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Sabato, 20 Aprile 2024
Roma

Ciampino, Città in Comune: «Chiudere il Campo rom La Barbuta subito!»

Per dare inizio a politiche di integrazione e assistenza sociale, anche attraverso la creazione di un Osservatorio Comunale sulle Migrazioni

Per dare inizio a politiche di integrazione e assistenza sociale, anche attraverso la creazione di un Osservatorio Comunale sulle Migrazioni

«Il Tribunale Civile condanna il Comune il Roma e impone di chiudere il campo La Barbuta per “il carattere discriminatorio di natura indiretta della complessiva condotta di Roma Capitale”, ordinando di conseguenza “la cessazione della suddetta condotta nel suo complesso”. E’ ora di applicare la sentenza!». Questo è il commento di Città in Comune sulle vicende avvenute in questi giorni a Ciampino, in merito ai numerosi roghi accesi nel Campo La Barbuta e ai conseguenti disagi ricaduti sulla cittadinanza.

«Ribadiamo con forza – continua la lista civica – che il problema non sono i rom in quanto etnia, ma la politica folle dei campi, che sono ghetti a cielo aperto. In questi luoghi le dinamiche sociali sono difficilmente governabili e spesso alimentano circuiti paramafiosi. I primi ad esserne vittime sono i rom stessi, a partire dai bambini, insieme a tutti i cittadini di Ciampino. I continui roghi che danneggiano la salute di migliaia di persone, già vessata da un Aeroporto dichiarato fuori-legge dalle stesse istituzioni competenti, vanno fermati

«Sosteniamo con forza le posizioni dell’Associazione 21 Luglio – commenta ancora Città in Comuneche rivendica la necessità di politiche alternative, attraverso il superamento del sistema dei campi, con cui si è soltanto creato business e malaffare trasversale agli schieramenti politici. Senza demagogie buoniste e ben lontano dai sottobosco razzista che aleggia anche in questa città, chiediamo risposte e la difesa del diritto alla salute per tutti i cittadini di Ciampino, rom compresi. Inoltre, chiediamo l’inizio di nuove politiche d’integrazione e assistenza sociale, e l’apertura di un Osservatorio Comunale autonomo con potere consultivo, che abbia come obiettivo la verifica e la mediazione sulle migrazioni: un vero spazio pubblico condiviso, aperto ai cittadini, alle realtà associative, agli operatori e ai migranti stessi, composto da più soggetti e comunque nettamente distinti dagli enti attuatori. Crediamo – conclude Città in Comune –che sia arrivato il tempo di dare risposte certe ai cittadini».

Sara Marazza

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