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Colleferro, Girolami e Del Brusco (IDV): “Crisi KSS un film già visto. Troppe chiacchiere e pochi fatti”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: La crisi della KSS è un film che purtroppo abbiamo già visto altre volte a Colleferro-evidenziano i consiglieri dell'IDV di Colleferro, Emanuele Girolami e Maurizio Del Brusco. Nel nostro territorio ormai tutti gli...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: La crisi della KSS è un film che purtroppo abbiamo già visto altre volte a Colleferro-evidenziano i consiglieri dell'IDV di Colleferro, Emanuele Girolami e Maurizio Del Brusco. Nel nostro territorio ormai tutti gli opifici a basso impatto ambientale hanno chiuso. Da noi sono rimaste solo le attività e le industrie inquinanti che nessun altro vuole. Negli ultimi cinque anni è cessata la produzione dell'ARC, lasciando improvvisamente a casa, nell'estate del 2008, circa duecento lavoratori e l'Astom, con i suoi 150 dipendenti, è ormai agonizzante. Senza contare il dramma della Videcom che impiegava molti nostri concittadini.

Il Sindaco Cacciotti ha ora chiamato al capezzale della Kss, sciamani e stregoni, politicamente disoccupati, che vorrebbero risolvere il problema con le ennesime chiacchiere e la danza della pioggia. A questi personaggi si vuole dare l'incarico di trovare soluzioni a problemi che non sono stati in grado risolvere quando rivestivano importanti ruoli istituzionali. Ci domandiamo quindi cosa possano fare questi ora di diverso e di nuovo rispetto a prima.

La KSS è un industria multinazionale che esercita attività imprenditoriale - proseguono i consiglieri IDV- e delocalizza gli opifici ove il costo del lavoro è inferiore. Per altro la tecnologica utilizzata per realizzare gli inflators che si producono a Colleferro, è ormai superata. Ci risulta che la KSS ha già provveduto, da tempo, a trasferire ad Arad in Romania molti macchinari che erano a Colleferro e, lo stabilimento della stessa azienda che si trova in Polonia, produce, ad un costo inferiore, i medesimi componenti degli airbag di quello di Colleferro. L'unica soluzione è quindi puntare sulle nostre maestranza, sicuramente più specializzate e sull'innovazione tecnologica, magari favorendo la proprietà della KSS nel rilascio di autorizzazioni per la lavorazione ed il confezionamento di nuovi prodotti, ovvero degli stessi ma con tecniche diverse. Solo cosi si può essere competitivi di fronte alla concorrenza di un mercato che è ormai mondiale. Diversamente, esaurita l'ultima grande commessa, lo stabilimento di Colleferro è destinato a chiudere nell'arco di due anni.

Ci piacerebbe- concludono i consiglieri- che chi si vuole interessare di questo problema lo faccia, ma in silenzio. Sarebbe infatti inaccettabile utilizzare il dramma di questi lavoratori per tenere l'ennesimo inutile comizio e ottenere cosi un po' di visibilità per rilanciarsi politicamente.

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