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Colleferro, intervista a Silvano Moffa; vi spiego perchè come Sindaco posso far bene alla nostra città

Colleferro per Moffa 2.0. con questo  nuovo simbolo per la città e con quello nazionale di Azione Popolare, l’ex sindaco, ex Presidente della Provincia ed ex sottosegretario Silvano Moffa scende in campoed alle primarie del centrosinistra ...

Colleferro per Moffa 2.0. con questo nuovo simbolo per la città e con quello nazionale di Azione Popolare, l’ex sindaco, ex Presidente della Provincia ed ex sottosegretario Silvano Moffa scende in campoed alle primarie del centrosinistra risponde con l’ideificio per catturare nuove idee per la città del domani.

Moffa in LibreriaDa sabato 7 deposita la tua idea per la nostra Città nei punti di incontro in: Piazza Italia, via Fontana Bracchi (Bar Garden), Largo San Francesco (Uff.Postale) Colleferro Scalo e Colleferro IV KM". E’ questo il nuovo cantiere dell’On. Silvano Moffa dal quale riparte il cammino politico in favore della città di Colleferro mentre organizza le liste di appoggio alla sua candidatura.

Lo abbiamo incontrato proprio nella sede di Azione Popolare che sta riaprendo i battenti, dopo l’inaugurazione del 2012, e gli abbiamo chiesto se è vero che riprende dal 2.0., ovvero dalle nuove tecnologie ed idee, dopo circa 10 anni?

"Per la verità debbo dire che non sono stato dieci anni fuori, ma sono stato impegnato in altri livelli di responsabilità. Non è un ritorno, ma un riprendere un discorso in una fase molto difficile della vita colleferrina che incrocia una crisi socio economica pesantissima".

Quindi la sua discesa in campo con Colleferro per Moffa 2.0 conferma la sua candidatura a Sindaco?

"Dopo un sereno e proficuo ragionamento siamo arrivati alla conclusione che quella di candidarmi a Sindaco è l'unica soluzione per mettere a disposizione l’esperienza, il lavoro di tanti anni per rigenerare la città, per rigenerare il territorio e per creare le condizioni perché tutto questo possa essere non episodico ma duraturo. E’ questo attaccamento profondo e questo senso di responsabilità mi porta a fare una scelta che so benissimo non essere facile. Ma proprio quando ci sono delle difficoltà non bisogna tirarsi indietro".

On. Moffa analizziamo la situazione politica locale. La sinistra con le primarie ha scelto un giovane come Pierluigi Sanna, consigliere comunale uscente ma ancora privo di esperienza politica-amministrativa cosa ne pensa?

"Le primarie in un momento di grande crisi nei partiti, perché non c’è dubbio che la politica stia attraversando un periodo di grande crisi, non sono certo la soluzione migliore all'afasia del momento. Cioè la mancanza di una prospettiva progettuale e di un pensiero a lungo teremine, di una visione strategica del futuro. Le primarie possono costituire sicuramente un elemento di partecipazione di cittadini a scelte di candidature. Però, con tutto il rispetto per chi le fà, fin quando le primarie non saranno previste per legge e regolamentate in maniera seria, rischiano di avere un portata più propagandistica che concreta e reale. Questo non significa non rispettare il risultato delle primarie, tutt’altro, però non mi sembra ci sia stata una grande partecipazione".

Non pensa però che siano troppi i candidati a destra? Anche perche si parla da tempo della lista di Salvitti?

"Io prendo atto di una frantumazione che sicuramente non è positiva, ed è frutto di questo periodo di crisi partitica e politica però è un dato di fatto con il quale bisognerà misurarsi. Penso, che al di là delle frammentazioni Colleferro, oggi, abbia bisogno di trovare certezze utili e un riferimento, soprattutto c’è bisogno di uscire da quello spirito di rassegnazione, che a mio avviso, è l’elemento più devastante in una crisi come l’attuale. Bisogna, ricreare anche la passione, entusiasmo, partecipazione civile e questo si fa se ci sono progetti credibili e persone credibili il resto, poi, lo decide la gente".

Purtroppo Colleferro in questi ultimi anni ha perso notevoli posti di lavoro perdendo industrie produttive importanti. A Colleferro non si può pensare al turismo, quindi come ripartire?

"Io penso che occorra parlare di rigenerazione nel senso di rigenerazione urbana, rigenerazione industriale, rigenerazione ambientale, rigenerazione del vivere civile. Oggi noi abbiamo una crisi pesantissima che è finanziaria e produttiva. In una città industriale come la nostra questo fatto si sente in maniera maggiore. Occorre ricreare le condizioni per un nuovo sviluppo. Parlare di nuovo sviluppo significa leggere le potenzialità del territorio e anche le sue criticità. Significa avere una cultura di pianificazione strategica. Significa mettere in campo non solo energie ma anche progetti di qualità. Significa creare condizioni, anche di natura fiscale, per attirare nuovi investitori. Non è vero che dalla crisi non si può uscire. Dalla crisi si esce soprattutto alimentando nuove idee e soprattutto recuperando quello che fa parte della cultura di un territorio che negli ultimi tempi si è slabrato, si è disgregato, ha perso anche quella sua caratteristica di essere un riferimento, di un’area più vasta, ovviamente dell’intera Valle del Sacco dei Monti Lepini. Io da tempo - aggiunge ancora Moffa- parlo di questo problema. A chi dice che in qualche modo ho dimenticato la città, ricordo invece che proprio quando ho avuto responsabilità a livello provinciale e non solo, ho cercato sempre di individuare gli asset strategici sui quali puntare per una ripresa. Se esiste lo Slim, oggi, è perché a suo tempo si ebbe la capacità di pensare a come rispondere alla crisi della grande industria degli anni 90 riarticolando il tessuto produttivo colleferrino e facendo crescere una media impresa che non era soltanto un indotto della grande industria, ma che aveva una sua capacità autonoma di crescita e di sviluppo. Oggi sulla grande area dismessa della ex BPD, poi Fiat, si può orientare una nuova idea di sviluppo. Ci sono investitori interessati. Perche non basta evidentemente avere un’idea progettuale, se poi non si creano le condizioni perché ci sia anche una capacità di investimento. Dobbiamo stare attenti ad evitare che questo diventi un fenomeno meramente speculativo ma che invece abbia una sua solidità di tenuta. Troppo spesso, in Italia Centrale, in questa nostra zona, potrei parlare della zona che arriva fino a Cassino, c’è stato un investimento del mordi e fuggi e sono rimaste poi tante cattedrali nel deserto e tante piaghe di disoccupazione. Colleferro, poi, deve recuperare la sua centralità di servizi. Perche alla crisi dell’industria si accompagna, purtroppo, una profonda crisi del commercio e anche qui c’è molto da ragionare e molto da rigenerare".

Giancarlo Flavi

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