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Giovedì, 25 Aprile 2024
Roma

Ciampino, nasce il Comitato del No alla riforma costituzionale. Mercoledì 15 la prima assemblea pubblica

Per discutere con professionisti e cittadinanza sul cambiamento istituzionale proposto da Renzi/Boschi

Per discutere con professionisti e cittadinanza sul cambiamento istituzionale proposto da Renzi/Boschi

Qualche giorno fa si è costituito il Comitato per il No alla legge di revisione costituzionale, che lancia una prima assemblea pubblica. Mercoledì 15 giugno infatti, dalle 17:30 nella Sala Consiliare Pietro Nenni, si svolgerà “Ciampino vota no alla Riforma Costituzionale”, il primo di una serie di iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza su questa tematica. Sono diverse le personalità che interverranno per parlare della riforma Renzi/Boschi: il professore Gaetano Azzarriti, giurista e costituzionalista, Stefano Quaranta, deputato di SEL e Elena Fattori, senatrice del Movimento 5 Stelle.

Il prossimo ottobre infatti, i cittadini italiani saranno di nuovo chiamati alle urne per esprimersi a favore o contro la modifica della Costituzione. Questa riforma, già passata alle camere e pronta per il voto popolare, prevede una netta trasformazione dell’assetto istituzionale del Paese. Si propone il superamento del bicameralismo perfetto, per il quale tutte le leggi devono essere approvate da entrambe le camere prima di entrare in vigore. La camera dei Deputati diventerebbe così l'unico organo istituzionale eletto dai cittadini, in grado di approvare leggi ordinarie e la fiducia al Governo. Il Senato invece si trasformerebbe in un organo rappresentativo delle regioni, composto da soli 100 Senatori non eletti dai cittadini, ma scelti dai Consiglieri regionali. Inoltre, con questa riforma cambieranno anche le modalità di elezione del Presidente della Repubblica, le competenze tra stato/ regione (Titolo V) e sarà abolito il Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro.

«Il nostro NO – dichiara il Comitato – è dettato da diverse motivazioni. Riteniamo che la modifica dei 47 articoli della Costituzione promossa da questa riforma, in combinato disposto con la nuova legge elettorale, approvata e battezzata Italicum, non fa che peggiorare due problemi del nostro attuale sistema costituzionale: il primo è il progressivo rafforzamento del potere esecutivo a discapito dell’attività del Parlamento, e il secondo è la scarsa rappresentanza dei cittadini. La nuova legge elettorale riguarda soltanto la Camera dei Deputati e, con un meccanismo che persegue la governabilità a ogni costo, assegna al partito vincente e al suo leader un fortissimo premio di maggioranza (340 seggi su 630). Di fatto il voto di un cittadino verso il partito di maggioranza vale poco meno di 4 volte il voto di un cittadino che ha scelto le liste della minoranza».

«Parimenti, se venisse confermata – prosegue il Comitato del No – la riforma costituzionale ci consegnerebbe un Senato di nominati sottratto all'elezione diretta dei cittadini e svuotato della sua funzione di contrappeso democratico, con il conseguente accentramento del potere nelle mani dell’esecutivo e del premier, rendendo il Senato stesso un ibrido e la Camera un organo servente del governo. Per questo motivo, costituzionalisti e giuristi definiscono il nuovo sistema un "bicameralismo confuso", perché si modifica il meccanismo di produzione delle leggi. È il mercato, non la politica, a esercitare un vero potere sulle vite degli uomini e delle donne: la Costituzione nata dalla Resistenza, fatta di corpi intermedi, pesi e contrappesi, non è più funzionale a questo tipo di dominio e "va cambiata". Da qui la blindatura di una casta politica fatta a colpi di premi di maggioranza e la modifica del titolo V per mettere sotto scacco le Regioni. Crediamo fermamente – conclude il Comitato del No – che la Costituzione sia un vero e proprio Bene Comune di tutti i cittadini, e che una riforma costituzionale debba essere proposta e dibattuta da un Parlamento che sia vera e legittima espressione del popolo, con un consenso ampio e non conquistato a colpi di maggioranza».

Al Comitato aderiscono realtà associative cittadine come Città in Comune, Ciampino Bene Comune, Officine Civiche, Rifondazione Comunista Ciampino, Sel-Tutta un'altra storia, Movimento 5 Stelle Ciampino-Morena, e molte altre. L’elenco degli aderenti, e le modalità per partecipare attivamente al Comitato del No si possono trovare su questo link della pagina Facebook.

Sara Marazza

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