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Ciampino, ancora nessun piano di risanamento per il rumore dell'aeroporto

“Le chiediamo di sostenere con fermezza le azioni condotte dalle nostre amministrazioni per la tutela della salute e dell’ambiente delle nostre comunità, che vivono una condizione di gravissimo disagio per effetto delle immissioni acustiche...

“Le chiediamo di sostenere con fermezza le azioni condotte dalle nostre amministrazioni per la tutela della salute e dell’ambiente delle nostre comunità, che vivono una condizione di gravissimo disagio per effetto delle immissioni acustiche prodotte dall’attività aeroportuale dello scalo G.B.Pastine di Ciampino”. Si conclude così la lettera inviata dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Ciampino Guglielmo Abbondati e dal Presidente del Consiglio Comunale di Marino Stefano Cecchi all’Assessore Regionale all’Ambiente Fabio Refrigeri.

I rapporti e i dati presentanti durante il corso della giornata 'Aeroporti, territorio e cittadini: strumenti e dati per un confronto' promossa da Arpa Lazio lo scorso 21 ottobre – spiegano Abbondati e Cecchi - hanno confermato una situazione di preoccupante emergenza ambientale e sanitaria, riguardo alle popolazioni che vivono nelle fasce del perimetro aeroportuale, i cui limiti sono superiori a quelli compatibili con le funzioni residenziali. Il livello di preoccupazione e allarme resta altissimo, anche giustificato dai risultati di studi epidemiologici che hanno posto in evidenza l’aumento di alcune patologie mediche e un rischio maggiore di alterazione della capacità di apprendimento nei bambini che frequentano le scuole del territorio”.

A distanza di tre anni dalla conclusione della conferenza di servizi – dicono ancora i due rappresentanti delle amministrazioni di Ciampino e Marino – con la quale è stata approvata la zonizzazione acustica del perimetro aeroportuale, che ha posto in evidenza la collocazione di una significativa presenza di edifici residenziali nella fascia B di esposizione al rumore, i cui livelli sono compresi tra i 65 e 75 dBA, permane ancora oggi una condizione d’inaccettabile inerzia da parte del gestore aeroportuale, che non ha reso noto l’individuazione delle aree critiche in cui si abbia il superamento dei limiti di rumore previsti e del relativo Piano di contenimento e abbattimento dello stesso”.

Siamo certi - conclude la lettera - che il governo regionale, impegnato direttamente nelle politiche di tutela e difesa dell’ambiente, agisca in ogni sede per porre con decisione l’urgenza di superare l’attuale operatività dello scalo aereo G.B.Pastine di Roma Ciampino, riportando l’attività aerea dell’aeroporto ad un numero di movimenti giornalieri, il cui modello previsionale redatto dal Cristal di Arpa Lazio, ha quantificato in 60 movimenti”.

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