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Giovedì, 25 Aprile 2024
Roma

Colleferro, il comune sponsorizza uno spettacolo di Burlesque ed il Pd va su tutte le furie

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: “Pensavamo fosse uno scherzo o una delle solite leggende metropolitane colleferrine e invece le domande incuriosite alla vista nella città di un furgoncino con una vetrina-gabbia hanno trovato le risposte: un assaggio di...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: “Pensavamo fosse uno scherzo o una delle solite leggende metropolitane colleferrine e invece le domande incuriosite alla vista nella città di un furgoncino con una vetrina-gabbia hanno trovato le risposte: un assaggio di spettacolo burleque a piazza Gobetti, in collaborazione con il Comune” – afferma Diana Stanzani, Pddonne Colleferro - Egr. Sindaco Cacciotti, come cittadine e cittadini, ancora prima che come esponenti di partito in opposizione alla sua amministrazione, siamo rimasti veramente basiti nel leggere “dell’appuntamento culturale” del 6 dicembre prossimo a piazza Gobetti. Un assaggio di spettacolo burlesque per coinvolgere “il pubblico” nelle tematiche sociali quali violenza sulle donne e omofobia e soprattutto “essere momento di svago per giovani ed anziani”. Non vogliamo fare né i moralisti né gli ipocriti ma uno spettacolo di burlesque in piena piazza con in bella vista lo stemma del Comune è veramente troppo! E veramente insopportabile è la strumentalizzazione di drammi personali che nulla hanno di ironico! Non è necessario trascendere o essere volgari per offendere i cittadini, basta collaborare, come è scritto sulla locandina che pubblicizza l’evento, perché abbiamo appreso che il Comune collabora, ma il comune è di tutti appunto e noi non collaboriamo anzi, non dovrebbe collaborare neanche lei. Non ci convince il tema della “rappresentazione in chiave satirica di uno spettacolo teatrale leggero con la sensuale artista accompagnata da altre artiste” con la foto esplicita. Non è un giudizio morale sul tipo di intrattenimento, non è questa la sede e non spetta a noi, però non possiamo far finta di non sapere di cosa si tratta e per favore non facciamolo passare come cultura perché credo che i fruitori non la intendano esattamente così, però è un giudizio pesantissimo sulla leggerezza con cui non solo si è utilizzato il simbolo del nostro comune che appartiene a tutti e tutti rappresenta, non solo chi governa la città, ma per il voler dare una veste altra, a ciò che non è, parlando di violenza e omofobia. La nostra non è una campagna moralizzatrice, viviamo in libertà e ognuno fa quello che vuole, però non il comune che deve rispondere al mandato che i cittadini gli anno tributato e che dovrebbe collaborare ad altre cose”.

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