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Colleferro, in assemblea contro il Biocidio perchè la salute è un diritto

Giovedì pomeriggio presso la ‘Sala del settantesimo’ del Comune di Colleferro, si è tenuta l’assemblea pubblica sulle emergenze ambientali della Valle dell’ormai tanto noto fiume Sacco. Noto per il suo inquinamento e per gli ingenti danni...

Giovedì pomeriggio presso la ‘Sala del settantesimo’ del Comune di Colleferro, si è tenuta l’assemblea pubblica sulle emergenze ambientali della Valle dell’ormai tanto noto fiume Sacco. Noto per il suo inquinamento e per gli ingenti danni procurati alla vallata che lo ospita da sempre, e con essa, anche i suddetti abitanti ed animali di zona. Essendo la salute un ‘diritto’ e non un optional, è stato affrontato il problema dell’inquinamento atmosferico e del Biocidio. Il ‘biocidio’ inteso come sostanze tossiche per gli organismi di un determinato territorio, tra cui i più comuni risultano i disinfettanti, gli antisettici e anche gli insetticidi non dannosi per i tessuti animali o vegetali ma pericolosi per i microrganismi. Altro fattore importante di cui si è discusso a lungo è stato l’inquinamento atmosferico. L’inquinamento dell’aria che abbiamo intorno determina l’alterazione di una situazione stazionaria, di un equilibrio, attraverso la variazione dei rapporti quantitativi di sostanze già presenti in natura. L’aria che noi respiriamo e che è composta da gas di varia natura e dimensioni si modifica nello spazio e nel tempo per cause naturali e non, e l’uomo purtroppo, ne risulta artefice di distruzione, come nel caso dei ‘famosi’ inceneritori del comune di Colleferro che tanto hanno fatto parlare di sé per aver bruciato all’insaputa dei cittadini, materiali nocivi alla salute. Una vera coalizione di comitati e associazioni di cittadini di tutta la regione si sono uniti nella volontà di fermare le scelte pericolose di ‘chi’ governa senza curarsi delle conseguenze, con un unico scopo: il denaro anche a spese di innocenti inconsapevoli. Come risulta la situazione sugli inceneritori di Colleferro, i controlli effettuati sui materiali industriali mettono a dura prova la pazienza di chi vive sotto i fumi di questa valle. Lo stato degli impianti e la situazione del territorio di Anagni e della Ciociaria sono critiche, si parla di una vera e propria emergenze del territorio. Sono continuamente bruciate sostanze delle quali non se ne conosce natura, non c’è un ente di controllo che ispeziona i materiali con cui questi macchinari lavorano e sulle attrezzature, e tutto ciò a discapito della salute di chi respira i gas prodotti dai processi di distruzione dei materiali incamerati negli inceneritori. Si parla di un danno biologico, e nessun cittadino a quanto pare è stato ripagato per il danno in salute che ha subito. C’è chi ha alzato un po’ di più la voce per raccontare la propria vicenda, chi un po’ meno ma, i quali occhi hanno saputo dire allo stesso tempo molto più di qualsiasi altra parola. Sono stati accusati enti pubblici, facendo nomi e cognomi, con l’accusa di aver coperto vicende passate riguardo ai controlli e a delle manomissioni di esami da laboratorio sulle acque ed i terreni di questa valle ‘disperata’. La verità a questo punto, resta ancora un enorme punto interrogativo, tutti dovrebbero interessarsi a ciò cha abbiamo intorno ‘oggi’ poiché ciò che respiriamo, mangiamo o beviamo adesso, sarà quello che diventeremo un ‘domani’ e soprattutto, che vivranno i ‘nostri’ figli.

Clarissa Guerrieri

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