rotate-mobile
Castelli

Monte Compatri, medici dall’USA, Irlanda e Italia insieme per discutere dello scompenso cardiaco

Un focus sulla gestione assistenziale del paziente affetto da scompenso cardiaco acuto, dall’arrivo in pronto soccorso al ricovero in unità di riabilitazione cardiologica. Il simposio, che si terrà sabato 19 ottobre a partire dalle ore 9.30 al San...

Un focus sulla gestione assistenziale del paziente affetto da scompenso cardiaco acuto, dall’arrivo in pronto soccorso al ricovero in unità di riabilitazione cardiologica. Il simposio, che si terrà sabato 19 ottobre a partire dalle ore 9.30 al San Raffaele Montecompatri sotto l’egida della “Great Network”, riunirà esperti di fama internazionale che faranno il punto sullo stato dell’arte dello scompenso cardiaco al fine di tracciare il più appropriato percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale per i pazienti che ne sono affetti.

«Lo scompenso cardiaco», spiega il Prof. Alberto Galante, Resp. dell’Unità Operativa di Riabilitazione Cardiologica del SR Montecompatri, «è la sindrome clinica caratterizzata dalla incapacità del cuore di pompare sangue in quantità adeguata alle richieste tissutali periferiche, se non a scapito di un aumento della pressione del circolo venoso a monte».

In Italia la patologia interessa circa l’1-2% della popolazione generale ed aumenta con l’avanzare dell’età. La sua prevalenza è infatti di circa il 5% in soggetti fra 65 e 69 anni e raggiunge oltre il 12% negli ultraottantenni.

«L’incidenza dei ricoveri» asserisce il cardiologo, «è aumentata del 40% negli ultimi anni. In Europa rappresenta il 5% delle ospedalizzazioni totali e interessa il 2% della spesa del Sistema Sanitario Nazionale. Il suo alto costo è principalmente causato dall’elevata frequenza di riospedalizzazioni (40% entro 12 mesi) determinate dal peggioramento dello stato di congestione, sia a livello sistemico sia a livello polmonare del paziente».

In questo preoccupante scenario diventa dunque sempre più importante un precoce riconoscimento della patologia e una sua corretta gestione a partire dal dipartimento d’emergenza fino alla dimissione a domicilio, passando per una necessaria riabilitazione cardiologica.

«Obiettivo del focus» puntualizza Galante, «è pertanto quello di tracciare il percorso di cura integrato più appropriato per la gestione dello scompenso che contempli la migliore gestione clinica della patologia, il miglioramento della qualità di vita dei pazienti, la riduzione della durata della degenza ospedaliera e di conseguenza della spesa per il SSN».

«In questo contesto un ruolo fondamentale anche al fine di ridurre il tasso di riospedalizzazione a breve termine assumono le unità di riabilitazione cardiologica. Negli ultimi anni, infatti, i cicli di allenamento fisico nell’ambito di programmi strutturati di Riabilitazione Cardiologica nella fase post ospedaliera del paziente hanno assunto sempre maggiore importanza nella strategia terapeutica dell’insufficienza cardiaca».

Tra i relatori di fama internazionale che interverranno: Frank Peacock da Houston, James Januzzi da Boston, Kennet McDonald da Dublino. Aprirà i lavori il prof. Enrico Garaci, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e Rettore dell’Università Telematica San Raffaele.

Gli onori di casa al primo cittadino Marco De Carolis che si dice entusiasta del progetto. «Spero che questa tavola rotonda sia il primo passo verso uno studio sempre più approfondito del problema dello scompenso cardiaco. Una sindrome che si sta acutizzando e che si vuole quantomeno frenare. È davvero un onore ospitare professori di così vasta fama nella cittadina di Monte Compatri e fare del nosocomio del San Raffaele di Monte Compatri una struttura all’avanguardia anche nel dialogo e nel dibattito sanitario internazionale».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Monte Compatri, medici dall’USA, Irlanda e Italia insieme per discutere dello scompenso cardiaco

FrosinoneToday è in caricamento