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Regione, maltempo: allerta meteo da prime ore domani e per 36 ore. Criticita’ idrogeologica per temporali su tutte zone allerta

 Il Centro Funzionale Regionale rende noto che il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso l’avviso di condizioni meteo avverse con indicazione che dal primo mattino di domani, venerdì 18 novembre, e per le successive 24-36 ore, si prevedono...

Il Centro Funzionale Regionale rende noto che il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso l’avviso di condizioni meteo avverse con indicazione che dal primo mattino di domani, venerdì 18 novembre, e per le successive 24-36 ore, si prevedono sui settori settentrionali del Lazio: precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, forti raffiche di vento e locali grandinate.

Il Centro Funzionale Regionale ha emesso pertanto un Avviso di criticità in cui si prevede nelle zone di allerta del Lazio: criticità idrogeologica per temporali codice giallo su Bacini Costieri Nord, Bacino Medio Tevere, Appennino di Rieti, Roma, Aniene, Bacini Costieri Sud e Bacino del Liri.

La Sala Operativa Permanente ha emesso l'allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale e invitato tutte le strutture ad adottare tutti gli adempimenti di competenza. Si ricorda che per ogni emergenza è possibile fare riferimento alla Sala Operativa Permanente al numero 803.555”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio.

RIFIUTI, SIMEONE (FI): “BASTA COPIONI GIA’ NOTI. LA REGIONE PRESENTI UN PIANO CHIARO, DEFINISCA GLI AMBITI, GARANTISCA AUTOSUFFICIENZA TERRITORI”

“Rifiuti, solito copione e nessuna riposta. In commissione ambiente, oggi, avevamo chiesto l’audizione dell’assessore Buschini e del consulente per la redazione del piano dei rifiuti regionale, Daniele Fortini. L’obiettivo era comprendere quali fossero le linee guida che la Regione sta seguendo per la redazione del piano. Risultato, abbiamo sentito snocciolare i soliti dati tra approssimazione e previsioni che non han no nulla che vedere con la realtà. In questi anni, dal 2013 per l’esattezza, attendiamo che il piano dei rifiuti promesso e non ancora palesato da Zingaretti faccia la sua apparizione. L’assessore Buschini nell’ultimo consiglio monotematico sui rifiuti, di fine ottobre, ci ha assicurato che entro dicembre 2016 il piano sarà portato in consiglio. Ma siamo alla seconda metà di novembre e ancora non è chiaro cosa si intenda fare. Per questa ragione, con forza, anche oggi ho chiesto di mettere un punto alla teoria e di passare alla pratica. Di partire dai dati reali, quelli elaborati da Ispra relativamente al 2014, e di programmare gli interventi necessari in materia per uscire dall’emergenza. La distanza tra il mondo virtuale in cui vivono Zingaretti e i suoi e quello reale si misura sul fatto che ad oggi siamo su 3 milioni e rotti l’anno di rifiuti prodotti nella nostra regione di cui oltre 2 milioni sono indifferenziati e circa un milione sono differenziati. Questo significa che esiste un gap di rifiuti che, letteralmente, non si sa dove mettere. Ed è qui, in questo abisso, che la Regione deve intervenire mettendo a punto un piano che entri nel merito della questione e con coraggio decida come intende agire. Oggi le riposte devono essere chiare almeno quanto quelle che non solo noi come opposizione, ma il Governo e l’Europa, chiedono a quesiti altrettanto espliciti. La Regione intende chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti sul suo territorio rispondendo al principio di autosufficienza e mettendo fine a questi viaggi della speranza che, un’impiantistica obsoleta ed inadeguata, impongono alla nostra spazzatura? Allora definisca gli ambiti territoriali di riferimento basandosi sul principio di prossimità. Ipotizzi la divisione del Lazio in tre macroaree, penso per fare un esempio una per Roma, una per la provincia di Roma con Viterbo e Rieti ed una per Latina e Frosinone. Prenda atto che la scelta del Governo di prevedere per il Lazio un nuovo termovalorizzatore non è campata in aria ma figlia dell’analisi degli stessi dati e delle stesse lacune che sono evidenti a tutti. Discuta con i territori, recepisca le istanze delle Province che, come nel caso di Latina, hanno pianificato interventi basati sull’effettiva esigenza e sul reale volume di rifiuti prodotto. Che hanno individuato i siti idonei per gli impianti, preoccupandosi di collocarli sul territorio in modo da garantire a tutti i Comuni la medesima distanza, parità di accesso ed i medesimi costi per effettuare lo smaltimento. E spieghi ai cittadini cosa e come intende farlo con una programmazione a breve, medio e lungo termine capace di chiudere una volta per tutte l’emergenza. Un piano regionale dei rifiuti non può non avere dei capisaldi solidi da cui partire. Non può basarsi su previsioni regolarmente smentite dai fatti e dai dati. Attendiamo fiduciosi risposte mentre dicembre 2016 si avvicina”.

Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

LAZIO. ATER ROMA, LATINA E FROSINONE IN COMMISSIONE “MAFIE”

Occupazioni abusive, morosità, riqualificazione delle periferie e canoni troppo bassi le criticità emerse in audizione

La commissione speciale sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel Lazio del Consiglio regionale ha incontrato oggi i rappresentanti delle Aziende territoriali per l'edilizia residenziale di Roma, Latina e Frosinone per un’audizione sulla situazione della sicurezza presso gli alloggi Ater e su eventuali fatti che evidenzierebbero interesse per il patrimonio immobiliare da parte della criminalità organizzata. Dalle loro relazioni è emersa una generale opera di riordino e di risanamento dei conti negli ultimi anni, comune a tutti e tre gli enti, ma una diversità di situazioni, che vanno dalle criticità esposte dall’Ater di Roma e di Latina all’assenza di casi di infiltrazioni criminali in provincia di Frosinone.

La situazione più grave è stata illustrata da Giovanni Tamborrino, commissario straordinario dell’Ater di Roma – che gestisce circa 48mila alloggi – il quale ha spiegato che è stato riscontrato nella gestione degli anni passati un certo disordine amministrativo e contabile nell’azienda e una carente attività di denuncia di tutte le occupazioni abusive. Recentemente, invece, è cominciato un processo di razionalizzazione per censire puntualmente tutti gli alloggi e i relativi occupanti, che sta dando buoni risultati. Solo dal settembre 2015 al febbraio 2016, ha raccontato Tamborrino, l’Ater ha trasmesso all’autorità giudiziaria 72 notizie di reato di occupazione abusiva, che sono i casi più gravi. Ma poi sono stati citati anche circa 1500 casi di assenza o cessazione dei requisiti previsti dalla legge che però vengono affrontati con procedure da codice civile e segnalati al Comune. A tal proposito, il commissario straordinario ha comunicato alla commissione che a partire dal biennio 2015-2016 sono stati affrontati i 300 casi più scandalosi, che vedevano alloggi occupati da persone che avevano redditi elevati o altre proprietà e di cui oggi ne restano solo 80-90.

Sulla possibilità che dietro le occupazioni abusive possano esserci vere e proprie organizzazioni criminali, Tamborrino si è limitato a dire che vi sono molti casi all’attenzione della Procura di Roma dei quali non ha potuto dar conto e che su migliaia di occupazioni abusive solo una parte marginale è costituita da episodi spontanei, mentre la gran parte a suo avviso è gestita da organizzazioni che usano metodi intimidatori e assoggettamento basato sulla paura, come attestato da fatti pubblici (minacce e gambizzazioni). Situazione comprovata anche dalla scoperta di circa 30-40 alloggi nelle zone di Spinaceto, Casilino e Torre Gaia ascrivibili a un noto clan mafioso della Capitale.

Il commissario dell’Ater di Roma ha poi suggerito alla commissione alcune proposte per migliorare le norme in vigore: sul cosiddetto canone in deroga, Tamborrino ha chiesto che venga individuato un reddito limite oltre il quale gli alloggi devono comunque essere sgomberati; sulla possibilità di far lasciare l’alloggio a coloro che hanno altre proprietà, il commissario ha chiesto che – rispetto alla recente normativa regionale dell’estate 2016 – tale obbligo venga esteso anche se le proprietà appartengano ad altri componenti del nucleo familiare; sul canone minimo a 7,70 euro mensili, Tamborrino ha proposto di azzerarlo del tutto di fronte ai casi più gravi ma di elevarlo almeno fino a 30 euro negli altri casi; sulle vendite degli alloggi, infine, il commissario ha espresso contrarietà al pagamento rateale perché ci sono già 11 milioni di crediti non recuperati per il passato, una parte dei quali neanche richiesti per lungo tempo, a rischio di prescrizione.

Tamborrino ha chiuso la sua relazione auspicando che sia posta più attenzione alla riqualificazione delle periferie, citando gli esempi positivi di Primavalle e Decima e che siano introdotte norme più restrittive sulle compravendite degli alloggi per impedire che siano rivenduti poco dopo a prezzi anche 10 volte superiori, costituendo una ghiotta opportunità di affari per la criminalità organizzata.

Anche il direttore generale dell’Ater di Latina, Paolo Ciampi, ha indicato nelle occupazioni abusive il problema più grave da risolvere, segnalando che sui circa 7000 alloggi gestiti dall’Ater circa 400 risultano assegnati a soggetti diversi da quelli che invece ne hanno la reale disponibilità. Situazione che ha visto protagoniste anche persone legate alla criminalità organizzata. Per questo motivo, nel luglio scorso, l’Ater di Latina ha sottoscritto un Protocollo d’intesa con la Questura di Latina che, secondo Ciampi, sta già dando ottimi risultati in termini di sgomberi e ripristino della legalità, anche attraverso il Tavolo tecnico creato ad hoc, visto che da quella data non risultano casi di occupazioni abusive.

Nessun problema di criminalità né tantomeno di infiltrazioni mafiose a Frosinone, secondo Antonio Ciotoli, commissario straordinario dell’Ater di quella provincia, il quale ha invece incentrato la sua relazione sull’opera di risanamento che dal 2013 ha posto in essere nel suo ente che gestisce circa 7300 alloggi, si cui solo 350 risultano occupati senza titolo. Anche Ciotoli ha chiesto che il canone minimo di 7,70 (corrispondente a quello di 15mila lire fissato nel 1987) dovrebbe essere aumentato. Ma il commissario ha sottolineato come nonostante i canoni bassi l’Ater di Frosinone abbia prodotto un bilancio consuntivo positivo nel 2015 e altrettanto si accinge a fare per il 2016.

PROMOZIONE ITINERARI E CAMMINI DEL LAZIO, PRIMO SI’ DA COMMISSIONE

Via libera anche alla proposta di legge che riconosce e disciplina gli ecomusei regionali

Via libera a maggioranza, dalla commissione Cultura e Turismo del Consiglio regionale del Lazio, alle disposizioni per la realizzazione, manutenzione, gestione, promozione e valorizzazione delle rete dei cammini della Regione Lazio. Parere favorevole, sempre a maggioranza, anche sulla proposta di legge che riconosce e disciplina gli ecomusei regionali. Entrambi i provvedimenti passano ora all’esame dell’Aula.

Il primo testo disciplina la promozione e valorizzazione della rete dei cammini della Regione Lazio (RCL), di cui faranno parte gli itinerari culturali europei, i percorsi storici, religiosi, culturali e paesaggistici e i percorsi riconosciuti particolarmente meritevoli di tutela, le vie consolari di primo e secondo livello e i percorsi escursionistici della regione. Il sistema dei percorsi sarà individuato, classificato e descritto in un “Catasto” - accessibile come on data e aggiornato annualmente - e tutti i percorsi inclusi nella rete verranno considerati di “interesse pubblico”. Della promozione, del coordinamento e della gestione integrata degli interventi sulla rete si occuperà l’Agenzia regionale per il Turismo, che potrà affidare gestione, manutenzione, valorizzazione e promozione degli itinerari a un ente gestore. Viene poi istituita una nuova tipologia di struttura ricettiva extralberghiera, quella delle “case del camminatore”, situate sui tracciati della rete o in un raggio non superiore a 500 metri. Inoltre lungo gli itinerari culturali europei i privati, gli enti o le associazioni senza fini di lucro potranno offrire gratuitamente ospitalità a pellegrini e camminatori. Per sostenere gli interventi della legge si propone uno stanziamento complessivo di 700 mila euro per gli anni 2017 e 2018. Il secondo provvedimento che ha ottenuto il via libera della commissione, invece, riconosce e disciplina gli ecomusei regionali, allo scopo di favorire la cultura della conservazione del paesaggio, valorizzare il patrimonio ambientale e culturale e promuovere la conservazione e trasmissione della memoria storica. Il tutto con uno stanziamento di 50 mila euro per l’anno 2016 e di 100 mila euro per ciascuna delle annualità 2017 e 2018. Possono ottenere il riconoscimento regionale gli ecomusei gestiti da: enti locali (anche in forma associata), associazioni e fondazioni culturali e ambientalistiche e altri organismi senza scopo di lucro ed enti di gestione delle aree naturali protette regionali nel cui territorio ricade l’ecomuseo. Gli ecomusei riconosciuti potranno beneficiare dei contributi regionali e utilizzare l’apposito marchio regionale.

PIERO PETRASSI VOTA SI

Manca ormai pochissimo, siamo ad un passo dal riscrivere la storia del nostro futuro. E’ proprio adesso che serve l’impegno di tutti. L’ultimo sforzo per spiegare la Riforma e convincere un amico, un vicino, un collega. Facciamolo come nel nostro stile: col sorriso e restando ai contenuti di ciò che siamo chiamati a votare.

E’ un’ottima riforma e migliora sensibilmente il nostro sistema rendendolo più snello, stabile ed efficace. L’alternativa non è una riforma migliore, ma il vecchio sistema, con tutti i suoi limiti e i suoi problemi.

I allegato troverai sia la versione in Pdf per un’eventuale stampa o per girarlo ai tuoi contatti e anche una versione in formato immagine se vorrai condividerlo sui social network. La versione per Facebook puoi anche scaricarla direttamente dal mio profilo, cliccando qui.

Troverai anche il testo della Costituzione coordinato con le modifiche che apporterà la riforma, elaborato dal Servizio Giuridico del Consiglio regionale. Spero che questo volantino, che entra nel merito e cerca di andare oltre la propaganda, possa esserti d’aiuto. Forza allora, diamoci da fare! Dipende da noi. Piero Petrassi

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