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Ciampino, “Territorio in svendita”: le associazioni criticano l’Amministrazione

Approfondimento e forti critiche sulla Variante al PRG per la zona Folgarella

Approfondimento e forti critiche sulla Variante al PRG per la zona Folgarella

Ieri pomeriggio si è tenuta la conferenza stampa organizzata da Officine Civiche e Città in Comune. Si è parlato della Variante al Piano Regolatore Generale di Via Reverberi, contro la quale le due associazioni stanno facendo fronte comune. Officine Civiche, che ha aperto la conferenza, ha ribadito l’importanza di “spiegare” questa delibera ai cittadini, per renderli più consapevoli «delle conseguenze che le scelte dell’Amministrazione avranno sulla città nei prossimi anni».

«Sentiamo la necessità di far capire alle persone cosa succede nelle stanze decisionali – dichiara Alessandro Porchetta di Città in Comune – dove delibere importanti come questa vengono discusse il 30 di luglio nonostante l’assenza del Sindaco, del Vicesindaco, dell’Assessore all’Urbanistica, del Presidente del Consiglio Comunale, del Segretario Generale. A nostro avviso questa delibera è illegittima – continua – per molti motivi. Innanzitutto perché c’è un aumento di cubatura rispetto all’indice previsto, che passa senza alcuna motivazione dallo 0,6 allo 0,8 mc/mq, e consente di sommare alla cubatura già incrementata anche quella dell’area corrispondente a via G. Spada e ben lontana da Via Reverberi. Inoltre, viene autorizzo un cambio d’uso da servizi privati al residenziale, e consente l’intervento su una piccola parte di un’area ben più grande, sulla quale il Piano Regolatore Generale nega gli interventi parziali, ma prevede la realizzazione di un progetto unitario con la cessione complessiva di 50.000 mq di servizi, proprio per salvaguardare l’interesse pubblico. Tutto questo – prosegue Porchetta – in un’area come quella della Folgarella già vessata dall’inquinamento dell’Aeroporto e con una dotazione di verde pubblico pari allo 0,89 mq per abitante, quando la legge impone 9 mq come dotazione minima per ciascun residente. Questa Variante al Piano Regolatore Generale è stata giustificata dalla presenza di un debito del Comune nei confronti del costruttore proponente, ovvero Erreci Immobiliare. Debito a cui il costruttore rinuncerebbe “in forma tombale” una volta approvato il piano che propone. Ma questa motivazione non è plausibile, perché c’è solo un compromesso e, soprattutto, quel debito non è quantificato. Inoltre c’è l’opzione dell’Acquisizione Sanante in vigore dal 2011, che non viene presa in considerazione e con la quale quel debito potrebbe essere estinto. Senza contare la sentenza del TAR del 2012 che ha dato chiare indicazioni per risolvere il contenzioso. Per far luce sulla vicenda – conclude – abbiamo presentato una Lettera al Sindaco Terzulli, a cui non abbiamo ancora avuto risposta».

Antonio Rugghia, che è stato il Sindaco della città quando il Piano Regolatore Generale venne approvato, dichiara che «non si possono concedere 25.000 mq a una società edilizia, nel momento in cui il Piano Regolatore è bloccato, soprattutto perché nessuno vuole costruire ciò che il Piano prevede. Quest’area – prosegue Rugghia – doveva riequilibrare l’assenza di servizi nella zona Folgarella. Se i privati non si fossero riuniti in un Consorzio e non avessero seguito le procedure indicate, il Comune, in base al Piano Regolatore, doveva fare in modo che questo avvenisse. Non è possibile che una singola società privata sia libera di edificare tramite una Variante al Piano Regolatore. Poco più di un anno fa c’è stata la presentazione del programma del Sindaco, in cui c’era scritto “consumo zero del suolo”, “attuazione del Piano Regolatore”, e soprattutto che “se verrà fatta qualche variante, sarà per aumentare la disponibilità di servizi”. Non c’è neanche, per via dei vincoli posti all’area, la possibilità di edificare un centro anziani su quella zona. E se si riuscisse a costruire di nuovo per l’abitativo – conclude – non ci sarebbe più la possibilità di riequilibrare la congestione di quell’area».

Il Consigliere Guglielmo Abbondati, per parlare di questa delibera, ha proposto una Conferenza Pubblica Cittadina, che veda la presenza di tutti: Sindaco, Assessori, Consiglieri, associazioni, e soprattutto dei cittadini, che sono i protagonisti delle scelte che vengono operate, e che hanno diritto a esprimere la loro opinione riguardo a questo assetto urbanistico. Della stessa opinione è anche Marina Veneri di Ciampino Bene Comune, secondo cui «è importante analizzare la Variante che si sta approvando, perché l’Amministrazione non ha il controllo di quello che succede a livello urbanistico. Con quale criterio organizza le convenzioni con Cooperative e privati? Dove sono questi accordi? Il controllo dei cittadini quando si può attuare? Occorre istituzionalizzare i processi partecipativi come richiesto anche da Officine Civiche, fin da quando si comincia a pensare ai piani Regolatori. Abbiamo chiesto il Censimento del Cemento per avere anche un quadro chiaro della situazione urbanistica di Ciampino, il cui l’emblema sembra essere l’IGDO che, da rudere inutilizzato – conclude – deve tornare a essere il cuore pulsante della città».

Sara Marazza

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