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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Colleferro, con semi di libertà Selay Ghaffar ha raccontato la sua storia

“Semi di libertà” è il titolo dell’incontro - dibattito tenutosi nel pomeriggio di martedi 13 Ottobre, presso l’Aula Consiliare del Comune di Colleferro, promosso dalle Associazioni “Ponte Donna” e “Socialmente Donna” e

“Semi di libertà” è il titolo dell’incontro - dibattito tenutosi nel pomeriggio di martedi 13 Ottobre, presso l’Aula Consiliare del Comune di Colleferro, promosso dalle Associazioni “Ponte Donna” e “Socialmente Donna” e

che ha avuto quale ospite SelayGhaffar, una delle icone del movimento democratico e femminista in Afghanistan, direttrice e fondatrice di Hawca – HumanitarianAssistence for Women and Children of Afghanistan.

Selay Ghaffar, in Italia per una serie di incontri ed eventi organizzati su tutto il territorio nazionale da associazioni e gruppi che si occupano di cooperazione internazionale e di diritti delle donne, ha partecipato nella stessa mattinata al Convegno “Voci di Donne che resistono” tenutasi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, alla presenza della Presidente della Camera On. Laura Boldrini.

Il Sindaco Pierluigi Sanna che ha aperto l’incontro con i saluti di rito ha anche espresso la sua grande soddisfazione per questa «visita che ci onora e ci emoziona e soprattutto ci porta a riflettere sulla situazione in Paesi dove la democrazia e la pace sono obiettivi ancora da attualizzare».

Il Vicesindaco ed Assessore alle Pari opportunità e Servizi Sociali Diana Stanzani, visibilmente emozionata, ha espresso «grande soddisfazione per ospitare una personalità di così grande importanza che combatte giorno dopo giorno per il sostegno delle donne afghane e dei loro diritti, quanto mai necessario per uno sviluppo realmente democratico della società afghana».

Carla Centioni, Presidente di Associazione Ponte Donna ha quindi presentato la giornalista, esperta di medio orientePatrizia Fiocchetti, rappresentante del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane, che ha esposto la triste situazione che vive oggi l’Afghanistan, una situazione peggiorativa per quanto riguarda tutti gli obiettivi annunciati dalla Nato nel 2001. Una ricostruzionemai realizzata e fondi impiegati non per impedire ma per finanziare la guerra. Altissimo il numero di vittime civili di una guerra di fatto combattuta, così come le percentuali di donne vittime di stupri o di violenze domestiche, e l’aumento di suicidi tra le giovani, spesso costrette a sposarsi tra i dodici ed i sedici anni. Questi i tratti distintivi della situazione afgana.

SelayGhaffar, nel suo intervento accorato, tradotta da Patrizia ha parlato del suo Afghanistan, della storia delle donne, vittime di violenza, che si rivolgono alla ‘casa protetta’ o ‘shelter’ di Kabul, o che ottengono assistenza psicologica e legale nei Centri di Kabul, Herat e Jallalabad. Sicuramente in Afghanistan c’è un peggioramento della situazione sociale e della sicurezza, la guerra della Nato ha aumentato la miseria, infatti secondo l’Indice sullo sviluppo umano l’Afghanistan è tra i 10 paesi più sottosviluppati, con oltre 20 milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà e il 60% dei bambini che soffrono di malnutrizione.

Rispetto all’originario obiettivo di portare democrazia, si è creata una spaccatura nel Paese con due Presidenti in continua disputa, non si è realizzato un controllo sul commercio di oppio, anzi la produzione è aumentata ed ora il territorio pullula di raffinerie illegali. L’esportazione di eroina e la corruzione rappresentano le uniche voci in attivo dell’economia nazionale. Nel Paese ci sono due milioni di tossicodipendenti, tra cui molte donne e perfino bambini. Nei grandi centri si sono create scuole, corsi di formazione, ma solo per giustificare l’occupazione, mentre nei centri rurali manca tutto. La sicurezza non è garantita e le donne, le attiviste, gli operatori delle Ong occidentali e non, corrono tutti grossi pericoli. Basti pensare all’attacco all’Ospedale di Medici Senza Frontiere a Kunduz di questi giorni.Nonostante questa triste situazione SelayGhaffar si è detta fiduciosa, convinta che libertà, democrazia e parità dei diritti tra uomini e donne, debbano passare attraverso un processo politico del quale sia protagonista il popolo afghano, che deve prendere coscienza di sé e trovare l’unità per intraprendere un’azione che porti alla costituzione di un governo popolare.

Un lungo applauso e una commozione ed emozione generale ha messo fine all’incontro. Segnale che le sue parole sono arrivate dritte al cuore.

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