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Velletri, agricoltori infuriati davanti alle telecamere di Rai Tre; discarica e Biogas ne ora ne mai

Portare la questione ben oltre i confini comunali, denunciando una porcata che si ritiene essere appannaggio degli interessi di pochi a discapito della salvaguardia del bene di tutti. Questo l'obiettivo neppure tanto celato del 'Comitato No Biogas...

Portare la questione ben oltre i confini comunali, denunciando una porcata che si ritiene essere appannaggio degli interessi di pochi a discapito della salvaguardia del bene di tutti. Questo l'obiettivo neppure tanto celato del 'Comitato No Biogas e No Discarica', che nella mattinata di martedì si è ritrovato nel mirino delle telecamere di Rai Tre (il cui filmato andrà in onda domenica sera, a partire dalle 20),

giunte fino a Velletri per mettere in luce quanto sta avvenendo in un'area dall'alto pregio agricolo, che qualcuno vorrebbe sacrificata a politiche gestionali in cui i rifiuti vengono nuovamente visti come una risorsa troppo allettante essere trattati secondo i principi delle avanzate politiche ambientali.

Di fronte al microfono di Fabio Masi diversi gli agricoltori che si sono alternati per esternare tutto il proprio disappunto per un progetto ritenuto assolutamente dannoso per il futuro delle realtà agricole di zona, nonchè per la salvaguardia dei livelli occupazionali e, non ultimo, per la salute di migliaia di abitanti del circondario.

Capitani da un più che mai agguerrito Gianluca De Felice, che ancora una volta ha aperto le porte della sua azienda per catalizzare la rabbia dei convenuti, gli agricoltori hanno ribadito la propria contrarietà al progetto della Discarica e a quello della Centrale Biogas. "Qualcuno prova a prenderci in giro - ha esordito De Felice -, ma se pensa che staremo con le mani in mano ha sbagliato di grosso. Non ci faremo prendere per i fondelli da chi gioca con la nostra salute e col futuro dei nostri figli, rovinando tutto quanto di buono la natura c'ha dato. I nostri prodotti - ha continuato il titolare dell'azienda Frutti Felici - sono riconosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, potendo contare su etichette che garantiscono la genuinità del raccolto". Pensieri e parole che hanno trovato eco nelle riflessioni di chi ha fatto da corollario alle parole del numero uno del Comitato, a partire da Matteo Ceracchi, punta di diamante dell'omonima cantina vitivinicola. "E' in gioco la nostra vita - ha poi aggiunto Tania Bagaglini, della locale Coldiretti -: non ci stiamo a farcela rovinare da un mostro del genere". In tanti hanno poi spostato l'attenzione sul dramma delle falde acquifere, già messe a dura prova dall'accanimento del passato, con discariche già sorte proprio in prossimità dei punti individuati per far da proscenio ai nuovi progetti. In attesa dei prossimi incontri fari puntati sulla manifestazione di giovedì 20 novembre, quando il Comitato approderà in Comune per esternare ai vertici dell'Amministrazione Servadio tutto il proprio sdegno per un progetto che, rifacendosi ai Promessi Sposi di manzoniana memoria, "non s'ha da fare, ne ora ne mai".

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