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Colleferro-Segni, la favola dei Lupi superata dalla realtà dei fatti

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO QUESTA MISSIVA INDIRIZZATA AL NOSTRO DIRETTORE EDITORIALE: Dopo aver letto il suo articolo del 5 settembre sui lupi intorno a Colleferro, ho pensato di ripescare dal mio archivio l'allegato che le trasmetto.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO QUESTA MISSIVA INDIRIZZATA AL NOSTRO DIRETTORE EDITORIALE: Dopo aver letto il suo articolo del 5 settembre sui lupi intorno a Colleferro, ho pensato di ripescare dal mio archivio l'allegato che le trasmetto. Se intende occuparsi ancora dell'argomento le consiglio sommessamente di consultare anche altre voci "informate sui fatti" Ad esempio l'autore del libro: Il Lupo (Muzzio ed.) Carmine Esposito, che da anni si occupa dell'animale sui Lepini.

Luigi Marozza

Nota del direttore: Gentile Sig. Marozza grazie della segnalazione. Quanto abbiamo fotografato e visto di persona nella zona del 3C tra Colleferro e Segni e soprattutto raccontato con foto e video ad i nostri affezionati lettori ha un fondamento di verità. Ed è quella che noi raccontiamo tutti i giorni ai nostri fedeli e sempre più numerosi lettori.

La Favola del Lupo di Colleferro, cosi come la definite voi. Non è proprio una favola ma è realtà documentata, da noi ed ancor prima, dai medici della ASL!

Chi mai poteva pensare che a Colleferro arrivassero i Lupi? Eppure è così! Questo è il segno che anche i lupi quando hanno fame non fanno distinzione di città, arraffano quanto possono e questa volta sono diventati dei lupi cittadini non più i Lupi bellissimi ddei Lepini.

Per questo abbiamo deciso di pubblicare anche la sua composione sul lupo.

Giancarlo Flavi

ECCOLA

In una delle passeggiate lepine mi sono imbattuto, su di un sentiero che sapevo frequentato da lupi,

in uno strano involucro.

Un astuccio di pelle e pelo che conteneva al suo interno alcuni fogli vergati con una grafia a me

sconosciuta.

Tornato a casa, avvalendomi di bestiari medievali, testi esoterici e alchemici, ho potuto trascriverlo.

Te lo invio così come la mia mente l’ha tradotto per la intellegibilità umana.

Lettera all’Uomo dei Lepini

Credevi che fossi scomparso da queste tristi contrade?!..

Invece no.

Eccomi qua; sono il LUPO.

Vivo, vegeto e numeroso (non so per quanto tempo...).

Devo confessarti che non me ne sono mai andato.

Qualcuno fra voi l’aveva già intuito – trent’anni fa – che c’ero ancora; nascosto fra le forre dei Lepini: Affamato più che mai:; non famelico, come dici sempre tu.

Sopravvivevamo in tre quattro, maschi e femmine, nutrendoci del poco che riuscivamo a catturare

nei boschi o a razziare a quei maledetti dei pastori.

I vecchi pastori dei Lepini! Gente dura. Era difficile fargliela!

Stavano dietro alle loro bestie giorno e notte.

Avevano certi cagnacci assatanati. Sempre all’erta!

Poi sono arrivati i cinghiali. Che manna!

Arrivati..

Li hanno introdotti le autorità per favorire qualche cacciatore depresso.

Per noi è stata una svolta.

Carne tutte le settimane!.

Comunque, carne guadagnata sempre faticosamente: certi cinghiali maschi ci hanno fatto penare; ci hanno feriti, squartati, ammazzati.

Ma i cacciatori alla caccia al cinghiale ci hanno preso gusto.

Così anche la carne di porco selvatico è incominciata a scarseggiare.

E allora di nuovo fame e ingegno da aguzzare.

La fortuna ha voluto che i pastori invecchiassero e morissero e i nuovi (pochini) avessero altro da

pensare che stare tutto il giorno a guardare le bestie per le montagne .

Molti hanno un lavoro stabile e solo ad orari prestabiliti vanno a “controllare” con i fuoristrada vacche e cavalli al pascolo: liberi.

Per noi è diventato come per voi entrare al supermercato. E senza pagare!

Che gioia incontrarsi, imbrancarsi, accoppiarsi!

Le cucciolate venivano su che era una bellezza.

In pochi anni abbiamo ri-costituito due branchi ; uno a est e uno a ovest.

Ci manteniamo in contatto a distanza con i richiami.

Vi fanno paura i nostri gli ululati eh!?

Siamo diventati talmente numerosi e coraggiosi da scorazzare anche intorno ai paesi (tanto c’è la legge che ci protegge….); così qualcuno c’ha rimesso il pelo.!

Un volta una macchina , una volta un pastore incazzato e stufo di aspettare i risarcimenti.

A proposito : perché voi umani fate le leggi e poi non le rispettate?

E nel frattempo di bocca in bocca, di cronaca in cronaca, siamo tornati ad essere il lupi della favole.

Beh, ti confesso : è duro vivere da lupo cattivo. Però ci siamo abituati. Anzi è un onore.

Gli uomini poi, quando ci vedono così, ci fanno più tenerezza; lì sentiamo più vicini al mondo animale.

Nella loro semplicità si sono affidati ad alcune… come le chiamate? leggende metropolitane?, che testimoniano di elicotteri e “lanci” lupini!.

Ma non lo sapete che noi in una notte siamo capaci di fare 50 Km!

Che la mia femmina ulula in dialetto calabrese e il mio aiutante Beta è un puro lupo abruzzese in grado di attraversare fiumi e autostrade…

E poi quelle malignità sul nostro modo di uccidere e di cibarsi.

Noi siamo come dei chirurghi: un colpo alla gola e una azzannata al culo.

Viene via tutto il buono e nutriente dell’intestino.

E se c’è tempo pensiamo al resto.

Ci fanno ridere certi pastori “esperti” che parlano di sangue bevuto e di cuore mangiato: e mica siamo Dracula!.

E manco briganti come certi loro avi dell’Ottocento.

Quelli sì che strappavano il cuore e il fegato ai nemici e se lo mangiavano arrosto!!!

Ultimamente con il mio branco – tanto per divertirci - ma rischiamo sempre la pelle eh?, abbiamo scoperto che voi umani avete l’abitudine di gettare un sacco di cose buone nei cassonetti e nelle discariche.

Ce lo avevano indicato le cornacchie

Numerose e gracchianti si vantano di essere ormai “uccelli metropolitani”.

Che in città c’è ogni ben di Dio, ecc. ecc.

“Proviamo anche noi “ ci siamo detti.

E abbiamo scoperto che le cornacchie avevano ragione.

Anche un lupo balcanico di passaggio ci aveva parlato che dalle sue parti lupi e orsi, ma soprattutto quest’ultimi, hanno l’abitudine di frequentare i cassonetti: a Brasov – in Romania – gli orsi sono ormai un’attrazione turistica.

Gli orsi: che vanitosi!

Ma vi conosciamo troppo bene, voi umani.

Se non prendete il corpo, cambiate l’anima di chi vi circonda…

Noi preferiamo stare nell’ombra.

Addio per sempre.. spero.

Il lupo

Primavera 2008

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