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Ciampino, si intitola il teatro a Cerami ma questo ancora è un cantiere

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: A Ciampino l’amministrazione comunale ha recentemente intitolato il Teatro Comunale a Vincenzo Cerami. Certamente un bel gesto! Peccato però che a Ciampino un teatro comunale ancora non esista! La intitolazione è avvenuta...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: A Ciampino l’amministrazione comunale ha recentemente intitolato il Teatro Comunale a Vincenzo Cerami. Certamente un bel gesto! Peccato però che a Ciampino un teatro comunale ancora non esista! La intitolazione è avvenuta dunque

non per il teatro, ma per il suo cantiere, nei locali della ex Sala Convegni di via del Lavoro, in ristrutturazione da vari anni. L’opera, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non è nell’imminenza di essere completata, ma è in uno stato penoso: un solo grande groviglio di travi di ferro prospetta quella che sarà una cupola, poi niente! Tutto è ancora da fare.

Non solo il teatro, ma anche tutti gli altri ambienti della ex Cantina Sociale sono lasciati incompiuti, da un intervento di ristrutturazione che invece di mirare al recupero del complesso, lo devasta definitivamente, senza salvaguardare alcunché del suo importante patrimonio storico e di edilizia industriale, che rappresentava una parte fondante della intera città.

Così la grande hall, i locali per la biblioteca, altri spazi polifunzionali, il piano interrato per il parcheggio pubblico, la piazza su via del Lavoro, tutti sono ancora allo stato iniziale e moltissimo è ancora da fare!

Insomma, mentre i lavori languono e da anni sono attuati a ritmo molto, molto lento, i cittadini continuano ad essere privati degli spazi pubblici essenziali per la città: la sala convegni, le sale della biblioteca, la sala d’AC per le mostre d’arte, sono tutte chiuse; il parcheggio di via del Lavoro è inagibile, tutta la parte della ex Cantina Sociale in ristrutturazione è inutilizzabile da anni e non un ambiente è completato e disponibile.

Nel frattempo il sindaco si fregia della stravagante intitolazione a un teatro fantasma.

Noi invece, anziché condividere la sua esultanza, gli chiediamo:

  • Quanto costerà, dal preventivo iniziale, la ristrutturazione della ex Cantina Sociale?
  • Quanto si è speso finora e quanto ancora si dovrà di spendere per portare a compimento le opere?
  • Quanto tempo ci vorrà ancora per vederle tutte finite?
  • Per quale motivo si è deciso di intervenire con una ristrutturazione che ha interdetto contemporaneamente e per anni la disponibilità dei locali della ex Cantina Sociale?
  • Come si è organizzata finora l’amministrazione comunale per supplire alla carenza di spazi pubblici disponibili per i cittadini?
  • Quali interventi culturali realizzerà e garantirà, nonostante questa situazione, per dare comunque alla città iniziative di valore?

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