieni, non c’è nessuna crisi! Secondo, ce n’è per tutti, siete tutti allo stesso nastro di partenza, chi non fa non merita è un coglione! Come è andata l’abbiamo visto: la crisi è epocale. I giovani non hanno futuro o quasi. Quindi, secondo il piano di interessamento del candidato per la categoria “giovani”, o sementisce che sia stato questo quanto accaduto fin qui, oppure il suo piano non può che ripartire dal contrario di questo. Aspettiamo l’annuncio. Con questa piccola variante: se non era questa la situazione, deve togliersi di mezzo e lasciare che il fiume scorra così come era il berlusconismo-palozzismo. Al contrario, se così è (difficile dire l’opposto, e soprattutto dimostrare l’opposto) il candidato ha il dovere di dire cosa è mancato (noi diciamo molto, quasi tutto di politiche giovanili), oggettivamente accusando che otto anni di destra al governo (di governi, in simbiosi: nazionale, regionale locale) alla categoria giovani non ha dato nulla. Anzi, ha rubato il futuro. Ed otto anni di futuro non sono un marciapiede da rifare! Così è per gli altri temi “amministrativi”, che diventeranno oggetto di non-confronto, perché la destra, il candidato della destra, non ha nulla da replicare. Non sa, non parla e non dice. Ovvero: ha potenti mezzi. Denari per ricoprire di inutili manifesti la città inneggianti il proprio nome. Ha la possibilità di avere i migliori ghost-rider della città ed oltre (diceva Don Abbondio: il coraggio se uno non ce l’ha non se lo può far venire). Quindi, in buona sostanza, ad egli serve solo di “far vedere”, di “apparire”, di “far credere” agli altri, ai cittadini, ai giovani, agli anziani e alle donne che lui e la destra sono democratici e vorrebbero il confronto. Ma qui, casca l’asino. L’abbiamo fatto con Palozzi, e ci è stato risposto col silenzio. L’abbiamo fatto con De Santis e con Esposito eguale comportamento. Ma non demordiamo: ed anche al candidato diciamo fissi ora è data che ci confrontiamo di fronte ai cittadini. Silvagni le hai le sfere magiche che ti indichino questo futuro? Oppure erano palloncini gonfiati? NB se si volesse opporre che non ci invita a sfida pubblica, perché noi siamo piccolo di peso (che è vero), ricordo che la sfida non è a chi ha il bastone più lungo per giocare a mazza e lizza, ma a chi idee ed argomenti: e lì la scatola è universale, la testa e come la si usa. Del resto c’è prova scritta e pubblica che lo stesso candidato ha annunciato che entro l’estate 2012 avrebbe organizzato un confronto pubblico con tutte le forze politiche della città. Per ora una grossolana bugia.

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