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Colleferro, Successo di pubblico per dell'Ars Nova

Elegante, piacevole, professionale, semplice, delicato: ha tratteggiato l'universo femminile con i pennelli dell'arte nelle sue varie forme, dipingendo un quadro fortemente emozionale, coinvolgente, mai statico o banale, sobrio, che arriva dritto...

Elegante, piacevole, professionale, semplice, delicato: ha tratteggiato l'universo femminile con i pennelli dell'arte nelle sue varie forme, dipingendo un quadro fortemente emozionale, coinvolgente, mai statico o banale, sobrio, che arriva dritto al cuore. Stiamo parlando dello spettacolo “Mille e una donna, tra musica e poesia” che il Direttore artistico dell'Ars Nova, Alessandra Fralleone, ha messo in scena l'otto marzo al teatro dell'Immacolata, con il contributo della BCC di Roma, filiale di Colleferro.

Presenti l'assessore Elisabetta Carabella del Comune di Segni, rappresentanti della BCC e altre personalità del mondo culturale e musicale. Un teatro gremito di pubblico, rapito in una crescita emotiva, calamitato negli sguardi dalle eccellenti esecuzioni degli interpreti: dalla voce recitante Giacinta Ferdinandi, al mezzosoprano Beatrice Mercuri, al soprano Fabiana Crisman, a tutto il Coro femminile dell'Ars Nova e alla sua voce solista Giorgia Antonelli, al sax struggente di Barbara Pizzutelli, sottolineato dalla bravura dei maestri pianisti accompagnatori Roberta Del Ferraro, Annalisa Ramundo, Cecilia Nicolò. Abile il M. Alessandra Fralleone, lasciando che l'arte conducesse il pubblico oltre ciò che si vedeva, tra le infinite sfumature dell'anima femminile in un confronto, in un susseguirsi di stati emotivi, regalando sempre scoperte ed emozioni nuove. Beatrice Mercuri: l'Ottavia sola, afflitta dal tradimento di Nerone e ripudiata. La Mercuri, potente mezzosoprano, la cui interpretazione supera i confini del palco, coinvolge lo spettatore rendendolo partecipe del dramma di Ottavia, fino quasi a fargli sentire quello stesso dolore lacerare le carni. Danza la Mercuri con il personaggio, lo rende vivo,attuale, lo plasma, ne delinea i contorni in un crescendo di rabbia e dolore, fino quasi portarne fuori le lacrime, leggere, di rugiada, ma che come cristalli si scagliano in platea al compimento del proprio destino. Fabiana Crisman, soprano poliedrico, capace di interpretare contemporaneamente le donne di Turandot, Tosca e Carmen, senza mai un attimo di esitazione. Con la sua voce acuta e il suo timbro, Fabiana ha conferito spessore ai personaggi, esaltandone i sentimenti in tutta la loro peculiarità. Una Crisman attenta, abile nel calarsi nei panni delle “donne” a cui consegna la “voce” permettendogli di esternare il proprio vissuto. Una menzione a parte la merita il Coro Femminile, dimostratosi professionalmente in crescita e con ottime potenzialità rispetto all'ultima manifestazione natalizia, che ha brillantemente eseguito i brani in scaletta, candidandosi ad un futuro importante e ricco di soddisfazioni. Il sax di Barbara Pizzutelli trasporta, da leader, con intensità e maestria, nell'Oblio di Piazzolla, cementando ancora di più il messaggio che il direttore artistico, Alessandra Fralleone, voleva trasmettere fin dalle prime battute. A coronare il tutto la magistrale interpretazione di Giacinta Ferdinandi con quei versi sentiti e declamati, giusta e degna chiusura dell'evento la bravura di Daria Piccardo, tecnico video, e le immagini proiettate. Uno spettacolo di successo, un mix ben riuscito che ha strappato lunghi applausi al pubblico presente.

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