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Ciampino, CRIAAC: «Estate di fuoco, oltre i 40 gradi e un inferno di voli»

Aumento del traffico del 50 per cento, da 100 a 160 tra partenze e arrivi ogni giorno. La popolazione è massacrata da rumore e cherosene

Aumento del traffico del 50 per cento, da 100 a 160 tra partenze e arrivi ogni giorno. La popolazione è massacrata da rumore e cherosene

«A chi importa qualcosa della salute della popolazione di Ciampino e dintorni? Evidentemente a nessuno, dal momento che, dopo tante promesse di riduzione dei voli, l'estate è iniziata con un aumento stratosferico e ingiustificato: un vero massacro per la popolazione del 7° Municipio di Roma, per Ciampino, Marino, Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava dei Selci». È quanto dichiara il Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino. «A ogni ora del giorno – si legge nel comunicato – dalle 6 del mattino fino a mezzanotte inoltrata, senza alcun rispetto delle leggi che dovrebbero regolare l'impatto tremendo di questo far-west, decollano e atterrano in media 150-160 voli commerciali, oltre a quelli militari e di stato».

«La situazione sanitaria e ambientale è veramente drammatica – afferma il portavoce Roberto Barcaroli – e non si giustifica con nessuna scusa relativa alle emergenze di Fiumicino. Da ben due mesi le istituzioni hanno di fatto annullato qualsiasi limite al numero dei voli di Ciampino. I cittadini sono massacrati quotidianamente dai rumori, dalla puzza e dalle polveri sottili. Quante sono le persone che ogni giorno si ammalano di tumori, infarti, ictus e il cui equilibrio psichico è messo seriamente a rischio a causa di questa aggressione? Abbiamo chiesto già mesi fa ai sindaci di Ciampino e Marino di farsi dare i dati dalla Asl sulle patologie presenti nel territorio e sul loro andamento – continua Barcaroli – ma ancora nulla è stato pubblicato. Di chi è la colpa di questa ulteriore aggressione a una popolazione già colpita da un inquinamento oltre i limiti di legge? È ora di finirla di approfittare della pazienza dei cittadini ignorando i loro diritti, primo fra tutti quello alla salute. Lo hanno detto le istituzioni: questo aeroporto non rispetta i limiti di legge. Lo ha confermato anche la Commissione Europea: questo aeroporto doveva fare la VIA fin dal 2002 e non l’ha fatta. Doveva fare la VAS e non l’ha fatta. Le istituzioni che finora ci hanno promesso il loro impegno per la riduzione dei voli e non hanno battuto ciglio di fronte al massacro attuale, devono sapere che un’emergenza non può durare due mesi, soprattutto in una struttura che già è fuori dai limiti di legge. Ma – conclude Barcaroli – le istituzioni, prime responsabili a tutti i livelli della tutela della salute, dell’ambiente e della legalità, esistono ancora?».

Sara Marazza

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