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Colleferro, il Consiglio Comunale ha votato la chiusura alla Stu

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: "Posso comprendere- esordisce il Sindaco Sanna - che la creatività debba far parte integrante del governare di una città ma non deve sfociare in progetti che non possono essere realizzati perché privi di fondamento e che...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: "Posso comprendere- esordisce il Sindaco Sanna - che la creatività debba far parte integrante del governare di una città ma non deve sfociare in progetti che non possono essere realizzati perché privi di fondamento e che mettono a rischio la cosa pubblica

Il 14 Luglio 2016, il Consiglio Comunale ha approvato la messa in liquidazione volontaria della Colleferro Infrastrutture e Sviluppo Spa, la famosa STU. “Le vicende della STU- continua il Sindaco Sanna-oramai tristemente note alla cittadinanza, hanno occupato un intero anno di governo,dedicato alla lettura di atti e documentazioni.

“La decisione di liquidare la società è stata presa dopo un attento studio della situazione che esponeva l’Ente a pericoli concreti”.“La Colleferro Infrastrutture e Sviluppo Spa esposta con i fornitori per svariati milioni di Euro, troverà ora la strada della liquidazione e, attraverso la vendita dei suoi beni, soddisferà i creditori, avendo un attivo patrimoniale capiente nonostante le ingenti perdite di esercizio”.

“Mettere fine alla vicenda STU rappresenta per me e per la mia maggioranza, oltre che l’aver mantenuto quanto detto in campagna elettorale, una vittoria politica ma soprattutto è la dimostrazione che quanto detto negli ultimi anni, anche quando ero Consigliere di opposizione, era tutto vero e mi ripaga delle tante volte che sono stato tacciato di essere pazzo”- afferma con forza il Sindaco Sanna.

“Un po’ di storia- continua Sanna- il progetto STU nasce nel 2009 quando il Comune conferisce alla Società di Trasformazione Urbana i cinque lotti logistici industriali acquisiti nell’ambito del famoso progetto SLIM”. “Dalla vendita dei cinque lotti la società oltre ad acquistare altro patrimonio, avrebbe dovuto realizzare anche infrastrutture di interesse pubblico”.

“Il progetto STU non è mai decollato, la società non inizia mai le sue attività, chiudendo tutti i suoi bilanci in perdita, non credo che si possa parlare di gestione sana della “cosa pubblica”

Le passate amministrazioni oltre ad aver conferito l’edificio denominato “Marconiano”, che poi si scoprirà essere sottoposto a vincolo dalla Sovraintendenza dei Beni Culturali, aprono linee di credito con la Banca delle Marche, per l’acquisto dell’attuale caserma della polizia locale. Per l’acquisto il Consiglio Comunale di allora rilascia garanzie fideiussorie esponendo l’Ente a gravi rischi”.

Mi preme ricordare- precisa Sanna-che la vicenda relativa al Museo Marconiano venne da me posta all’attenzione del Consiglio Comunale come Consigliere di opposizione, quando dalla lettura delle carte mi accorsi che al posto del Marconiano, che sarebbe stato abbattuto, sarebbero sorte delle palazzine”.“Denunciai lo scempio che andava a demolire un edificio storico della città e dal quel momento la questione passò nelle mani della Sovraintendenza dei Beni Culturali”.

“Adesso ci troviamo ad affrontare la situazione relativa alla Banca delle Marche che , come tutti sapranno, vanta un credito di svariati milioni nei confronti della STU. Come annunciato durante il Consiglio Comunale del 14 Luglio a fine mese mi recherò a Jesi per trovare una soluzione bonaria della questione”. “Le promesse fatte prima della mia elezione a Sindaco stanno pian piano prendendo forma e “la scelta Sana” è uno slogan sempre più attuale”.

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