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Marino, Rifondazione Comunista: "sul Divino Amore parola sia dei Cittadini"

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA RIFONDAZIONE COMUNISTA DI MARINO: Le ultime esternazioni, dilazionate o meno, del “destro-centro-sinistra” marinese, nome secondo noi più che adeguato visto che la coalizione va da Rapo, che a febbraio sostenne la...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA RIFONDAZIONE COMUNISTA DI MARINO: Le ultime esternazioni, dilazionate o meno, del “destro-centro-sinistra” marinese, nome secondo noi più che adeguato visto che la coalizione va da Rapo, che a febbraio sostenne la candidatura in regione dell’allora sindaco Adriano Palozzi, fino a PdCI e SEL, dovrebbe evidenziare alla cittadinanza le motivazioni sul perché il nostro partito a Marino ha deciso per una diversa strada per le prossime amministrative.

L’approccio ai problemi della cittadinanza, e il Divino Amore e la questione urbanistica su tutti, che questa ampia ed eterogenea coalizione sta avendo ne dimostra i limiti e la chiusura. È errata per noi una proposta di ennesimo incentivo all’urbanizzazione anche come stimolo a creare zone “produttive” laddove oggi esistono zone di verde e di interesse storico-culturale: la lezione degli anni passati e del piano regolatore della giunta Onorati non è evidentemente servita ed invece di tutelare in maniera permanente il nostro territorio, o quanto ne rimane, si mantiene aperta una porta ad una possibile speculazione che sarà prima o poi sfruttata dalle aziende costruttrici magari in nome dello sviluppo e della possibilità di creare posti di lavoro.

Dobbiamo inoltre evidenziare un arretramento delle posizioni da parte delle forze di sinistra della coalizione che, in nome del compromesso, si trovano oggi a concordare su uno sfruttamento, seppur parziale, del territorio della zona del Divino Amore: poiché questo era uno dei principali rischi che noi comunisti avevamo intravisto sin dai primi incontri ancor di più riteniamo oggi la nostra scelta di non aderire ad questo progetto politico assolutamente corretta e coerente con quanto abbiamo sempre dichiarato ed espresso negli scorsi anni.

Riteniamo inoltre non solo sbagliata ma oltremodo fallimentare la politica degli “appelli” a questo o quel politico dei piani superiori (Regione o Parlamento che siano), crediamo, e lo ribadiremo non solo durante le elezioni, che non sarà Zingaretti ad impedire l’edificabilità del Divino Amore così come non sta impedendo la chiusura dell’ospedale di Marino; solo una piena e partecipata protesta popolare scongiurerà il dissesto ambientale e la speculazione capitalistica di quel territorio.

Se le altre forze politiche si sentono in dovere ed “avvertono l'urgenza di fare qualcosa” si risparmiassero gli appelli e si impegnassero insieme a noi a costruire e alla cittadinanza un movimento di protesta che sia anche movimento politico che sappia veramente mutare la politica marinese.

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