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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Colleferro, la teoria della relatività generale compie 100 anni

Compie 100 anni la teoria della relatività generale: un secolo fa l'immagine dell'universo veniva rivoluzionata da Albert Einstein con una delle teorie scientifiche più eleganti mai concepite, aprendo le porte su universo 'nuovo' e misterioso. Una...

Compie 100 anni la teoria della relatività generale: un secolo fa l'immagine dell'universo veniva rivoluzionata da Albert Einstein con una delle teorie scientifiche più eleganti mai concepite, aprendo le porte su universo 'nuovo' e misterioso. Una data e una formula che ha cambiato la storia.

Il 20 marzo 1916 Albert Einstein pubblicava la teoria della relatività. La teoria, in grado di rivoluzionare la visione dell’universo da parte dell’uomo, descrivendo le proprietà dello spazio-tempo a 4 dimensioni. La sua equazione E = mc ² (energia uguale massa moltiplicata per la velocità della luce al quadrato), è diventata l’equazione più conosciuta al mondo.

Giovedì pomeriggio alle ore 17.30, presso Avio "L'Auditorium Morandi" di Colleferro, è stato celebrato il compleanno della Relatività generale uno speciale dedicato ai tanti test scientifici con i quali questa teoria viene ancora oggi messa alla prova. A coordinare la conferenza Mauro Marozza divulgatore scientifico. Presenti Prof. Giuseppe Tordi (Fisico Cosmico) Presidente Università Unitre, Dott. franco Leone astrofisico, Dott. Albino Rossano Fisico e Docente Unitre, Ing. Ettore Scardecchia (ELV) Vettore Vega, Prof. Antonio paolazzi Università di Roma "La Sapienza"- scuola di Ing. Aerospaziale Centro Fermi Roma Resp. Progettazione Lares, Prof. Ignazio Ciufolini Dipartimento di Ing. dell'Innovazione Università del Salento (Lecce) Centro Fermi Roma Resp. Missione Lares.

Albert Einstein ha dato un contributo fondamentale alla fisica moderna, con numerosi scritti e le sue teorie, soprattutto quella della relatività generale elaborata nel 1915 e pubblicata il 20 marzo del 1916 (99 anni fa) in una memoria di 54 pagine diventata classica: Die Grundlage der allgemeinen Relativitätstheorie (Articolo originale in tedesco della teoria della relatività generale).

Questa teoria si aggiungeva a quella della relatività ristretta formulata dieci anni prima che gli valse la nomina nel 1912 a professore ordinario di matematiche superiori al Politecnico di Zurigo. Con la relatività generale si andava ben oltre la meccanica classica newtoniana, pubblicata nel celebre Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, e venivano rivoluzionati i concetti di spazio e di tempo. I caratteri della teoria della relatività sono stati esposti da Einstein in questo modo: “Nel considerare la natura specifica della teoria della relatività, tengo a mettere in evidenza che questa teoria non è di origine speculativa, ma che la sua scoperta è dovuta unicamente al desiderio di adattare, quanto meglio è possibile, la teoria fisica ai fatti osservati. Non si tratta di un atto rivoluzionario, ma dell’evoluzione naturale di una linea seguita da secoli. Non è a cuor leggero che si sono abbandonate certe idee, considerate fino ad allora come fondamentali, sullo spazio, il tempo e il movimento; il che è stato imposto unicamente dall’osservazione di alcuni fatti. La legge della costanza della velocità della luce nello spazio vuoto, rafforzata dagli sviluppi dell’elettrodinamica e dell’ottica, congiunta alla eguaglianza di diritti di tutti i sistemi di inerzia (principio della relatività ristretta), così chiaramente messa in particolare evidenza da Michelson, ha condotto subito all’idea che il concetto di tempo doveva essere relativo perché ogni sistema d’inerzia doveva avere il suo tempo particolare. Il progredire di quest’idea ha chiarito poi che prima non si era sufficientemente considerata la relazione reciproca fra le azioni avvenute all’istante da una parte, e le coordinate e il tempo corrispondente dall’altra. … Da ciò risulta la necessità di una nuova generalizzazione della teoria dello spazio e del tempo, perché ora l’interpretazione diretta di coordinate dello spazio e del tempo con risultati di misure effettuabili per mezzo di metri e di orologi, non regge più.

Tanti sono stati gli argomenti, si ricorda il satellite Lares, progettato da Antonio Paolozzi e dal suo team della sapienza ‐ che hanno messo alla prova la teoria della Relatività generale di Albert Einstein, aiutando a capire importanti determinazioni sulla dinamica della Terra e della sua crosta, utili sia per lo studio dei terremoti che per la verifica di effetti climatici globali quali lo scioglimento dei ghiacci emersi. E' di particolare rilevanza ricordare che proprio la Scuola di Ingegneria Aerospaziale e il CRPSM di Sapienza hanno consentito all'Italia di essere negli anni '60 la terza nazione al mondo dopo URSS e USA a mettere autonomamente in orbita satelliti artificiali. Lares ha battuto diversi record, due tra tutti la sua elevatissima densità e il basso costo. Nonostante la sua apparente semplicità è il satellite tecnologicamente più avanzato della sua categoria ed è interamente italiano. LARES è un satellite di ASI con ESA che ha consentito l’utilizzo del lancio inaugurale di Vega. È una sfera di lega di tungsteno coperta di retroriflettori e sarà l’oggetto conosciuto più denso del sistema solare. La posizione e l’orbita del satellite Lares sarà determinata con grande accuratezza mediante impulsi laser inviati dalle stazioni a terra e poi riflessi indietro dal satellite verso le stazioni di terra mediante i retroriflettori posti sulla superfici

Grande orgoglio quando si parla del Lancio del vettore spaziale europeo "made in Italy" progettato e realizzato da Avio, partito con successo alle 11:00 ore italiana del 13 febbraio 2012, dal Centro Spaziale Europeo di Kourou, in Guyana Francese, il primo volo di test e qualifica di Vega, il vettore spaziale europeo progettato e realizzato da Avio, gruppo italiano leader del settore aerospaziale.

Vega è il primo lanciatore di ultima generazione progettato e sviluppato in Italia, nell’ambito del programma spaziale ESA-ASI, per trasferire in orbita bassa (700 km) satelliti a uso istituzionale e scientifico, per l’osservazione della Terra e il monitoraggio dell’ambiente. Avio, attraverso la propria controllata ELV, ha svolto il ruolo di prime contractor, coordinando sin dall’inizio un progetto che coinvolge 40 aziende di 12 Paesi europei, in collaborazione con istituzioni, imprese e Università. Un momento di grande soddisfazione e orgoglio, che corona lo sforzo e l’impegno di tutti; frutto di otto anni di impegno e di lavoro allo sviluppo del nuovo lanciatore, il primo realizzato interamente in fibra di carbonio. Dopo la chiusura della conferenza c'è stato un piccolo rinfresco. Tra i presenti anche l'ex AD di AVIO Pier Luigi Lasagni.

Katia Piacentini (foto e servizio)

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